Ancona - La Giunta regionale ha approvato gli indirizzi per la Programmazione 2024 degli interventi per la promozione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita a 6 anni di età. La delibera, trasmessa al Cal, prevede che la Regione Marche garantisca la compartecipazione minima al finanziamento nazionale 2024 (di oltre 5 milioni di euro) mediante i fondi comunitari FSE+ 2021/27 con uno stanziamento complessivo di 2.000.000 euro.
“Si tratta – dichiara l’assessore all’Istruzione Chiara Biondi – di un aiuto concreto che l’amministrazione regionale rivolge alle famiglie con figli piccoli. Il cofinanziamento regionale viene assegnato ai Comuni che devono far fronte ai costi troppo elevati di gestione dei servizi educativi e sostenere le famiglie nel pagamento delle rette di frequenza. E’ un programma di interventi importante che contribuisce a migliorare l’omogeneizzazione e la qualità dei servizi nei territori in favore delle famiglie”.
Il Sistema integrato di educazione e Istruzione dalla nascita a sei anni promuove la continuità del percorso educativo e scolastico, fa riferimento al primo ciclo di istruzione, e vuole garantire sin dalla nascita pari opportunità di educazione e istruzione, di cura, di relazione e di gioco. Concorre ad eliminare disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali attraverso il superamento della dicotomia tra servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia, costruendo un percorso educativo e formativo unitario nel rispetto della specificità.
Il Piano
pluriennale nazionale prevede finalità e interventi da attuare per il
consolidamento, l’ampliamento e la qualificazione del Sistema integrato
di educazione e istruzione. La definizione è affidata
alle Regioni e alle Province autonome con una Programmazione che tenga
conto delle priorità e delle specifiche esigenze di carattere
territoriale, consultate le ANCI regionali. Si tratta di interventi di
nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro
e risanamento conservativo, riqualificazione funzionale ed estetica,
messa in sicurezza meccanica e in caso di incendio, risparmio energetico
e fruibilità di stabili di proprietà delle amministrazioni pubbliche.
Del finanziamento di spese di gestione, in quota
parte, dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole
dell’infanzia, in considerazione dei costi e della qualificazione. E di
interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e
docente, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale
di formazione.
Possono beneficiare del Fondo nazionale 2024 i Comuni in
forma singola, le Scuole dell’infanzia paritarie attraverso le risorse
erogate ai Comuni di riferimento e gli enti capofila degli Ambiti
Territoriali Sociali per realizzare interventi
a sostegno del sistema integrato 0-6 anni. Mentre possono beneficiare
delle risorse comunitarie i Comuni in forma singola o associata per
interventi 0-3 anni.
“La misura –
chiarisce Biondi - favorisce l’accesso ai servizi educativi per
l’infanzia (0-3 anni), erogando ai Comuni un contributo destinato a
interventi di esonero totale dalle rette a favore di quelle
famiglie che, secondo le procedure adottate dai Comuni stessi, ne hanno
diritto. La decisione deriva dalla presenza constatata di altre fonti
di finanziamento che consentono un abbattimento delle rette a carico
delle famiglie (es. Bonus Inps) evitando casi
di doppi finanziamenti e la conseguente messa in atto da parte della
Regione di procedure di controllo onerose”.
“Ma soprattutto - insiste
l’assessore - dalla volontà di supportare le famiglie più fragili e
garantire ai loro bambini la possibilità di usufruire
di percorsi educativi ritenuti indispensabili alla crescita,
consentendo loro di non anticipare alcuna somma o comunque di anticipare
quanto meno possibile per la frequenza dei servizi 0-3. Dalla
consapevolezza che l’azzeramento delle rette nido per le famiglie
in maggiore difficoltà è garantita da molti Comuni e che, di
conseguenza, un contributo in questa direzione risponde ad una esigenza
specifica del territorio. Dalla considerazione che le altre voci di
spesa generalmente coperte con i finanziamenti 0-6 anni
continueranno ad essere ammesse sulla quota parte di cofinanziamento
nazionale”.
Tra i risultati strategici che la Giunta regionale intende
perseguire quello di consolidare e ampliare la rete dei servizi
educativi per l'infanzia a titolarità pubblica e privata
convenzionata, prevedendo la riduzione della soglia massima di
partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei
servizi educativi; stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni
primavera, di norma aggregate alle scuole dell'infanzia
statali o paritarie o inserite nei Poli per l'infanzia, superando
progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell'infanzia;
ampliare e sostenere la rete dei servizi per bambine e bambini nella
fascia di età compresa tra zero e sei anni, in particolare
nei territori in cui sono carenti scuole dell'infanzia statali;
riqualificare edifici scolastici di proprietà pubblica già esistenti;
sostenere la qualificazione del personale educativo e docente,
promuovendo i coordinamenti pedagogici territoriali; favorire
l’accesso ai servizi educativi 0-6, con particolare riguardo ai nuclei
familiari in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, sostenendo
le donne e le famiglie nella conciliazione dei tempi di vita e di
lavoro.