Il Parlamento europeo ha approvato la legge sul monitoraggio del suolo dell'UE, che mira a ripristinare i suoli europei entro il 2050.
Gli Stati membri dovranno ora monitorare e valutare la salute del suolo nei loro territori.
La legge non introduce nuovi obblighi giuridici per i proprietari o i gestori di terreni, ma richiede agli Stati membri dell'UE di sostenere gli agricoltori nel miglioramento della salute e della resilienza del suolo.
La legge entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE (probabilmente alla fine di novembre 2025) e sarà recepita nella legislazione nazionale entro un termine compreso tra 24 e 36 mesi.
Spagna/Bruxelles - L'adozione della prima legge sul suolo a livello dell'UE rappresenta un passo avanti significativo nello sforzo di proteggere e ripristinare i suoli europei.
Save Soil, una campagna globale sostenuta dall'UNEP, dall'IUCN e dalla FAO, che ha partecipato alle consultazioni sul testo, plaude all'obiettivo della legge di ripristinare la salute dei suoli in tutta l'UE entro il 2050.
Parlando della nuova legge, Praveena Sridhar, direttrice tecnica di Save Soil, ha dichiarato: «Questo sarà un passo fondamentale per salvaguardare i suoli europei e sostenere la sicurezza alimentare a lungo termine, nonché la mitigazione dei cambiamenti climatici, favorendo una maggiore cattura del carbonio. I suoli sani sono alla base dei nostri sistemi alimentari e della nostra resilienza climatica. Siamo lieti di aver contribuito al processo di consultazione e speriamo che questa legge sia il primo passo affinché l'Europa dia la priorità ai suoli sani, per la resilienza climatica, la cattura del carbonio e per le future generazioni di agricoltori».
L'enfasi posta dalla legge sul monitoraggio del suolo è particolarmente importante, in quanto il miglioramento dei dati sullo stato del suolo europeo rappresenta un passo fondamentale per affrontare la crisi. Secondo le stime attuali, il 60-70% dei suoli europei presenta uno stato di salute precario a causa dell'intensificazione delle pratiche agricole, dei cambiamenti climatici e della crescente urbanizzazione.
La legge non impone nuove norme agli agricoltori ed è incoraggiante che gli Stati membri dell'UE siano tenuti a sostenere gli agricoltori nei loro sforzi volti a migliorare la salute e la resilienza del suolo.
«Le misure di sostegno possono includere consulenza indipendente, attività di formazione e sviluppo delle competenze, nonché la promozione della ricerca e dell'innovazione, e misure volte a sensibilizzare sui vantaggi della resilienza del suolo», ha dichiarato il Parlamento.
Sebbene gli Stati membri debbano periodicamente valutare i costi finanziari sostenuti dagli agricoltori e dai silvicoltori per migliorare la salute e la resilienza del suolo, la legge non prevede un quadro finanziario a sostegno di tale obiettivo. In vista della COP30, Save Soil chiederà nuovamente che vengano stanziati dei fondi a favore degli agricoltori e che vengano apportati altri cambiamenti politici urgentemente necessari in tutto il mondo.
Mentre il mondo si prepara alla COP30 in Brasile, Save Soil avverte che non dare priorità alla salute del suolo nelle strategie climatiche nazionali comporta un grave rischio globale. Nuove analisi pionieristiche dei contributi determinati a livello nazionale (NDC) e dei piani nazionali di adattamento (NAP) condotte da Save Soil hanno rivelato l'allarmante assenza di impegni in materia di salute del suolo da parte della maggior parte dei Paesi, un'omissione critica che mette a repentaglio la sicurezza alimentare mondiale e che potrebbe costare al mondo tra il 2% e il 3% del PIL annuo.
Sridhar ha aggiunto: «Un suolo sano e vivo è alla base dell'adattamento climatico: le aziende agricole rigenerative possono conservare fino al 95% della loro resa durante i periodi di siccità e immagazzinare centinaia di migliaia di litri d'acqua in più per ettaro, proteggendo così sia i sistemi alimentari che i mezzi di sussistenza.
Esortiamo i governi di tutto il mondo a seguire l'esempio della legge dell'UE sul monitoraggio del suolo e a integrare gli obiettivi di salute del suolo nei loro quadri climatici nazionali, a finanziare direttamente gli agricoltori che adottano pratiche rigenerative e a considerare il suolo come un'infrastruttura essenziale per la sopravvivenza. Integrando il ripristino del suolo nella politica climatica, le nazioni possono rafforzare la sicurezza alimentare e idrica, stabilizzare le economie rurali e accedere a una delle soluzioni climatiche più grandi e redditizie già esistenti.