Un tavolo permanente per l’abbandono incontrollato dei rifiuti

Un tavolo permanente per l’abbandono incontrollato dei rifiuti

Stabilito intervento per la ricognizione e rimozione dei rifiuti in zona Vallesenzana sulla S.P. n. 116.

Ascoli - Si è svolto stamane in Provincia un tavolo tecnico istituzionale con riguardo alla problematica dei rifiuti abbandonati lungo la strada provinciale n. 116 in località Vallesenzana. All’incontro, convocato dal presidente Sergio Loggi erano presenti il consigliere provinciale con delega all’ambiente Simone De Vecchis, il Comandante della Polizia Provinciale Luigi Cataldi, la Comandante della Polizia Locale del Comune di Ascoli Patrizia Celani, il Presidente di Ascoli Servizi Comunali Andrea Zambrini e Serenella Baiocchi responsabile per la raccolta rifiuti di Ascoli Servizi Comunali.


Con riguardo alla questione specifica dei rifiuti abbandonati sul ciglio della carreggiata, si è deciso di effettuare un sopralluogo ricognitivo sulla zona interessata volto a quantificare e qualificare le tipologie di rifiuti presenti per poi successivamente affidare ad una ditta specializzata l’incarico di rimozione dei numerosi materiali presenti e provvedere al loro adeguato conferimento e smaltimento.


La problematica dei rifiuti abbandonati su strade, nei pressi di corsi d’acqua o altri siti e aree pubbliche del territorio provinciale costituisce un problema molto sentito e, purtroppo, in continua e costante espansione – sottolinea il presidente Sergio Loggisi è così deciso di istituire un tavolo tecnico-istituzionale permanente per affrontare questo fenomeno increscioso e assicurare in maniera sinergica l’intervento di tutti i soggetti preposti alla difesa ambientale. Da parte sua la Provincia che, in base al testo unico ambientale svolge funzioni di programmazione e organizzazione della filiera relativa alla gestione dei rifiuti in ambito provinciale, farà tutta la sua parte per favorire le migliori azioni volte a prevenire e contrastare la problematica di abbandono incontrollato di rifiuti. Tale pratica, infatti, non solo danneggia l’ambiente ma deturpa il paesaggio ed è fonte di disponibilità trofica per le specie in sovrannumero, le quali finiscono poi per alterare gli equilibri degli ecosistemi”.