Al momento è in corso uno studio solo sulla ipotesi proposta da Aspi che prevede la terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e il mini-arretramento di un senso di marcia dal Pedaso a San Benedetto del Tronto con una previsione di durata dei lavori di ca 10 anni.
L’Amministratore
Delegato di RFI Gianpiero
Strisciuglio al recente
Convegno della Fondazione San Giacomo della Marca ha dichiarato che
entro la fine dell’anno sarà pronto lo studio progettuale
dell’arretramento ferroviario sulla dorsale adriatica da Bologna
sino a Lecce per una linea di Alta Velocità e Alta capacità
compresi i treni merci, lasciando l’attuale linea per una
metropolitana di superficie che nel caso delle Marche colleghi
all’hub intermodale di Ancona.
Era una richiesta che portavamo
avanti da anni e che il nuovo Governo e RFI hanno recepito in quanto
non era accettabile la precedente scelta di velocizzare l’attuale
linea prevedendo l’arretramento solo per Pesaro e Fano.
La
velocizzazione così come era stata concepita avrebbe creato gravi
problematiche socioeconomiche sulla costa senza risolvere
l’arretratezza dei collegamenti su questa dorsale. Questa nuova
impostazione mostra un approccio che parte da una visione strategica
di sviluppo della dorsale adriatica superando particolarismi e
logiche inefficienti di breve periodo. Evidentemente l’opera dovrà
essere realizzata a stralci e Strisciuiglio nel predetto intervento
ha descritto il processo che si attuerà e che rispetta fedelmente
quanto previsto dal nuovo Codice di Contratti Pubblici.
Lo studio in
corso formulerà delle alternative progettuali che valuteranno non
solo gli aspetti di costo dell’opera, ma anche l’impatto sulla
sostenibilità sia sul versante ambientale che su quello
socio-economico. Sulla base delle alternative progettuali il
dibattito pubblico che dovrà essere guidato e informato coinvolgerà
i soggetti espressamente previsti dalla normativa, ovvero “Le
amministrazioni statali interessate alla realizzazione
dell’intervento, le regioni e gli altri enti territoriali
interessati dall’opera, nonché i portatori di interessi diffusi
costituiti in associazioni o comitati, che, in ragione degli scopi
statutari, sono interessati dall’intervento”.
Potranno essere
presentate osservazioni, alla fine del dibattito si arriva ad una
sintesi e si potrà partire con la progettazione definitiva. Un
processo di governo che garantisce partecipazione, sussidiarietà ed
efficienza. Necessariamente anche il tema del potenziamento dell’
A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto dovrà
rispettare questo iter previsto dalla normativa.
Al momento è in
corso uno studio solo sulla ipotesi proposta da Aspi che prevede la
terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e il mini-arretramento
di un senso di marcia dal Pedaso a San Benedetto del Tronto con una
previsione di durata dei lavori di ca 10 anni. Nel dibattito in corso
abbiamo chiesto che fosse valutata anche l’alternativa progettuale
dell’arretramento integrale da PSE a SBT per risolvere radicalmente
i gravi problemi di sicurezza presenti su questo tratto autostradale
e drammaticamente ripropostisi la scorsa settimana, per risolvere gli
allarmanti problemi ambientali presenti sulla costa e per dare un
nuovo impulso alle aree interne in crisi. Abbiamo altresì richiesto
che ci fosse una progettazione dialogata tra l’arretramento
ferroviario e il potenziamento dell’A14 nelle Marche Sud per
l’impatto che tali interventi avranno sullo stesso territorio.
I
soggetti indicati dalla normativa che dovranno esprimersi sulle
alternative progettuali hanno bisogno di confrontarsi con dati reali
che emergeranno dagli approfondimenti tecnici che analizzeranno costi
diretti dell’opera e i costi indiretti legati sia alla
sostenibilità riguardo all’aspetto ambientale e sociale, che
quelli collegati alla necessità di realizzare una Mezzina nel caso
non si optasse per l’arretramento integrale. Attualmente nessuno
può esprimersi definitivamente in quanto questi dati mancano.
Per
quanto ci riguarda siamo pronti a cambiare opinione nel caso
emergessero dati inequivocabili e a rispettare quale sarà l’esito
della corretta procedura decisoria descritta, solo così i Consigli
Comunali e gli altri soggetti coinvolti in tale procedimento potranno
adeguatamente esprimersi. Seguire con fiducia l’iter previsto dalla
legge eviterà di compiere gli errori fatti in passato quando si sono
affermate forzature che partivano da visioni localistiche e di breve
periodo che ad esempio portarono 60 anni fa a realizzare l’attuale
rischioso passaggio dell’A14 a ridosso della costa Marche Sud
quando la conformazione idrogeologica del territorio imponeva un
percorso arretrato.
Comitato Arretramento A14 e FS Marche sud