Svegliamo la terra dei 'dormienti'

Svegliamo la terra dei 'dormienti'

Occorre vincere la refattarietà all'innovazione: la politica abbia il coraggio di una visione risolutiva dei problemi. Un appello a tutti per remare dalla stessa parte per far emergere il Piceno, le sue aree interne e le regioni limitrofe con Hyperloop Salaria. La domanda da porre al Ministro Salvini: perché in Veneto si e nel Piceno no?

Ascoli - Ieri, presso la Sala degli Specchi di Confindustria Ascoli Piceno, il Commissario Sisma 2016 Guido Castelli ha illustrato la prospettiva NexAppennino Contemporaneo con le ricadute economiche a fronte dei vari progetti approvati e finanziati per il rilancio dei territori del cratere sismico. Tra queste misure ha colpito il mio interesse il programma “Rivita” relativo alla viabilità. E dallo scorrere degli interventi sempre più si è formata in me una riflessione con relative domande che pongo ai lettori e ai miei colleghi giornalisti: se non ci fosse stato il terremoto con le relative risorse economiche cosa sarebbe accaduto ai territori marchigiani coinvolti e in particolare al Piceno? E poi, solo dopo un terremoto si può pensare allo sviluppo futuro?


Queste domande sono suscitate anche dal luogo dove si teneva questo confronto, Confindustria Ascoli Piceno.


Quest'anno, lo scorso16 aprile, al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno per la celebrazione degli ottant'anni di Confindustria Ascoli Piceno, il tema di partenza è stata la storia con i primi opifici industriali legati al baco da seta (tra il 1870 ed il 1950) . Un tema scelto per la connessione di questa attività con Como in quei tempi, da ribadire per l'arrivo nel 2023 del progetto Cnext (Como Next) nel Piceno.

Ad onor del vero aveva suscitato in me maggior interesse l'assemblea provinciale di Confindustria Ascoli Piceno del 2 dicembre 2022 datitolo “Ritorno al futuro dove l'associazione degli imprenditori analizzava lo stato delle infrastrutture. A dare il senso di vero futuro c'era Bibop Gresta, Ad di Hyperloop Italia, che allora ho intervistato.


Aveva illustrato il treno a levitazione magnetica che può viaggiare a 1200 km orari.


Ora, prima di proseguire, vorrei fare un parallelo medico-scientifico sperando di facilitare la comprensione di quanto dirò in seguito. Vorrei paragonare lo sviluppo economico di un territorio al corpo umano. Magari molti di voi avranno sentito parlare dell'antibiotico resistenza: è la patologia che colpisce e colpirà di più il genere umano nei prossimi anni. E' causata dal fatto che nell'utilizzo degli antibiotici, quando di questi farmaci viene fatto un uso sbagliato, cioè vengono prescritti senza alcuni approfondimenti, senza un'azione mirata, il rischio è che i batteri che dovrebbero essere vinti facciano del farmaco un nutriente e resistano alla cura.


Da sempre i manuali di medicina indicano che la somministrazione di antibiotici deve essere massiva (potente) e breve; inoltre devono essere individuati i batteri con esami clinici (antibiogramma) prima di prescrivere il farmaco giusto: la cosiddetta terapia mirata.


C'è una terapia mirata per lo sviluppo economico? Non voglio insegnare alla politica e agli imprenditori. Ritengo però che le infrastrutture siano gli antibiotici per curare uno sviluppo indebolito da crisi.


Ma quando parliamo di infrastrutture dobbiamo analizzarne la qualità e l'impatto.


Fino ad ora si è sempre ricorsa la crisi nel Piceno con l'assistenza dello Stato: l'ex Cassa del Mezzogiorno prima, con le aree di crisi complessa poi e ora con le provvidenze dopo il terremoto: un'azione di sostegno senza arrivare alla terapia mirata. Che cosa è accaduto? Non si è vinta la crisi e la Regione Marche è una regione in transizione per l'Europa, siamo paragonati al sud Italia dal punto di vista del Pil generato: siamo poveri.

Quindi? L'Unione Europea ci manda più fondi per attivare bandi ai quali le imprese partecipano per creare progetti.

Ma quali sono le imprese che possono partecipare? Quelle con più capacità economica perché i bandi prevedono un cofinanziamento in genere del 50 per cento. Ti diamo ad esempio 300 mila euro ma devi concorrere con 150 mila euro.


Molte valide idee restano sul terreno e non sbocceranno mai. Intanto però una volta che si siano sviluppati dei prodotti poi questi hanno necessità di essere esportati: torna il problema delle infrastrutture.


In un territorio la presenza di infrastrutture funzionanti decretano l'arrivo o meno di nuove imprese, magari anche dall'estero, quindi maggiore occupazione e qualità della vita per gli abitanti.


Parliamo di un'infrastruttura cruciale, la Ferrovia Salaria che sarebbe l'antibiotico mirato per curare lo sviluppo economico del Piceno e lo spopolamento di Ascoli Piceno e delle aree interne. Un progetto che era partito dall'ingegner Venceslao Amici (che non è un mio parente), fondatore della Società per la Ferrovia Salaria nell'agosto del 1906. Si sarebbero collegati il mar Tirreno all'Adriatico.


Se si è d'accordo che questa infrastruttura sia nevralgica per l'inversione di rotta è necessaria però un'ulteriore valutazione.


Nasce un comitato per la Ferrovia Salaria che prende il via da giovani studenti di architettura.

Bene, si ma il percorso è “vecchio”. Siamo di fronte a giovani che pensano “vecchio”. La Ferrovia Salaria della quale parlano e per la quale si raccolgono firme è quella simile all'ipotesi dell'ingegner Venceslao Amici? Ma eravamo a cavallo tra il 1870 e il 1906.


Cambieranno le carrozze (Jazz, Pop etc), un po' di velocità in più ma per arrivare da Ascoli Piceno a Roma ci vorranno sempre oltre le due ore. Non è l'antibiotico giusto per curare il nostro sviluppo economico.

Intanto partono progetti di fattibilità, quelli che seguono le normali routine di Ferrovie italiane: nulla di nuovo sotto il sole.


Ecco perché abbiamo citato Hyperloop Italia. Una Hyperloop Salaria ci farebbe raggiungere Roma in mezz'ora. In queste condizioni quali sarebbero gli effetti per lo sviluppo economico?


Intanto arriverebbe la soluzione allo spopolamento di questi territori. Ricordiamo che Ascoli Piceno oggi può contare su 45.380 abitanti.


E' plausibile pensare che potendo raggiungere la Capitale con Hyperloop Salaria in mezz'ora molti romani verrebbero ad acquistare casa ad Ascoli Piceno per recarsi poi a lavorare a Roma ogni mattina?


Vivere ad Ascoli Piceno dove per qualità della vita non c'è paragone con Roma sarà fonte di attrazione: il mare a 25 chilometri di distanza e due Parchi Nazionali (Laga e Sibillini) a 40 chilometri.

Hyperloop trasporta merci e persone. Considerando che ormai c'è l'indirizzo verso la settimana lavorativa di 4 giorni il resto del tempo a disposizione delle persone, le simulazioni ce lo dicono, sarà indirizzato verso il turismo, lo sport etc.


Un'infrastruttura come Hyperloop Salaria diviene ancora più strategica perché mette in connessione l'alta velocità sulla linea adriatica con quella che gravita su Roma.


Di Hyperloop Salaria ne ho già parlato con il prof. Emanuele Tondi, vice Rettore dell'Unicam e docente di Geologia che mi ha rassicurato sull'aspetto antisismico di un'opera di questo genere.

Hyperloop è una tecnologia sostenibile è può essere sotterranea, subacquea e in sospensione aerea.


Ho cercato di far arrivare al Ministro delle Infrastrutture questa ipotesi di lavoro che, incredibile a dirsi, è un'infrastruttura di 170 chilometri che può essere realizzata in un mandato di Governo fatto che difficilmente si verifica. Perché questa certezza? In un'intervista video, che potrete ascoltare qui, Gabriele Bibop Gresta di Hyperloop Italia mi dice che con questa tecnologia si impiega un anno per la realizzazione di un tragitto di 100 chilometri.


La domanda che insieme ai colleghi e alla politica del territorio dovremo fare al Ministro delle Infrastrutture è la seguente: perché con questa tecnologia si può realizzare un progetto in Veneto e da noi no?


Perché suggerisco questa domanda? Perché un consorzio costituito da Webuild Spa, Leonardo Spa e Hyperloop Italia sta realizzando, dopo essersi aggiudicato un bando da 4 milioni di euro, lo studio di fattibilità “Hyper Transfert” Veneto.


Il Ministro delle Infrastrutture sarà nei prossimi giorni ad Ascoli Piceno per presentare il suo libro al Teatro Ventidio Basso. E' un'occasione ideale per fare domande su questo tema al Ministro Salvini.


Perché c'è anche una congiuntura felice: il prof. Gian Luca Gregori, Rettore dell'Università Politecnica delle Marche siede da aprile 2024 nel ruolo di Presidente del Cda di Webuild Spa.


A questo punto ritengo anche che il Commissario Guido Castelli debba avere un impegno fattivo come quello dimostrato con il programma “Rivita” per riparare lo sviluppo economico e la comunità del Piceno e di Marche e Abruzzo e Lazio.


Questo “antibiotico” infrastrutturale può benissimo scalzare la necessità dei sostegni economici e creare uno sviluppo non dopato che, se finissero provvidenze dall'alto, potrebbe non resistere alla lunga.