La Corte dei Conti boccia l’acquisto del gruppo SATO da parte di CIIP: il Tavolo per l’Acqua Bene Comune aveva ragione su tutti fronti

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La Corte dei Conti boccia l’acquisto del gruppo SATO da parte di CIIP: il Tavolo per l’Acqua Bene Comune aveva ragione su tutti fronti

Il Tavolo per l’Acqua Bene Comune aveva ragione su tutti fronti. Come è mai possibile che nessuno tra i Sindaci e tra le maggiori forze politiche abbia alzato la voce (su 59 Comuni soci di cui 54 presenti solo 6 si sono astenuti... e nessuno contrario!) di fronte una delibera del genere i cui vizi palesi erano stati riscontrati e sollevati da “umili” movimenti e comitati di cittadini? ...e i tanti Segretari comunali, dirigenti, revisori,... preposti alle valutazioni tecniche e di legittimità come mai l’hanno lasciata correre senza un minimo di rilievo?!

Ascoli - Il Tavolo per l’Acqua Bene Comune in una nota analizza la delibera della Corte dei Conti scaturita dalle propie osservazioni: "
In 44 pagine la Corte dei Conti ha demolito le delibere dei 48 Comuni che votando supinamente il testo fornito loro dalla CIIP avevano approvato l’acquisto del gruppo SATO da parte di CIIP. La Deliberazione della Corte certifica la correttezza delle nostre censure, esposte peraltro con una formale segnalazione alla stessa Corte, e la grave scorrettezza dei vertici CIIP nel tentare scelte strategiche “eversive” rispetto ai fini statutari della stessa società pubblica.

Cade così il secondo subdolo e rischioso tentativo di trasformare la CIIP in multiutility da lanciare sul mercato dopo quello nel campo dei rifiuti imbastito con IREN qualche anno orsono. Così facendo i vertici della CIIP dimostrano una passione manicale per i "buchi nell'acqua" piuttosto che per la gestione efficace della stessa risorsa.

Altro che alleggerimento delle bollette! Come avevamo sostenuto ed è stato confermato dalla Corte dei Conti questa operazione, come la precedente, avrebbe messo a rischio i bilanci della CIIP e lo stesso affidamento in house in mano pubblica del servizio idrico.

Nelle aziende serie in una situazione come questa salterebbe come minimo l’intero CdA o almeno qualche testa... se non altro per il tempo impegnato e le profumate parcelle dei consulenti investiti in questa maldestra operazione ai danni degli utenti e delle loro bollette.

Riportiamo qui di seguito in grassetto le nostre critiche sollevate all’annuncio dell’operazione seguite dagli stralci della deliberazione della Corte dei Conti corrispondenti ad esse:

 

*I Comuni soci non possono acquistare attraverso la CIIP un’altra società che per statuto svolge funzioni analoghe o similari a quelle affidate alla stessa CIIP. Divieto posto dall’articolo 20 del Testo unico sulle società partecipate di cui noi avevamo denunciato la palese violazione. In sostanza: se la CIIP vuole rafforzarsi deve assumere altro personale e investire in tecnologie e non comperare altre società!*

CORTE DEI CONTI pag43: _E’ evidente che l’acquisizione societaria di cui trattasi,... appare in contrasto con il divieto posto dall’articolo 20, comma 2, lett. c) del TUSP (con riferimento alle “partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali”) e risulta, comunque, incoerente con gli stessi principi ispiratori del TUSP (cfr. art. 1, comma 2; art. 4, commi 1 e 2, TUSP). Pertanto, alla luce di tutto quanto precede, questa Sezione rileva la non conformità del provvedimento consiliare e dell’operazione societaria in argomento alle norme del decreto legislativo n. 175/2016...


*L’acquisto del gruppo SATO avrebbe snaturato la CIIP*

CORTE DEI CONTI pag22 _...L’oggetto sociale delineato dallo schema di statuto SATO a seguito dell’operazione prospettata è notevolmente più esteso dell’oggetto sociale di CIIP spa, focalizzato sul servizio idrico, e mostra un amplissimo perimetro di attività (con riferimento, tra l’altro, a distribuzione di energia termica ed elettrica e impianti fotovoltaici, gestione di reti di telecomunicazioni, manutenzione di impianti di distribuzione di carburanti e lubrificanti, manutenzione delle reti anche stradali, degli edifici pubblici e dei parchi pubblici, aree pubbliche) che sembra smentire la logica dell’operazione nel senso del “rinforzamento industriale” di CIIP oltre a porre in dubbio la coerenza dell’operazione con l’art. 2361 del Codice civile (che recita: l'assunzione di partecipazioni in altre imprese, anche se prevista genericamente nello statuto, non e' consentita, se per la misura e per l'oggetto della partecipazione ne risulta sostanzialmente modificato l'oggetto sociale determinato dallo statuto.)_

*L’operazione veniva attuata senza uno straccio di piano industraile. Si voleva acquistare una società senza analizzare ed esporre l’impatto sull’organizzazione del servizio e sulla stessa struttura CIIP...* CORTE DEI CONTI pag34 _La deliberazione... non fornisce nella prospettiva del menzionato “rinforzamento industriale” valutazioni significative sulla struttura organizzativa di CIIP, sui relativi costi di funzionamento, sulle politiche di gestione del personale, sugli interventi di razionalizzazione organizzativa e di riduzione di costi della stessa CIIP, cui andrebbero ad aggiungersi quelli relativi alla nuova eventuale società in mano pubblica._

*L’acquisto e l’affiancamento alla CIIP del gruppo SATO sarebbe l’ammissione dell’inadeguatezza della stessa CIIP a gestire il Servizio Idrico ad essa affidato in qualità di GESTORE UNICO da parte dall’ATO5 , andando così di fatto a sdoppiare la gestione tra due soggetti in violazione della legge.*


CORTE DEI CONTI pag22 _La scelta di acquisire un’altra società evidenzia criticità di carattere funzionale poiché appare in grado di frustrare in origine proprio l’unicità della gestione del servizio idrico

La scelta di acquistare la SATO portandola in mani pubbliche per poi affermare di mantenere l’attuale direttore generale per almeno tre anni “non sembrano coerenti con la logica del controllo pubblico oltre che con le norme del Testo Unico poiché il reclutamento del personale di tali società deve avvenire secondo principi trasparenza, pubblicità e imparzialità...”_

*Ammesso e non concesso che si decidesse di acquistare una società... per quale ragione è stata scelta SATO e non altre?*


CORTE DEI CONTI pag34: La Delibera _non dà contezza del previo esperimento di una procedura ad evidenza pubblica volta a pervenire all’acquisizione societaria in parola. Occorre sottolineare che il procedimento ad evidenza pubblica rappresenta lo strumento per assicurare il corretto svolgimento della concorrenza tra gli operatori del mercato che offrono lavori, servizi e forniture alla pubblica amministrazione, quale proiezione dei capisaldi sovranazionali di libertà di stabilimento, di merci e di servizi ed a garanzia della trasparente, imparziale ed economica gestione delle risorse pubbliche_.

*I Comuni hanno accettato di votare una delibera così importante letteralmente dettata dalla CIIP in tempi a dir poco ristretti senza esercitare responsabilmente la propria funzione di controllo.*


CORTE DEI CONTI pag19: _Le carenze sopra tratteggiate e le lacune della motivazione della deliberazione , oltre a sollevare dubbi circa l’effettuazione di un concreto e consapevole vaglio dell’operazione da parte dell’Amministrazione  comunale,  sembrano  anche  tradire  il  ruolo  di  partecipazione  attiva  nella amministrazione della Società, riservato ad ogni Comune socio dal “Regolamento comune per la disciplina dei rapporti tra gli Enti locali e la Società CIIP s.p.a.” che riconosce ai Consigli comunali la specifica competenza a concorrere a determinare, in misura proporzionale al possesso azionario, gli indirizzi da osservare da parte della società CIIP. Del resto, i rappresentanti degli enti soci o, coloro che sono concretamente investiti del “potere di decidere per essi” sono, comunque, gravati da doveri puntualmente correlati alla sussistenza del controllo pubblico, che si concretizzano nel rigoroso esercizio di obblighi di vigilanza in funzione della piena osservanza dei vincoli normativi._

*La scelta dell’acquisto della SATO esce stranamente come il coniglio da un cappello senza alcun indirizzo in tal senso da parte dei Comuni soci*


CORTE DEI CONTI pag34: _In particolare, la delibera non fa menzione di un previo formale indirizzo o di una precedente direttiva dei soci pubblici a CIIP affinché quest’ultima attuasse un progetto di “rinforzamento industriale” mediante diretta acquisizione di un gruppo societario interamente posseduto da privati_.

Si potrebbe andare ancora avanti...

Ma ci si pone un’ulteriore domanda:

Come è mai possibile che nessuno tra i Sindaci e tra le maggiori forze politiche abbia alzato la voce (su 59 Comuni soci di cui 54 presenti solo 6 si sono astenuti... e nessuno contrario!) di fronte una delibera del genere i cui vizi palesi erano stati riscontrati e sollevati da “umili” movimenti e comitati di cittadini? ...e i tanti Segretari comunali, dirigenti, revisori,... preposti alle valutazioni tecniche e di legittimità come mai l’hanno lasciata correre senza un minimo di rilievo?!

Ci chiediamo... per quali strane ragioni, o magari pesanti pressioni può avvenire tutto ciò?"

  Il Tavolo per l’Acqua Bene Comune

Qui potete scaricare la Delibera della Corte dei Conti in versione integrale:

https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:347ed137-0c14-4fa3-aafb-d5ad740eb865