Premio Licini by Fainplast presenta la Personale di Maurizio Mochetti

Premio Licini by Fainplast presenta la Personale di Maurizio Mochetti

Ascoli - Dai locali dell'ex Banca d'Italia dopo i ringraziameti a Roberta Faraotti, con l'introduzione di Andrea Valentini e di Alessandro Zechini insieme al Maestro Maurizio Mochetti hanno creato nel folto pubblico intervenuto l'atmosfera nella quale l'artista ha dato risalto alla progettualità dell'opera piuttosto che l'opera in sé. 


E lo staff del Premio Licini by Fainplast, è lieto di presentare la Personale di Maurizio Mochetti (Roma, 1940), figura che nell’ultimo mezzo secolo ha rappresentato una voce di grande originalità nel panorama dell’arte concettuale italiana e internazionale.

Una mostra concentrata sui disegni e sui progetti che hanno caratterizzato il suo percorso artistico, e sarà l’occasione per inaugurare il nuovo spazio che sarà la sede del premio. Uno spazio ideato per mostre, talk e momenti di confronto. Uno spazio che andrà a interagire con tutte le iniziative del Premio Licini by Fainplast e sarà attivo tutto l’anno.


Dal Premio annuale che seleziona artisti che utilizzano la pittura come mezzo espressivo, ai numerosi incontri estivi per avvicinare le persone all’arte contemporanea, fino al nuovo “Spazio” che promuove il disegno, espressione artistica molto importante per Licini.


In questo nuovo spazio, esporremo solo grandi maestri che hanno più di 64 anni, e che hanno saputo innovare il linguaggio dell’arte contemporanea anche attraverso il medium del disegno.


Per cominciare questa avventura, abbiamo scelto il nome di Maurizio Mochetti, un autore che sin dalla sua prima mostra nel 1968, intitolata "Dieci progetti" presso la Galleria La Salita di Roma, ha evidenziato l'importanza della progettazione su carta.

Mochetti ha conferito alla progettazione artistica una nuova prospettiva, liberandola dalla mera funzione di bozzetto o disegno esplicativo per la realizzazione dell'opera definitiva. I suoi progetti/disegni presentano un approccio che avvicina le opere alla rappresentazione dell'idea, senza cristallizzarla in una forma chiusa. Il progetto stesso diventa l'opera, emancipandosi dalla dipendenza verso l'opera "definitiva".


La mostra è ospitata nell'ultimo piano di un affascinante edificio storico nel cuore di Ascoli Piceno, le cui radici mantengono un legame profondo con la storia della città, visibili sotto l'attuale livello stradale, dove emerge un tratto di strada romana (decumano).


Composta da 12 opere, disegni e progetti dagli anni '60 alla fine degli anni '90, la mostra presenta opere significative come "Raggio di sole" del 1965, un progetto che rappresenta uno spazio vuoto attraversato da un raggio di sole in movimento, liberato dalla sua rappresentazione simbolica, mistica o naturale per divenire "una retta di fotoni in movimento" materia fisica e controllabile.

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"Freccia nera" (1974) è un affascinante disegno che ritrae una freccia all'interno di un'ellisse, in grado di compiere una rotazione completa di 360° attorno al proprio asse. Nella visione di Mochetti, la freccia abbandona la sua connotazione di arma, assumendo l'aspetto di una bussola e generando un campo di forze circolari intorno a sé.


Del 1967 sono due opere fondamentali: "Quattro cubi che si riequilibrano", che rappresenta quattro cubi in relazione tra di loro, e "Luce-suono", dove due punti su pareti opposte generano impulsi luminosi e sonori a intervalli regolari.


La mostra ospita anche diverse opere "Camouflage" (1979, 1980, 1982, 1999), che reinterpretano la pelle degli aerei Bachem Natter BA 349 B-1944 della Seconda Guerra Mondiale, trasformandola in texture geometriche e astratte secondo le teorie della Gestalt. Mochetti utilizza questi aerei per creare sculture verticali, in mostra un progetto realizzato a penna esposto insieme a un altro tema ricorrente nelle sue opere: l'utilizzo della tecnologia laser. "Piani laser" (1982) e "Angolo laser" (1983) sono progetti che mostrano l’interazione tra il laser e lo spazio espositivo, indicando angoli e piani sulle pareti.


Nella mostra emergono i temi fondamentali per Mochetti: luce solare o laser, suono, relazioni tra oggetti, velocità e astrazioni invisibili. Una costante attraversa gli oltre 30 anni di opere (1965-1999): la relazione dinamica tra progetto e spazio reale, trasformando le opere nel tempo. Come dichiara l'artista, "l'opera è l'idea, il progetto", e la tecnologia è lo strumento per avvicinarsi al cuore delle sue opere e idee. L'evento offre un'occasione unica di immergersi nell'universo creativo di Mochetti, esplorando la sua capacità di trasformare concetti e materiali in un'arte oltre la rappresentazione tradizionale. Oggi Maurizio Mochetti vive e lavora nella sua città natale.