Distintività,
gusto e un ottimo rapporto qualità prezzo. Sono i vini marchigiani che
si mettono in vetrina nelle più rinomate guide di settore facendo
incetta di punteggi e di premi.
Per quanto riguarda l’equilibrio tra la
tasca e il calice, ad esempio, il miglior vino d’Italia è, secondo la
Guida Essenziale di DoctorWine, il Bianchello del Metauro Doc, Gazza
2023, di Tommaso Di Sante. Da Fano, l’attuale presidente di Coldiretti
Pesaro Urbino festeggia il riconoscimento arrivato con grazie a un
93/100 che non ha avuto eguali. Nella caccia ai Tre Bicchieri del
Gambero Rosso, una delle guide più celebri nel panorama, festeggiano
invece 24 cantine marchigiane da nord a sud della regione.
“I nostri
complimenti a Di Sante – dicono da Coldiretti Marche – ma anche ai
nostri soci che hanno conseguito il punteggio massimo del Gambero Rosso
come Vignamato, Tenuta di Frà, Poderi Mattioli, Pievalta, Cimarelli,
Tenuta Ugolino e Bisci. Raggiungere questi risultati è positivo per le
singole aziende ma di riflesso è tutto il movimento a guadagnarci perché
si accendono i dovuti riflettori sui vini della nostra regione e sulla
qualità del lavoro dei produttori”.
Qualità che riguarda il 73% dei
vigneti che ospitano produzioni doc, docg o igp che, secondo l’ultimo
report Ismea Qualivita, creano un valore di 110 milioni di euro (di cui
82 per doc e docg, 28 per le igp). Una produzione che quest’anno, si
stima, pur facendo meglio della disastrosa stagione scorsa funestata
dalla peronospora, non riuscirà a tornare alle quantità di due anni fa.