L’Associazione Marche a Rifiuti Zero ETS esprime soddisfazione per il riscontro ricevuto dalla Commissione Europea in merito alla denuncia presentata contro il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) della Regione Marche. La Commissione ha confermato che la denuncia sarà esaminata dalla Direzione Generale Ambiente, che valuterà eventuali violazioni del diritto dell'Unione Europea.
La nostra associazione ha evidenziato gravi irregolarità nel procedimento di VAS, in particolare la mancata valutazione delle ragionevoli alternative allo scenario dell’inceneritore. Questo aspetto costituisce una violazione della Direttiva 2001/42/CE, che impone la considerazione e il confronto di alternative sostenibili all’opzione proposta. Il rispetto di questa prescrizione è stato recentemente ribadito anche dall’Avvocatura Europea nella causa C-727/22, confermando l’obbligo di valutare alternative più rispettose dell’ambiente.
Il Piano regionale, adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 1556 del 14 ottobre 2024, propone esclusivamente la costruzione di un inceneritore, escludendo a priori alternative come un modello basato sul recupero di materia e sull’economia circolare. La Regione ha così ignorato i principi fondamentali della VAS, rendendo l’intero procedimento viziato e potenzialmente illegittimo.
La denuncia presentata alla Commissione Europea ha ora avviato un percorso di verifica che potrebbe culminare in una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, qualora venga accertata la violazione del diritto UE. Se la procedura dovesse proseguire, la Commissione potrebbe obbligare la Regione a rivedere il piano, garantendo il rispetto della normativa europea e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
L’Associazione Marche a Rifiuti Zero ETS continuerà a monitorare attentamente lo sviluppo della vicenda, ribadendo la propria posizione: la gestione dei rifiuti deve essere basata su prevenzione, riuso e riciclo, non sull’incenerimento, una tecnologia superata e incompatibile con i principi di sostenibilità e transizione ecologica.
Chiediamo alla Regione Marche di ritirare il piano attuale e avviare un nuovo processo di pianificazione che rispetti il diritto comunitario e tenga conto di alternative più sostenibili, come richiesto dalla normativa vigente.