Celebrazioni Sistine, MArCHESTORIE, Ascoli e Pesaro candidate a Capitale italiana della cultura. Latini: “Superare le strategie competitive. Insieme si cresce”. Sgarbi presenta la mostra su Fazzini: “Artista del nostro tempo e delle nostre inquietudini”.
Valorizzare
le eccellenze del territorio attraverso l’arte e la cultura,
facendo rete per superare le strategie competitive che hanno sempre
penalizzato le Marche. “Insieme si cresce, divisi di perde. Le
comunità locali hanno ottimi motori e la Regione vi ha versato il
carburante giusto”. È la metafora che ha caratterizzato gli eventi
proposti dalla Regione Marche al 32° Salone del libro di Torino.
Presenti l’assessore alla Cultura Giorgia Latini e il critico
d’arte Vittorio Sgarbi, tre momenti hanno particolarmente
focalizzato la giornata: le Celebrazioni del V Centenario della
nascita di Papa Sisto V, “MArCHESTORIE” e la presentazione delle
candidature di Ascoli Piceno e Pesaro a Capitale italiana della
cultura 2024. Eventi legati dalla comune visione di uno sviluppo
territoriale a base culturale.
“La strategia della Regione Marche è
chiara e ben delineata: puntare sulle eccellenze, sulla storia e
sulle tradizioni – ha detto l’assessore Latini – L’attività
amministrativa della nuova Giunta regionale è iniziata con la
proposta di legge sulla valorizzazione dei borghi. Siamo stati la
prima regione a descrivere il territorio partendo dalle radici delle
comunità. Vogliamo rendere i borghi attrattivi, connessi e
accoglienti. Sono realtà che hanno sofferto prima per lo
spopolamento, poi per il terremoto. Attraverso l’arte e la cultura
possiamo stimolare la crescita turistica e assecondare una fase di
rinascita che si comincia già a percepire”.
Una strada tracciata
che ha contrassegnato anche l’organizzazione delle Celebrazioni
sistine: “È stata creata una rete tra i Comuni coinvolti,
favorendo una promozione del territorio basata sulla collaborazione”.
Tra gli eventi in programma, la mostra “Pericle Fazzini e Sisto V”
(inaugurazione il 12 dicembre”), entrambi nati a Grottammare, con
l’ultima opera dello scultore dedicata al Papa conterraneo.
“Sisto
V è il papa intermedio tra la grande stagione del Rinascimento e
quella dell’inizio del Seicento – ha evidenziato Sgarbi –
L’idea di collegare Fazzini a Sisto V è legata al monumento di
Montalto, dove l’artista rappresenta l’anima del pontefice, più
che la sua opera. Fazzini chiude un’epoca che ha come
rappresentanti estremi Messina e Manzù, ma non si lancia verso il
buio della sperimentazione informale. Brivido ed energia
caratterizzano la sua produzione plastica e grafica”. Va
apprezzata, ha evidenziato Sgarbi, “l’intenzione della Regione
Marche di riaccendere l’attenzione verso Fazzini, artista tanto
importante e precipitosamente dimenticato. Le mode sottolineano la
caducità dell’arte. Quando, però, un’artista viene guardato con
occhi nuovi, non è più la moda che lo sostiene, ma la sua forza.
Fazzini è uno scultore dell’anima. Scolpisce e disegna anime e non
figure. È l’interprete perfetto del nostro tempo e delle nostre
inquietudini”.