L’opera finanziata con fondi del Commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, sarà inaugurata domenica 24 novembre, alle ore 16. La cittadinanza è invitata a partecipare
Monteprandone festeggia la riapertura del Palazzo Comunale dopo i lavori di restauro, consolidamento strutturale e miglioramento sismico che hanno fatto seguito alle scosse di terremoto del 2016.
La cerimonia si terrà domenica 24 novembre, alle ore 16, in piazza dell’Aquila nel borgo storico. Dopo i saluti delle Autorità, il programma prevede benedizione e taglio del nastro e lo spettacolo della Compagnia dei Folli.
Il palazzo sede del Municipio, simbolo storico e architettonico della comunità monteprandonese, ritorna alla sua originaria funzione di sede del Governo cittadino, e restituisce al territorio un patrimonio artistico che negli anni era stato celato.
GLI INTERVENTI
I lavori eseguiti nel Municipio hanno riguardato la riparazione dei danni dovuti al sisma del 2016, il restauro conservativo, il consolidamento strutturale con miglioramento sismico e la realizzazione dei nuovi impianti del Palazzo Comunale, Biblioteca ed Archivio Storico, fabbricato tutelato dalla Soprintendenza Belle Arti Archeologia e Paesaggio ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. 42/2004 composto da un piano interrato e da alcuni piani fuori terra con strutture portanti in muratura, volte e solai in legno con copertura a capriate metalliche.
Gli interventi di miglioramento sismico hanno conseguito un livello di sicurezza superiore all’80% di quello ammissibile per le nuove costruzioni. Sono stati eseguiti il consolidamento delle volte in muratura di laterizio al piano interrato, degli impalcati esistenti in legno, la rimozione del pesante solaio preesistente in latero cemento del sottotetto e la sua sostituzione con altro in legno più leggero ed il mantenimento del solaio esistente di copertura con capriate metalliche, oltre al rafforzamento dei maschi murari verticali nelle zone maggiormente caricate del piano terra e del piano primo, oltre ad interventi puntuali di consolidamento strutturale.
Sono stati restaurati intonaci e decorazioni di pregio al piano nobile con le nuove tinteggiature a tutti i piani, rifatti i pavimenti e i rivestimenti, nuovi servizi igienici nei vari livelli, la messa in opera di un nuovo ascensore a norma compresa la nuova scala di accesso all'ultimo piano.
Completamente rifatti e riefficientati gli impianti idrico-sanitari, meccanico di riscaldamento e raffrescamento con ventilconvettori, gli impianti elettrici e speciali necessari al funzionamento dell'edificio pubblico, compresa la posa in opera di nuovi corpi illuminanti ai vari piani a disposizione dei rinnovati uffici comunali, che occupano ora tutta la superficie del palazzo storico.
COSTI
L’intervento è stato finanziato attraverso i fondi del Commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 che ha stanziato 1.700.000 euro di risorse necessarie per riportare al suo antico splendore l’intero edificio, a cui si aggiungono 153.000 di fondi comunali per il restauro di mobili e l’acquisto di nuovi arredi per gli uffici.
Per l’Ufficio Speciale della Ricostruzione della Regione Marche hanno curato le istruttorie della pratica, a partire dal progetto fino all’esecuzione dei lavori l’ing. Maurizio Paulini Dirigente Settore Ricostruzione Pubblica, l’ing. Marco Trovarelli Direttore del Dipartimento, l’ing. Cinzia Alfonsi e la geom. Sandra Spinozzi.
Il progetto esecutivo è stato realizzato dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) Borromini costituito Francesca Barone e Marco Fontana Ingegneri associati di Bologna, Studio Associato Galanti e Carlocchia Architetti di Castelfidardo (AN) e STIEM Engineering Per. Ind. Paolo Scuderi e Ing. Marcello Dall’Olio di Villanova di Castenaso (BO), geologo Paolo Dal Pian e ing. Lucio Gambetta; restauratrice Angela Buonamici di Officinarte di Bologna.
L’opera
è stata eseguita del raggruppamento temporaneo d’imprese (RTI)
composto da dalla ditta ITALSUD 79 srl di Quarto (NA) e ELTEL di
Somma Vesuviana (NA). La ditta che ha restaurato mobili e fornito
arredi è la T&P di Monsampolo del Tronto (AP).
CENNI STORICI fonte “Monteprandone Porto d’Ascoli. Storia di un territorio” di Saturnino Loggi
Il Palazzo Comunale di Monteprandone ha una lunga storia. Gli Statuti di Monteprandone del 1573 ci informano che nel “Palazzo Pubblico” c’era una loggia sotto la quale era consentito agli artigiani di lavorare nei giorni di caldo e di pioggia e dalla quale probabilmente si accedeva all’attuale piazza Castello attraverso una scala.
Nel 1867 l’assessore Vincenzo Laurenti propose la demolizione del palazzo comunale. Esso fu demolito tra il 1867 ed il 1876 insieme alla Porta da Mare e ad una parte delle mura castellane per allargare la piazza e far posto all’attuale palazzo comunale.
Nel 1876 venne affidato l’appalto alla ditta Veccia-Fontana con l’aumento del 30%. Fu ultimato sei anni dopo 1882, ma collaudato solo tra anni più tardi nel 1885. Si spese la somma di 50.906,18 lire.
L’ultimo piano era adibito a pubblico teatro, fornito di palco, scene decorate e pitturate con maestria dal monteprandonese Silvio Vespasiani a cui si devono anche la decorazione dei soffitti del primo piano e del loggiato. Alcuni anni fa, il teatro fu demolito per far posto ad alcuni uffici. Oggi con i lavori di restauro, sono tornati alla luce scene e decorazioni di pregio. In particolare nel sottotetto sono stati recuperati affreschi che raffigurano lo stemma di Monteprandone con i cinque colli.