Accordo Regione-Ministero Cultura per interventi in deroga da parte dei Comuni. Consentito un incremento di edificabilità fino a un +20%. Per Acquaroli è “un accordo di buon senso”, per Aguzzi “una grande occasione di sviluppo”.
Sono stati prorogati gli effetti del Piano Casa, in via transitoria e fino al recepimento da parte dei Comuni marchigiani delle prescrizioni contenute nella nuova legge urbanistica. Ciò è stato possibile in virtù dell’Accordo, recentemente e definitivamente approvato, tra Regione e Ministero della Cultura, come previsto dalla stessa legge sul governo del territorio. Sarà così consentito ai Comuni di autorizzare interventi edilizi in deroga al piano regolatore generale, con incremento fino al 20% della volumetria dell’edificio previa deliberazione del Consiglio comunale.
Oggi i termini dell’Accordo sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, l’assessore regionale all’Urbanistica, Stefano Aguzzi, il presidente della III Commissione consiliare per il governo del territorio, Luca Serfilippi, e la dirigente del Servizio Urbanistica Maria Cristina Borocci.
“Si tratta – ha dichiarato il presidente Acquaroli - di un accordo importante anche a tutela della nostra economia locale, che ci consente di preservare e poter continuare a utilizzare uno strumento come il Piano casa, seppure in maniera ridotta rispetto al passato. È un accordo che è di buon senso e credo che potrà essere utile, un risultato che contraddistingue la nostra regione ed è un’opportunità di cui altre regioni non usufruiscono più e che potrà diventare elemento strutturale quando la nuova legge urbanistica, che a nostro avviso dà una visione chiara, dà concretezza e rispetto al territorio, sarà pienamente operativa. Un’opportunità per coniugare le esigenze di tutela dell’identità paesaggistica e dei valori culturali con quelle della valorizzazione del patrimonio costruito e dell’attrattività del territorio marchigiano”.
“Oggi presentiamo un atto importante che riguarda lo sviluppo urbanistico nella nostra regione – ha specificato Aguzzi - La nuova legge urbanistica non solo non è stata impugnata dal Governo nazionale ma abbiamo ora anche l’accordo con il ministero della Cultura che consente alla Regione Marche, unica in Italia insieme con l’Emilia Romagna di poter proseguire con l’attuazione dei Piani Casa. Ci saranno alcune limitazioni, poiché si tratta di una deroga, finché non si andrà a regime quando i Comuni approveranno i PUG (Piani urbanistici generali). Fino a quel momento la deroga consentirà di portare avanti le attività legate al Piano Casa su tutte le parti del territorio, tranne i centri storici”.
“È una grande occasione di sviluppo e un’eccezionale agevolazione concessa alla nostra Regione – ha ribadito Aguzzi - nell’ambito dell’attività congiunta con il Ministero della Cultura, di redazione della legge stessa che ha permesso anche di superare il vaglio di legittimità dello Stato”.
“È stato un iter complesso – ha sottolineato il presidente della III Commissione consiliare per il governo del territorio, Luca Serfilippi - che ha richiesto mesi di audizioni e lavoro. Ringrazio il relatore di maggioranza Andrea Assenti e tutta la commissione per il grande sforzo profuso. Questi sono i primi frutti che aziende e famiglie attendono per poter continuare ad ampliare in deroga la propria azienda o casa”.
La legge, che si compone di 36 articoli ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2024, prevede un periodo transitorio da dodici a quarantotto mesi per l’approvazione dei nuovi piani proposti dalla legge e di dodici mesi per l’approvazione del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR).
In questo periodo i Comuni potranno valutare in piena autonomia gli interventi di riqualificazione in deroga nel rispetto dei contenuti dell’Accordo, che costituisce pertanto il riferimento necessario e indispensabile per dare attuazione a tali deroghe.
Gli interventi dovranno garantire il miglioramento della qualità dell’edificato, la qualità diffusa del costruito e la configurazione complessiva in termini di numero di piani, allineamenti principali, materiali, tipologia edilizia rispetto agli edifici e al contesto circostante.
L’Accordo, che è stato sottoscritto dal presidente della Regione Marche e dai dirigenti della Direzione Generale ABAP e del Segretariato Regionale per le Marche, si compone di 6 articoli. In particolare, l’articolo 3 “Disciplina di applicazione” stabilisce i criteri per verificare l’attuabilità degli interventi in deroga esclusivamente nelle zone territoriali omogenee B ed E, cioè nelle zone consolidate a ridosso dei centri storici e nelle zone agricole. Nel resto del territorio, ad eccezione delle zone A del centro storico dove non sono consentiti interventi in deroga, gli stessi non sono soggetti al rispetto dei contenuti dell’Accordo.
Per agevolare l’individuazione univoca degli edifici oggetto di tutela è stato predisposto dagli uffici un apposito webgis e il relativo manuale d’uso.