Ora il Mef, dopo il rinvio dell'assemblea straordinaria chiesta dai soci che era stata fissata per il 23 ottobre chiedono al Ministero di verificare la complessa situazione. Stessa missiva inviata per conoscenza all'Acri, l'organismo che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio.
Ascoli - La vicenda del rinvio a data da
destinarsi dell'assemblea straordinaria richiesta dai soci della
Fondazione Carisap fissata per il 23 ottobre dal Presidente del Cda
Mario Tassi, dimessosi da pochi giorni, ora varca i confini
provinciali e approda sul tavolo del Ministero dell'Economia e
delle Finanze.
I soci firmatari della missiva forniscono uno spaccato della vicenda chiedendo “opportune valutazioni nonché le necessarie iniziative in ordine agli “inusuali” accadimenti verificatisi presso la Fondazione Carisap”.
Nel testo si racconta poi come “l’Organo di Indirizzo della Fondazione Carisap, a maggioranza, abbia chiesto “la revoca per (presunta) giusta causa” del Presidente, Ing. Mario Tassi, e a quel punto un nutrito gruppo di Soci, considerata la notevole risonanza mediatica della vicenda e l’affastellarsi di notizie contraddittorie, richiedeva formalmente la convocazione dell’Assemblea di Soci al fine di chiarire con nettezza le motivazioni poste alla base della “crisi di governo” in atto”.
Viene spiegato anche al Mef che “nella seduta dell'Organo d'indirizzo dello scorso 12 ottobre il Presidente, per evitare il voto di sfiducia dell’Organo e la conseguente ondata mediatica che ciò avrebbe comportato, rassegnava le proprie dimissioni.
In quella stessa sede, tuttavia,
alcuni componenti dell'Organo d'indirizzo chiedevano, a maggioranza,
di posticipare “a data da destinarsi” l’Assemblea dei Soci già
convocata dal Presidente, Ing. Mario Tassi”.
C'è un passo suggestivo dell'atmosfera che attualmente regna all'interno della Fondazione Carisap “Legittimo il sospetto – rectius certezza – che tale richiesta sia stata artatamente formulata al fine di avviare le procedure di nomina del nuovo Presidente e del Consiglio di Amministrazione, inibendo ingerenze esterne e qualsivoglia attività di controllo e vigilanza sulla correttezza dell’iter.
Un iter avviato – tra l’altro - con una discutibile (e alquanto eloquente) frenesia, in tempi serratissimi e con i minimi margini statuari, fissando come termine ultimo per la presentazione delle candidature proprio il 23 ottobre p.v.
Ad ogni modo, risulta lampante ed inconfutabile che il comportamento posto in essere dall’ Organo di Indirizzo e dal Presidente facente funzioni pro tempore, risulti lesivo delle basilari regole democratiche che – fin ora – hanno sempre ispirato l’operato dell’Ente e alquanto sprezzante del consistente numero di Soci che chiedevano ed ottenevano, ai sensi di regolamento, la convocazione dell’Assemblea.
Si rende, pertanto, necessario un intervento a tutela dei diritti dell’Assemblea dei Soci - Organo costitutivo e depositario della storia della Fondazione - nonché a salvaguardia dell’immagine e credibilità dell’Ente, oramai minate dai continui tumulti generati all’interno degli Organi".
Come si può notare la richiesta di revoca per presunta giusta causa del Presidente Mario Tassi e le su dimissioni stanno generando un cataclisma della Fondazione.
Ne scaturisce un vortice di sentimenti contrastanti, d'incertezza sull'Ente che da sempre costituisce perno centrale del welfare del territorio.
Tutto questo avviene mentre è in atto una campagna elettorale per procedere alla presentazione di candidature per la elezione del nuovo Cda della Fondazione Carisap che devono essere depositate, guarda caso, proprio il 23 ottobre, quando cioè si doveva tenere l'assemblea straordinaria del soci della Fondazione.