Risulta particolarmente difficile oggi celebrare la Giornata Internazionale del Rifugiato, a pochi giorni dall’ennesima notizia di un terribile naufragio avvenuto la notte tra il 13 e il 14 giugno in Grecia. 78 vittime accertate e centinaia di dispersi: c’erano almeno 100 bambini nella stiva di quella imbarcazione!
Bisogna aprire canali
sicuri e legali di ingresso in Europa
e istituire quanto prima una missione europea di ricerca e soccorso
nel Mediterraneo, per evitare il ripetersi di simili stragi che si
susseguono, in una clima di indifferenza crescente. L’Italia
non è solo la porta d’entrata dell’Europa per chi vive
dall’altra sponda del Mediterraneo. l’Italia è parte della
regione del Mediterraneo e dovrebbe praticare politiche di
integrazione e coesione, sostenere i processi di democratizzazione e
di promozione dei diritti universali anziché continuare con la
politica di militarizzazione delle frontiere europee sulla pelle dei
migranti. Una logica cinica ed inapplicabile, in piena violazione dei
diritti umani e del sistema europeo di asilo.
Nelle Marche
sono presenti nei centri di accoglienza 2.447 migranti e 1.319 sono
presenti nei centri SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), per
un totale di 3.766 persone (dati aggiornati al 15 giugno 2023 del
Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione). La percentuale di
migranti in accoglienza su base regionale è pari solo al 3% del
totale dei presenti sul territorio nazionale.
“Basta parlare di tragedie,
sono stragi frutto di decisioni e precise responsabilità politiche.
Le emozioni passano sempre più velocemente, e noi abbiamo la
responsabilità morale, culturale e sociale di praticare una vera
accoglienza – commenta Rossella
Marinucci,
segreteria regionale Cgil Marche – .Come regione, possiamo e
dobbiamo fare di più. Abbiamo invano richiesto più volte alla
Regione Marche di promuovere un tavolo permanente di confronto e
collaborazione fra soggetti istituzionali e sociali, organizzazioni
sindacali e associazioni che si occupano di accoglienza, ma si
sceglie in modo inaccettabile di agire solo sulle emergenze ed
esclusivamente in termini di sicurezza”.