L'interessante performance di danza dei guerrieri Piceni intorno al totem della compagnia Miniera delle Arti. Ora si sa che Fermo era un'enclave etrusca mai picenizzata.
Ascoli - "L'evento culturale I Piceni nelle
Marche ha svolto con estrema puntualità e accuratezza il suo
ruolo di divulgazione e crescita nel Piceno della nostra rigenerata
identità. – dice Monica Acciarri, consigliere regionale della Lega
– Qualità di rango nazionale, visto il livello dei relatori: il
Prof. Alessandro Naso, Direttore della Scuola di Specializzazione in
Archeologia e Beni culturali dell'Università Federico II di Napoli
nella quale è Ordinario di Etruscologia e antichità italiche, e la
Dottoressa Nicoletta Frapiccini della Direzione Regionale dei Musei
delle Marche, che dirige l'Antiquarium di Numana. Una tavola rotonda
condotta sapientemente, con ritmi incalzanti al punto giusto da
Nicola Mastronardi, giornalista, scrittore di romanzi storici sugli
Italici, spesso impegnato in Rai con programmi sui canali Storia e
Cultura, ma anche per Kilimangiaro. Tutti coloro che hanno seguito
questo incontro hanno avuto modo di scoprire con facilità e
chiarezza le tante novità emerse da un convegno internazionale sul
Popolo dei Piceni che sono state raccolte nei due tomi “Archeologia
Picena”.
Si tratta - continua Acciarri – di eventi di qualità,
che producono un vero cambiamento nella mente degli
abitanti di questo territorio che possono riconsiderare da quali
progenitori derivano, dalla loro capacità di creare prodotti
artistici nonostante i pochi mezzi a disposizione, l'efficacia nel
commercio e nelle relazioni con popoli al di là delle Alpi come le
odierne Francia e Germania. Navigavano nell'Adriatico creando mercato
con le aree balcaniche, la Grecia, l'Asia Minore. Sono risorse
pubbliche ben spese quelle che la Regione Marche impegna su queste
manifestazioni. E' un investimento che produrrà cambiamenti anche
nello sviluppo turistico che si muove per flussi culturali. Lo
dimostra l'enorme richiesta in questi settori con innalzamenti del
pil grazie ai luoghi della cultura. E scoprire dalle ricerche del
Prof. Alessandro Naso che le olive si coltivavano nel Piceno già
nell'VIII secolo avanti Cristo, mentre fino a poco tempo fa si
pensava che fossero i Greci a portare le olive in Italia, è uno scoop
vero e proprio che potrà essere posto dai nostri ulivicoltori come
matrice storica di qualità nel settore. E' un'altra novità che ieri
ho appresso – afferma Monica Acciarri - è quella su Fermo che
scopriamo essere un'enclave Etrusca che non si è mai picenizzata. Lo
dimostrano studi scientifici sul Dna. In ogni caso l'organizzaione
dell'evento ha pensato anche a tutti coloro che non hanno avuto la
possibilità d'intervenire e si sono persi una prima assoluta, quella
costituita da un'interpretazione innovativa fatta dalle danzatrici
della Miniera delle Arti, con direzione artistica e coreografia di
Tina Nepi e Gianluca Bessi, ispirata dal reperto archeologico “Danza
di guerrieri Piceni intorno al totem”. Una danza nella quale è
stata inserita anche innovazione digitale: le danzatrici hanno
indossato elmi crestati etruschi da un reperto di Fermo che è stato
modellato in 3D e poi realizzato fisicamente con stampa digitale”.
L'evento si potrà vedere integralmente su un canale youtube che vi
comunicheremo grazie alle riprese dell'Agenzia Fotospot”.