Grazie a Open Fiber, INGV, INRiM e Bain per la prima volta al mondo la fibra ottica diviene sensore di scosse sismiche in zone di avversa condizione come quelle antropiche contraddistinte da forti sumori di fondo grazie ad un laser ultrastabile che misura con la sua onda le variazioni della fibra ottica in presenza di scosse sismiche. il progetto è realizzato su una distanza di 30 chilometri tra Ascoli Piceno e Teramo sulla fibra di Open Fiber.
Ascoli - Ti invitano alla presentazione di un progetto digitale poi ti accorgi di essere testimone di un evento cruciale nel campo della ricerca scientifica: per a prima volta al mondo ad Ascoli Piceno gli scienziati che hanno portato a termine il progetto "MEGLIO" (Measuring, Earthquakes, Gatered with Laser, Interferometry on, Optic fiber) in due anni di sperimentazione.
In sintesi la fibra ottica diviene sensore di scosse sismiche in zone di avversa condizione come quelle antropiche contraddistinte da forti rumori di fondo (auto, persone, etc) grazie ad un laser ultrastabile che misura con la sua onda le variazioni della fibra ottica in presenza di scosse sismiche. il progetto è realizzato su una distanza di 30 chilometri tra Ascoli Piceno e Teramo sulla fibra ottica che Open Fiber ha installato per cablare le varie realtà.
Ci sono altre sperimentazioni sulla sensoristica con fibra ottica, ma questo è stato fatto nelle profondità del mare dove i rumori di fondo sono pressoché inesistenti. Due sono gli esempi in questo caso, un tratto breve tra Pozzallo, in Sicilia, e Malta. Poi Google ha invece sondato un tratto molto lungo, migliai di chlometri sotto l'oceano.
I terremoti che tutti ricordiamo purtroppo per i morti a L'Aquila e nel centro Italia, diventano un motore di studio, di cultura dove la ricerca scientifica di base prova metodi nuovi che nel futuro potranno, ce lo auguriamo, predire situazioni sismiche rendendole "inoffensive".
E se il terremoto rappresenta un fenomeno critico per la sicurezza di persone e cose, di contro ci spinge a studiare contromosse, quindi spinge l'uomo ad evolversi culturalmente. Nei cassetti delle istituzioni marchigiane (Regione e Comune di Ascoli Piceno) dorme a causa del Covid un progetto che potrebbe interagire con questo primato scientifico sancito dal progetto "MEGLIO". Si tratta di "Quake lab Center Vettore", affossato nella prima ipotesi di realizzazione nel territorio del comune di Venarotta per critiche di tipo ambientali da parte di associazioni ambientaliste, ora potrebbe collocarsi nel territorio del comune di Ascoli Piceno e il sindaco Marco Fioravanti lo sta studiando. Con MEGLIO e Quake Lab Center si aprirebbe un ulteriore scenario nella candidatura di Ascoli Piceno a Capitale della Cultura 2024, perché la cultura è trasversale .
Di Quake Lab Center si diceva: "Costituirà un potente “attrattore” scientifico- culturale ma anche turistico, attraverso una offerta di divulgazione innovativa, che farà dell’edutainment uno dei principali strumenti, anche con finalità didattiche, rivolte alle giovani generazioni delle scuole dell’obbligo ed alla popolazione in generale, ma anche effetti (anche in termini socio-antropologici e sanitari), educazione alla per offerte formative di livello superiore rivolte agli studenti e ai professionisti tramite corsi residenziali e summer-school anche internazionali.
Una iniziativa che è
stata individuata dalla Amministrazione proponente come strategica
per il proprio territorio, per la capacità di promuovere un nuovo
sviluppo che mette al centro “ la conoscenza” come driver
rigeneratore dell’Area, coerente con le logiche della green
economy, della innovazione tecnologica e della industria creativa,
oltre che della valorizzazione del territorio con il suo patrimonio
di bellezze naturali, beni culturali e produzioni artigiane ed
enogastronomiche.
Un progetto ambizioso in cui la
condivisione, tra la comunità dei tecnologi, degli educatori e la
comunità territoriale, la ampiezza della rete di competenze
multidisciplinari, la coralità Istituzionale e delle categorie
economiche e produttive, sono gli elementi essenziali per contribuire
con successo, alla tenuta delle aree interne, rispetto ad una azione
che appare irreversibile, di “graduale scivolamento” verso la
costa ed intensificazione del fenomeno di spopolamento.
Il
Centro inteso come uno degli elementi della Smart Specialization
Strategy del territorio regionale, con un focus sulle tecnologie e le
loro applicazioni, ma basato sulla centralità dell’essere umano
che è il destinatario dei risultati della conoscenza".
E proprio ieri nel corso della presentazione di MEGLIO, il dott. Davide Calonico, Responsabile Divisione di Metrologia Quantistica all’INRiM, parlava di come la sinergia sia elemento fondante della ricerca di base, concetto suffragato dal suo presidente Diederik Sybolt Wiersma.
Onde sismiche e fibra ottica, un binomio che può aiutare a capire meglio i fenomeni tellurici. Sono stati presentati ieri ad Ascoli i primi risultati del Progetto MEGLIO (Measuring Earthquakes signals Gathered with Laser Interferometry on Optic Fibers) ottenuti nella sperimentazione sul campo sulla tratta di fibre ottiche di Open Fiber che collegano i Point Of Presence (PoP) di Ascoli Piceno e Teramo. Il Progetto Meglio è un programma scientifico italiano volto a realizzare un sistema innovativo di monitoraggio delle onde sismiche grazie al Fiber Sensing che consente misurazioni continue in tempo reale su tutta la lunghezza di un cavo in fibra ottica. Alla sperimentazione stanno partecipando Open Fiber, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Bain & Company e Metallurgica Bresciana. Si tratta della prima volta al mondo che viene realizzato un progetto di monitoraggio dei terremoti utilizzando fibre ottiche in un contesto terrestre, ricco di rumore antropico, perché situato anche in ambiente urbano, su una rete commerciale che trasporta in simultanea i dati provenienti dallo scambio di informazioni via internet.
Alla conferenza sono intervenuti: Guido Castelli, Assessore al Bilancio e alla Ricostruzione Regione Marche, Guido Liris, Assessore al Bilancio e Informatica Regione Abruzzo, Carlo Doglioni, Presidente INGV, Diederik Sybolt Wiersma, Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e Franco Bassanini, Presidente Open Fiber. Al tavolo tecnico in cui è stato spiegato nel dettaglio il Progetto hanno partecipato Francesco Carpentieri, Responsabile Ingegneria del Trasporto di Open Fiber, Davide Calonico, Responsabile Divisione di Metrologia Quantistica all’INRiM, Francesco Piccolo Director, Data Science, Advanced Analytics Group di Bain&Company e Andrè Herrero, Primo Ricercatore dell’INGV.
L’intera sperimentazione, della durata di due anni, nella sua fase iniziale ha visto la realizzazione di sensori laser interferometrici che a giugno 2021 sono stati installati a ridosso della rete in fibra ottica che collega Teramo e Ascoli Piceno, due località considerate da INGV a maggior interesse scientifico. Entrambi i sensori hanno già prodotto grandi quantità di dati che sono disponibili sui server di Open Fiber e sotto analisi di Bain&Company, la quale, attraverso sofisticati algoritmi matematici, sta ripulendo dal rumore gli impulsi utili in modo da renderli fruibili ad INGV per caratterizzare la presenza di fenomeni sismici.
A differenza dei sensori tradizionali i nuovi sensori potranno raccogliere i dati in modo nuovo, modificando il paradigma tradizionale in uno maggiormente diffuso sul territorio nazionale. La sperimentazione si concluderà quest’anno quando tutto il post processing sarà completato. Se i test daranno buon esito, e quindi i sensori venissero poi applicati sull’intera rete Open Fiber, il Paese sarebbe dotato di un sistema di monitoraggio che mima il funzionamento del sistema nervoso, in grado di rilevare movimenti sismici lungo tutta la tratta che viene monitorata. Tale tecnologia potrebbe anche rappresentare un sistema di allerta precoce sui terremoti (Earthquake Early Warning, EEW), potrebbe cioè essere in grado di segnalare le scosse di terremoto imminenti prima dell’arrivo delle onde sismiche stesse.
Durante la conferenza stampa sono stati mostrati alcuni grafici che rilevano i movimenti sismici di grandi entità avvenuti nei mesi passati in Alaska e Montenegro e che INGV ha definito utili allo studio di tali fenomeni.
Francesco Carpentieri, Responsabile Ingegneria del Trasporto di Open Fiber, ha sottolineato come “questa applicazione della fibra ottica sia un’altra esternalità positiva della rete Open Fiber, che potrebbe trovare numerose applicazioni che vanno oltre il monitoraggio dei terremoti. Il Fiber sensing trasforma un comune cavo in fibra ottica in una serie continua di migliaia di ‘microfoni’ virtuali che ascoltano in tempo reale le vibrazioni e i suoni prodotti nell’ambiente in cui si trova il collegamento in fibra. Attraverso l’uso di avanzati algoritmi software è possibile ascoltare, monitorare e rilevare diverse attività ed eventi che accadono nell’ambiente, non solo sismi ma anche il traffico dei veicoli e persone, scavi, perdite nelle condotte energetiche, difetti sulle linee di trasporto ferroviarie, e così via”.
“INRiM ha progettato, realizzato e installato il sensore, portando il contenuto di innovazione e di trasferimento tecnologico della scienza delle misure e della metrologia – dichiara Davide Calonico, Responsabile Divisione di Metrologia Quantistica all’INRiM -. Insieme ad Open Fiber ha curato la piena compatibilità con la rete dati esistente, con INGV sviluppa il confronto dei dati misurati rispetto a sismografi convenzionali e con BAIN si occupa dei modelli più avanzati di analisi del dato”.
“Bain & Company, attraverso il suo team AAG dedicato agli Advanced Analytics, immagazzina, processa ed analizza i dati ricevuti da INRIM – spiega Francesco Piccolo Director, Data Science, Advanced Analytics Group di Bain&Company –. Bain si occupa inoltre della creazione e installazione di un’applicazione che permetta di estrarre e monitorare dati storici e real time con l’obiettivo di sviluppare nel lungo periodo un algoritmo in grado di rilevare i terremoti sfruttando le fibre ottiche già installate sul territorio nazionale”.
Andrè Herrero, Primo Ricercatore dell’INGV, sottolinea che “il ruolo principale dell’INGV nel Progetto MEGLIO è la validazione delle osservazioni realizzate sulla fibra ottica, grazie alla sua rete di oltre 500 strumenti ripartiti sul territorio nazionale. L’INGV condivide le registrazioni delle stazioni sismiche vicine e le confronta con le rilevazioni fatte tramite la fibra ottica. Una stazione sismica supplementare è stata installata vicino alla strumentazione MEGLIO ad Ascoli Piceno proprio per paragonare i dati rilevati. Inoltre, i ricercatori dell’INGV offrono consulenze in materia di terremoti, propagazione delle onde e interpretazioni delle osservazioni a supporto del progetto MEGLIO”.