“A rischio dati personali e brevetti. Va aumentato il livello di sicurezza”.
ANCONA – “Non dobbiamo pensare che i recenti scandali riguardanti lo spionaggio dei conti bancari e l’appropriazione illecita di dati privati siano fenomeni senza alcuna rilevanza per il nostro territorio. Purtroppo, se a livello nazionale il governo sembra aver già fatto calare il silenzio su una questione delicata e allo stesso tempo molto grave vista l’altro grado di penetrazione a livello istituzionale, a livello locale la Regione Marche, non avendo fornito informazioni, sembra essersene del tutto disinteressata . Invece ritengo che sia estremamente importante sapere se anche le banche dati dei marchigiani siano state violate, considerato anche l’allarme sociale scaturito da questa vicenda. A tal proposito, ho presentato questa mattina un’interrogazione alla giunta regionale per conoscere se anche l’enorme quantità di informazioni personali in possesso della Regione Marche siano state violate e che tipo di investimenti si intendono fare per garantire e aumentare il livello di sicurezza dei sistemi informatici regionali per contrastare i crescenti cyber attacchi”.
A
dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato
Claudio Minardi.
“Non
vorrei – sospetta Minardi – che la giunta regionale avesse
sottovalutato le possibili gravi ricadute dell’inchiesta sulla
società di investigazione Equalize a danno dei nostri cittadini e
delle nostre imprese. Penso in particolare all'immensa mole di
informazioni sensibili custodite e gestite nelle banche dati del
Sistema sanitario regionale. Informazioni che oltre ad avere un
valore economico, potrebbero facilmente essere utilizzate anche per
costruire dossier personali ed esercitare pressioni su personalità
pubbliche, giungendo persino a vere e proprie forme di ricatto. Ma
oltre a garantire il diritto alla privacy e alla sicurezza delle
persone, è importante anche che la Regione Marche si attivi, per
quanto di sua competenza, nella tutele delle nostre aziende, molte
delle quali sono spesso titolari di importanti brevetti che fanno
gola alla concorrenza, specie quella estera, e potrebbero
verosimilmente essere oggetto di forme di spionaggio industriale che
mirano a rubare preziose informazioni”.