Roma 22 apr- C’è un modo per celebrare la Giornata della Terra, che va controcorrente rispetto al main-
stream promosso e proposto dalla Commissione europea: la difesa della Natura ha bisogno dell’attività
responsabile e laboriosa dell’uomo. L’abbandono dei terreni agricoli, in nome di una “selvaggia Natura”
da ripristinare - come vorrebbe una norma europea proposta dalla Commissione Ue - è la premessa per
il dissesto idrogeologico e per la fine di quella biodiversità di cui l’Europa (e l’Italia in particolare) è lea -
der, proprio grazie a una millenaria attività di “collaborazione” Uomo-Natura.
L’abbandono dei terreni a uso agricolo sarebbe una iattura per tutti, in particolare favorirebbe il pro-
gressivo spopolamento delle aree interne, che in Italia coincidono in gran parte con la dorsale appenni-
nica. Un Appennino “ripopolato” è l’unica efficace premessa per difendere la Terra, la Natura, la biodi -
versità.
“L’attività che stiamo svolgendo per la ricostruzione e la rigenerazione dei territori e delle comunità del
Centro Italia colpiti dalle sequenze sismiche del 2016-2017 - sostiene il Commissario, senatore Guido Ca-
stelli - percorrono la via maestra del contrasto all’abbandono dei luoghi: per fare questo occorre difen-
dere gli insediamenti umani, a partire dal presidio agricolo-silvo-pastorale”.
Come ricorda anche l’UNCEM proprio nella ricorrenza della Giornata della Terra “l’emergenza dell’ab-
bandono di suolo non è meno grave del consumo di suolo, nelle aree montane. Alpi e Appennini senza
suolo utilizzato in modo sostenibile sono costrette a guardare altrove”. L’area del cratere sisma 2016/17
è costituita per il 70% da boschi in forte espansione, per la maggior parte non gestiti e abbandonati, che
stanno erodendo il residuo 25% di coltivi e prati pascoli e rappresentano una minaccia incombente per
quel 5% di insediamenti che si stanno ricostruendo con notevoli sforzi. L’abbandono del territorio mon-
tano è la premessa del dissesto idrogeologico e la dichiarazione di resa di fronte all’inselvatichimento
che riduce biodiversità e risorse.
“In questi sforzi contro lo spopolamento per il futuro della Terra e di chi la abita – afferma il Commissa-
rio Castelli – siamo incoraggiati dalle prese di posizione del Governo Meloni sulle filiere legno 100% ita -
liane e dagli impegni del Ministro Lollobrigida per il settore agro-silvo-pastorale che, per la prima volta
nella storia del nostro Paese, hanno messo al centro gli interessi e le specificità uniche del territorio ita-
liano che vanno difese da misure che, oltre a non riconoscerne le qualità, ne minacciano l’esistenza stessa”.
“Un impegno – conclude Castelli – che stiamo portando avanti con decisione nel cratere 2016/17
per farne un laboratorio utile ad affermare la valenza e la specificità dell’uso della terra nella penisola
italiana che, non a caso, ci pone ali vertici europei sia della biodiversità che dei prodotti agroalimentari
di qualità”.