A fianco del Comitato si erano subito schierati anche i comuni di Cupra Marittima e Ripatransone, in quanto tanti erano i disagi che tale pratica arrecava alla zona, ricordiamo che l’attività della Zac risulta particolarmente crudele, infatti consiste nel lanciare volatili vivi (quaglie) a cui sparare da pochi metri e successivamente, una volta uccise farle riportare dal cane al suo padrone.
L’attività della ZAC, a causa dei continui spari, provocava un forte impatto ambientale ad una zona con un ecosistema faunistico e forestale di pregio, infatti, la stessa è tutelata dalla Comunità Europea come area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e dalla Regione Marche come Area Floristica.
Gravi danni venivano provocati anche alle numerose attività turistico-ricettive della zona, frequentate soprattutto per la pace e la tranquillità di questi luoghi,
così come venivano danneggiate anche le attività agricolo-vitivinicole presenti, alcune anche di notevole pregio che danno lustro all’intero territorio, impegnate nella valorizzazione dell’agricoltura biologica.
Inoltre la pericolosità dell’attività di sparo verso gli abitanti del luogo era stata segnalata alla Prefettura che si è subito attivata verso la Provincia.
Il Comitato e tutti i cittadini della valle di Sant’Egidio, esprimono soddisfazione per quanto deciso e ringraziano tutti i funzionari del settore Caccia e Pesca della Provincia per la sensibilità dimostrata nel salvaguardare un territorio sensibile, e tutte le attività in esso presenti.