Oltre 4500 a Fabriano per lo sciopero generale: grande adesione e partecipazione al corteo

Oltre 4500 a Fabriano per lo sciopero generale: grande adesione e partecipazione al corteo

Sciopero generale 29 novembre: corteo a Fabriano, in piazza del comune in programma tutti gli interventi. I sindacati di categoria del pubblico impiego scioperano il 29 novembre, Fp Cgil Marche ed Flc Cgil Marche evidenziano tutte le ragione della protesta. L’emergenza salariale riguarda anche gli oltre 15.000 dipendenti pubblici delle Marche: nel triennio 2022/23/24 si è registrata un’inflazione del 16,5%.

Grande adesione allo sciopero di oggi, proclamato da Cgil e Uil e grande partecipazione alla manifestazione regionale organizzata a Fabriano con oltre 4500 persone che hanno partecipato al corteo tra le vie della città. Dai primi dati di alcune delle principali aziende ed enti locali, emerge che ha scioperato all’Azienda ospedaliera regionale 20%, Ast di Pesaro 50% mentre nella sanità pesarese la media dello sciopero è del 70% con punte del 90% nel blocco operatorio. E ancora: alla Ifi il 65%, alla Poltrona Frau il 75%, alla Clabo il 65%., alla Compagnia portuale il 65%. E poi alla Beko ha scioperato il 60%, Crn il 92%, al Gruppo Ariston  l’80%, all’Alluflon il 92%, allo Chef Express, a Le Machine Celibi il 100% e a Serenissima Ristorazione il 75%. Alla Carnj Coop il 30% e alla Itm (Manifattura tabacchi) il 40%.

Dichiara Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche: “Le preoccupazioni per la tenuta del sistema industriale che avevamo registrato nelle assemblee si sono rivelate realtà: la grande adesione allo sciopero di oggi è al conferma.  Il Governo, se vuole, può cambiare questa manovra. I lavoratori, oggi, hanno dato la loro risposta: la partecipazione alla manifestazione rende sempre più concreta l’esigenza di far fronte al problema del carovita e del calo costante del potere di acquisto delle famiglie. Anche la Regione può avere il suo ruolo nel sostenere la lotta alla povertà crescente nelle Marche e una politica industriale mirata”.
Malgrado la narrazione dei tanti che decretano l’agonia del sindacato, presunti cali di adesioni – è il commento di Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche - la partecipazione di questa mattina ci conferma quanto già registriamo nelle assemblee sindacali e nelle elezioni RSU nelle aziende. I lavoratori hanno voglia di partecipare. Lo hanno dimostrato questa mattina e lo dimostrano ogni volta che è necessario difendere il lavoro e i diritti. Questa è la conferma del riconoscimento dell’utilità del sindacato che si contrappone all’emorragia di consensi e di credibilità della politica testimoniata dal preoccupante astensionismo che viene certificato a ogni consultazione elettorale. Noi continueremo a non essere indifferenti e a batterci contro le disuguaglianze sociali ed economiche che anche in questa regione stanno crescendo in maniera insostenibile”.

Le ragioni dello sciopero sono legate alle scelte del Governo e dunque per cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, per investire nelle politiche industriali. 


L’emergenza salariale riguarda anche gli oltre 15.000 dipendenti pubblici delle Marche: nel triennio 2022/23/24 si è registrata un’inflazione del 16,5% vale a dire una perdita di potere di acquisto delle retribuzioni pari ad oltre due stipendi l’anno; pensare di rinnovare i contratti pubblici con risorse che coprono circa un terzo di tale perdita (le somme attualmente stanziate ammontano al 5,78%) significa imporre un sacrificio economico rilevante. Fp e Flc continuano a rimanere nei tavoli di confronto in Aran (Agenzia per la contrattazione del pubblico impiego) ma chiedono al Governo, di aumentare gli stanziamenti per un adeguato rinnovo dei contratti pubblici, come già avvenuto nei precedenti rinnovi in cui addirittura le risorse stanziate sono state superiori all’andamento inflattivo. Giudichiamo negativamente il contenuto del CCNL dello Stato chiuso al 5,78% : insufficienti le risorse per gli stipendi e per la contrattazione integrativa, per questo motivo Fp Cgil e Uil PA questo accordo che non può e non deve divenire il punto di riferimento per gli altri rinnovi (Sanità, Scuola, Autonomie Locali). Cancellare i tagli contenuti nella legge di bilancio che prevedono la riduzione del 25% del Turn over del personale tecnico amministrativo. Una soluzione c’è: anticipare al 2024 le risorse che il Governo ha già stanziato per i futuri rinnovi.