Life Beeadapt: il progetto europeo che tutela gli impollinatori e migliora i nostri territori

Life Beeadapt: il progetto europeo che tutela gli impollinatori e migliora i nostri territori

Produttori agricoli, istituzioni pubbliche e cooperative sociali insieme per un’agricoltura più sostenibile Grazie a LIFE BEEadapt installati oltre 70 beehotel e più di 6.000 piante messe a dimora in 3 regioni italiane Nella Riserva naturale Montagna di Torricchio installati 10 beehotel, 120 piante messe a dimora, 4.800 mq interessati dalla pratica dello sfalcio ritardato.

Il nostro benessere è direttamente connesso a quello dell’ambiente in cui viviamo, e quando l’ambiente soffre, soffriamo anche noi – per eventi estremi che colpiscono le aree in cui abitiamo, per i risvolti socioeconomici negativi che questi provocano, per temperature sempre più alte per periodi prolungati che influiscono sulla nostra salute. L’adattamento ai cambiamenti climatici non si riduce dunque solo ad una questione di analisi, percezione e prevenzione del rischio metereologico: è anche tutela della biodiversità e dei servizi ecosistemici ad essa connessi, come quello dell’impollinazione, rispetto ai quali c’è ancora poca consapevolezza comune. Azioni di prevenzione e adattamento sono indispensabili per minimizzare gli effetti sulla nostra salute e benessere.  
A poco più di un anno dal termine del progetto, LIFE BEEadapt – a pact for pollinators adaptation to climate change,
un progetto cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea, ha già raggiunto numeri significativi nella creazione di infrastrutture verdi nei diversi ambienti coinvolti: 70 beehotel sono stati installati fra le 5 diverse aree pilota in 3 regioni italiane (Lazio, Marche e Emilia-Romagna), e le piante messe a dimora sono state più di 6.000. Questa diffusa presenza aiuta a raggiungere anche un altro obiettivo: la promozione e la tutela della biodiversità e la sensibilizzazione sull’importanza che gli impollinatori hanno negli ecosistemi.  Il legame fra produzione agricola e impollinatori è noto da tempo (si stima che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale dipendano dall’impollinazione animale). Per questo il progetto LIFE BEEadapt prevede, tra le sue azioni chiave, interventi che puntano a coinvolgere proprio quegli operatori del territorio che si occupano di agricoltura.   
Le azioni previste dal progetto per il coinvolgimento di questi enti e per favorire la presenza di impollinatori in aree rurale, urbane e periurbane sono la creazione di infrastrutture verdi e azioni di governance. Due gli strumenti principali a disposizione dei partner per coinvolgere enti pubblici e privati (aziende agricole, cooperative sociali e amministrazioni pubbliche): il primo sono  gli Accordi di custodia del territorio, che prevedono interventi specifici e studiati all’interno delle aziende agricole ed enti privati sottoscriventi (ad esempio la creazione di siepi arbustive vicino a campi coltivati); di questi, su tutte e tre le regioni coinvolte ne sono stati siglati o sono in fase in definizione ben 36.  Il secondo strumento è quello dei Patti per la tutela degli impollinatori dai cambiamenti climatici, una dichiarazione di intenti adattata alle esigenze locali col fine ultimo di costruire un insieme di strumenti, buone pratiche e occasioni di formazione che possano poi rimanere ai partecipanti anche dopo la fine del progetto. Gli aderenti (o quelli in fase di firma) su tutte e 3 le regioni sono stati 90, un risultato importante che mostra l’urgenza sentita dal mondo agricolo e sociale per questo tema.  
Il declino degli impollinatori è non solo una minaccia per la biodiversità, ma ha anche grossi impatti a livello socioeconomico vista la stretta dipendenza della produzione agricola dall’impollinazione -senza gli impollinatori, numerose specie vegetali non si riprodurrebbero, provocando alla lunga delle conseguenze sulla presenza di queste specie negli ecosistemi e nel funzionamento di questi.  
Le aree selezionate per questi interventi dimostrativi sono 5, di ampia diversità geomorfologica: si va dall’ambiente di montagna nel Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano (Emilia-Romagna), che è anche ente coordinatore del progetto, e della Riserva Naturale Montagna di Torricchio (Marche), a quello di pianura dell’Agro Pontino (Lazio) fino all’area urbana e periurbana del Comune di Aprilia e delle Aree protette di RomaNatura.   Le aree verdi in città sono sempre più una necessità: oltre all’importante ruolo come spazi aggregativi e ricreativi che queste aree ricoprono, ve ne è anche uno ulteriore, altrettanto prioritario: la tutela della biodiversità anche in ambito urbano.
Le infrastrutture verdi aiutano a preservare ed incrementare la connettività ecologica e l’eterogeneità degli habitat, favorendo la presenza degli insetti impollinatori. I benefici delle infrastrutture verdi sono: più spazi verdi in città e nei dintorni, che aiutano ad abbassare le temperature e a ridurre gli inquinanti in atmosfera, e la presenza di piante e fiori che migliora l’ambiente in cui viviamo con profumi e ombra nelle stagioni calde.  
"Di fronte alle sfide climatiche, ambientali, conservazionistiche, economiche e politiche che la tutela della biodiversità ci pone davanti, è necessario porre un freno al degrado in atto degli ecosistemi naturali”, afferma Stefano Raimondi, Responsabile biodiversità di Legambiente, uno dei partner di progetto, da tempo in prima linea per la tutela degli impollinatori con la campagna Save the Queen.Le cause di perdita di biodiversità vanno affrontate: azioni di adattamento e mitigazione che nascono proprio dalla natura aiutano a ripristinarla. Gli interventi a favore degli impollinatori vanno esattamente in questa direzione e i benefici portati dalle azioni svolte in aree urbane, perirurbane e rurali che il progetto LIFE BEEAdapt porta avanti sono una risposta efficace attraverso il miglioramento della connettività ecologica che esse comportano".  
I risultati raggiunti da LIFE BEEadapt sono significativi di un bisogno sempre più diffuso e impellente non solo del mondo agricolo, ma anche delle istituzioni tutte: poter trovare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici che permettano di tutelare la biodiversità - e in questo caso gli impollinatori – e migliorare anche la qualità della vita e il benessere per le nostre comunità. Due obiettivi importanti da tenere a mente nella celebrazione delle prossime due giornate mondiali dedicate, il 20 maggio quella delle api e il 22 quella della biodiversità.  
Nelle Marche la Riserva naturale Montagna di Torricchio, gestita dall’Università di Camerino che è partner del progetto LIFE BEEadapt, è stata interessata da diversi interventi studiati dagli scienziati dell’ateneo per la tutela degli impollinatori in ambiente montano. Per fornire loro un luogo riparato dove rifocillarsi, riposare o riprodursi sono stati installati 10 beehotel. Le piante messe a dimora sono state 120. 4.800 mq sono interessati dalla pratica dello sfalcio ritardato mentre 5.000 mq sono dedicati a quella del pascolo ritardato.