Specialmente le Marche hanno tante e tali ricchezze naturali che ogni giorno ci accorgiamo della fortuna di vivere in un ambiente conservato, dove si vive meglio e più a lungo.
Durante la presentazione del libro “Biodiversità nelle Marche”, degli autori Edoardo Biondi e Massimiliano Morbidoni, che sarà distribuito agli studenti, Donati ha sottolineato che la giunta regionale ha messo a disposizione sia competenze e professionalità che risorse economiche per la tutela ambientale, nel nome di una politica di “conservazione innovativa” che guarda al futuro delle generazioni. “Così sarà anche per il 2011 – ha detto Donati – anno delle foreste, da cui dipendono aria, cibo, acqua e clima, che condizionano il nostro presente e determinano il nostro futuro. Per questo teniamoci stretti i nostri boschi”.
Grazie alle ricerche come questa sulla Biodiversità, ha aggiunto il dirigente regionale all’Ambiente Antonio Minetti, possiamo oggi disporre di strumenti di conoscenza approfonditi verso cui orientare consapevolmente il Piano di Sviluppo Agricolo, il Piano Paesistico e quello Ambientale della Regione Marche “Perché è ormai evidente – ha detto Minetti – che non basta più spruzzare un po’ di verde nei Prg cittadini ma occorre costruire il futuro progettando spazi dove l’ambiente è curato, mantenuto e valorizzato”.
Dopo i saluti del Comune di Ancona e vari interventi scientifici, fra cui quelli di Nicoletta Tartaglini per il Ministero dell’Ambiente, di Vincenzo Caputo per L’Università Politecnica delle Marche e Giuseppe Busnardo per l’Anisn, è apparso interessante l’intervento della dott.ssa Benedetta Giovanola dell’Università di Macerata che in prospettiva filosofica ha tracciato le radici culturali di una nuova (ancora troppo poco studiata) ma necessaria “Etica della cura” per quanto riguarda il tema “Natura”. Teoria-guida che arriva dopo l’antica “osservazione” della Natura dei filosofi greci, la moderna “manipolazione” cartesiana, fino alla scientifica quanto razionale segmentazione voluta dai contemporanei Hegel e Weber, ai fini della spiegazione dell’evoluzione sociale. La parola d’ordine oggi è superare ogni vecchia concezione antropocentrica: la motivazione vera del perché dobbiamo invece trasmettere chiari messaggi di cura dell’ambiente naturale ai giovani, va ricercata subito (ed è anche questo il primo obiettivo del libro) nella nuova consapevolezza ecocentrica da cui dipende davvero la sopravvivenza dell’umanità.