Quindi grazie alla Regione Marche stiamo progettando il rifacimento di piazza Arringo, abbiamo presentato il nuovo progetto della Carbon.
Abbiamo
immaginato una città diversa, lo abbiamo concretizzato e lo slogan a
metà no grazie è uno slogan per non lasciare le cose a metà? Non
perché abbiamo fatto le cose a metà, ma abbiamo realizzato metà
del cambiamento della città di Ascoli Piceno. Con altri 5 anni
abbiamo la possibilità di portare a completamento questo cambiamento
e rinnovamento, ma soprattutto mettiamo in campo progetti che danno
una visione oltre il 2029. Quindi il progetto che abbiamo attivato è
un modello nuovo di far politica. È un modo nuovo dove al centro c'è
la persona, al centro ci sono
sono i fragili. Dove vogliamo anche narrare un modo nuovo e diverso.
Noi abbiamo messo tanto impegno in questi 5 anni, oggi ci presentiamo
alla città per chiudere questa straordinaria campagna elettorale. Di
nuovo c'è che oggi abbiamo qui il Governatore presente perché la
filiera tra Governo, Regione
e Comune è una filiera che funziona perché gli uomini e le donne
fanno la differenza quando al centro c'è l'interesse pubblico e non
l'interesse di parte, quando al centro c'è lo sviluppo di una città
e anche delle persone che vivono quella città. Quindi grazie alla
Regione Marche stiamo progettando il rifacimento di piazza Arringo,
abbiamo presentato il nuovo progetto della Carbon.
La grande novità
è l'elemento che un gruppo Internazionale viene a gestire un hotel
di 95 camere ad Ascoli. Non lo fa perché ci vuole bene, non lo fa
per mecenatismo, per mecenatismo, lo fa l'imprenditore che investe,
ma chi verrà a gestire qui lo fa perché con il conta persone ha
visto che c'è una prospettiva di crescita a livello turistico,
questo apre una stagione nuova. Una stagione dove comprendiamo che la
crescita turistica diventa un'industria, una produzione del lavoro
nel mondo del turismo dove all'interno possiamo creare un modello
nuovo.
Quello che presenteremo anche questa sera è un modello
integrato di accoglienza perché in questi 5 anni abbiamo lavorato
molto sulla promozione e questo ovviamente ha portato dei numeri.
Però. Adesso
dobbiamo lavorare sull'accoglienza perché chi viene, se poi non
torna perché magari non ha avuto un'accoglienza di qualità, quindi
dobbiamo creare un modello integrato dove il pubblico insieme al
privato, il commerciante insieme al vigile, è una bella
integrazione, un modello di accoglienza e di integrazione dove
l'apertura di Ascoli porta ad una crescita anche culturale e può
essere un modello da esportare nel nelle aree interne e soprattutto
nell'Italia centrale.
Ha avuto lo stesso approccio dei parcheggi con Piceno Consind? Che cosa diventerà?
Grazie al Comune di Ascoli Piceno e alla regione Piceno Consind, secondo la mia visione, non solo la mia, ovviamente. Grazie a una forte sollecitazione di Confindustria e anche di tutte le industrie, Piceno Consind va chiuso e può diventare un'agenzia di sviluppo industriale. Ma a livello immateriale. La manutenzione delle strade, l'illuminazione, il verde anche, diciamo che l'aspetto urbanistico può tornare ai Comuni e in compartecipazione con la Camera di Commercio, perché la Camera di Commercio ha un Suap molto importante all'interno, quindi può fungere anche da volano per attivare le varianti che possono sviluppare nuovi investimenti privati. In questi anni molti hanno parlato dell'area di crisi, della ZES ad esempio, e se portiamo la Zes lasciando il Consind al 15% in più di chi investe qui passiamo al 13%. Non basta. Noi abbiamo bisogno di azzerare i freni e gli ostacoli allo sviluppo industriale e quindi dobbiamo dire no a una stagione fatta da protagonisti politici della prima Repubblica che lo hanno reso un carrozzone politico dove secondo me oggi dobbiamo pensare uno sviluppo politico, dove al centro c'è lo sviluppo della persona e dell'essere umano e del cittadino, per ridare fiducia alla politica ma soprattutto per ridare speranza ai giovani.