Elezioni comunali ad Ascoli Piceno: il confronto tra Marco Fioravanti ed Emidio Nardini nella trasmissione Polis di Vera Tv

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Elezioni comunali ad Ascoli Piceno: il confronto tra Marco Fioravanti ed Emidio Nardini nella trasmissione Polis di Vera Tv

Riportiamo il confronto tra i due candidati Sindaco per le elezioni comunali di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti ed Emidio Nardini, condotto dalla collega Gloria Caioni, direttrice di Vera Tv.

Le domande:

Perché avete deciso di candidarvi a Sindaco della città di Ascoli Piceno?

Fioravanti: La risposta sta nel nostro slogan, A metà, no grazie, ancora insieme. Abbiamo fatto un lavoro straordinario in questi cinque anni, insieme a tutta la squadra, insieme a tutti i cittadini, perché in realtà abbiamo creato un rapporto orizzontale con le persone, tutta la comunità in cammino, in cammino un lavoro importante, abbiamo attivato tanti cantieri pubblici, una ricostruzione delle scuole, il quarto comune d'Italia per fondi PNRR, quindi la scelta di ricandidarmi è la volontà di portare avanti un progetto di apertura della città, una città connessa in tutto il mondo, dove l'aumento delle presenze turistiche possa diventare anche un'opportunità di crescita economica, di sviluppo culturale, con tanti investimenti culturali, 550 eventi, una grande ricchezza e abbiamo sprigionato talenti ascolani, quindi vogliamo continuare, per questo abbiamo scelto di ricandidarci.

Nardini: Sì, grazie, un impegno etico necessario. Sono nato ad Ascoli, ho vissuto gran parte della mia vita qui, vederla ridotta così, 2500 abitanti che abbiamo perso negli ultimi cinque anni, i giovani che scappano perché non hanno lavoro, la Caritas che certifica che il 10% della popolazione è in una condizione di povertà, non potevo esimermi, essendomi trovato in una situazione di poter stare insieme a un'ampia coalizione, che è stata già detta, avere la possibilità di fare qualcosa per questa città, a questo punto è stata un'impellenza vera, perché vogliamo portare qualcosa di nuovo, una novità assoluta. Io posso essere anche un valore aggiunto, perché per tanti anni ho imparato nell'ospedale a lavorare in equipe a un certo livello, perché io non ho nessuna velleità politica, se non quella di amministrare questa città per i prossimi cinque anni.

Pare da più voci da tante parti, sento dire che invece questo non sarà la stessa cosa per il mio avversario, sì, perché nel 2027 probabilmente si candiderà per le parlamentarie.

Ora si tratta di un tema più complesso, il tema dei temi, l'Ascoli che verrà, la città del futuro, qual è il disegno, qual è la vostra visione del futuro di Ascoli?

Nardini: Città nuova per cittadini nuovi veramente, era lo slogan. Allora la prima cosa è un'amministrazione trasparente, questo è, che deve essere trasparente per tutti i cittadini. Un'amministrazione che si faccia carico di tutti i problemi di tutti i cittadini, che riconosca tutti i cittadini come portatori di diritti, perché se i diritti sono di pochi, come ha detto qualcuno, Gino Strada, allora sono dei privilegi e questo non può essere. Un'amministrazione che si fa carico dei problemi e non al contrario dei cittadini che si fanno carico di rappresentare una parte politica che fa la propria carriera. Quindi vogliamo una città che sia inclusiva, una città che sia anche allegra, una città partecipata, una città intelligente, una città per tutti, questo vogliamo noi e questo lo faremo col metodo della partecipazione. Non solo questo, vogliamo riportare la democrazia da tutte le parti, questo lo faremo con i consigli di quartiere ma anche nei borghi per sapere quello che vogliono i cittadini e di questo poi noi faremo tesoro. Lo abbiamo già fatto in tutti gli eventi che abbiamo proposto in questo tempo delle elezioni, in questo tempo della campagna elettorale, porteremo le case di quartiere, punti di socializzazione da strutture già esistenti perché ci possa essere un vivere insieme che dobbiamo sentire come passione per la città, questo dobbiamo riportare noi a Ascoli e lo faremo col nostro programma che è certamente molto più esteso di quello che posso dire adesso io.

Fioravanti: Sì, per la prima volta questa città ha una visione da qui ai prossimi dieci anni, grazie alla squadra, grazie ai cittadini, dal basso abbiamo costruito una visione verso una transizione ecologica che non è la decrescita felice ma è sviluppo economico.

Infatti oggi abbiamo presentato il progetto di rigenerazione dell'area Carbon, da oggi lo Stato è uscito dall'infrazione europea dopo dieci anni grazie all'impegno nostro e quindi una visione a lungo termine dove al centro c'è la persona, dove nessuno rimane indietro grazie al sostegno. La gazzetta amministrativa ha certificato il rating dell'amministrazione, questa amministrazione spende il 20% in più rispetto alla media delle altre amministrazioni per il sociale, dove diamo assistenza agli anziani, ai giovani, le persone con disabilità, dove per guardare al futuro dobbiamo creare lo stesso nastro di partenza per tutti, dove il rifiuto dobbiamo aumentare la differenziata ma ridurre la produzione del rifiuto in discarica e quindi attraverso la trasformazione abbiamo presentato il progetto biodigestore per trasformare il rifiuto umido in biometano metano liquido così la visione del mondo che abbiamo noi per costruire sviluppo economico attraverso la transizione.

Fioravanti se oggi lei venisse confermato sindaco di Ascoli Piceno quale sarebbe la prima opera pubblica che metterebbe in campo per la città?


Fioravanti: Tutti i giorni impegnato per completare la ricostruzione di tutte le scuole abbiamo fatto un'operazione importantissima dove abbiamo fatto una scelta politica dove l'opposizione diceva fate un polo scolastico centralizzato noi siamo andati controvento abbiamo scelto di ricostruire le scuole in tutte le frazioni perché anche in una frazione dove ci sono solo sei ragazzi dobbiamo garantire il diritto allo studio quindi con forza con coraggio abbiamo ricostruito le scuole abbiamo attivato tutti i cantieri quindi eh l'impegno mio sarà quello di ricostruire tutte le scuole e ridare centralità alle frazioni e completare tutti i cantieri che abbiamo avviato per quanto riguarda il Pinqua. Poi un'altra priorità è il rifacimento di Piazza Arringo.


Nardini: Occuperò pochissimo tempo, stessa domanda stessa risposta: le scuole. Queste scuole che in otto anni non sono state fatte assolutamente e io penso veramente con dolore ai genitori che dopo otto anni dal sisma lasciano i loro bambini in scuole che per l'ottanta per cento hanno rischio sismico elevato che non sono ancora sicure allora Ascoli sta in una zona sismica abbiamo due faglie una d'est e una ovest nei Sibillini più grande il terremoto riarriva. Io che ho una certa età me lo sono vissuto tutto dagli anni cinquanta fino all'ultimo del 2016. Arriva e noi mandiamo i nostri figli, i nostri nipoti in scuole che non sono sicure quindi per me la priorità sarà senz'altro questa.

Un altro tema caldo qui ad Ascoli Piceno, quello dei parcheggi a pagamento anche come strumento per rivitalizzare il centro storico come interverrà lei sul tema degli stalli blu?


Nardini: Credo che gli ascolani abbiano seguito un pochino le vicende. Dopo anni abbiamo riacquisito, nel 2025 saranno nostri i parcheggi dalla Saba, quindi questo è un grande passo avanti e io leggo nel programma. nel report di Fioravanti: l'amministrazione pone le basi per acquistare i parcheggi cittadini a partire dal 2025. E' un obiettivo che porta con sé un ragionamento complessivo sulla questione della sosta in città benissimo e che mira a far tornare la sua gestione nelle mani dell'ente pubblico dopo oltre 20 anni, ma che si dice qua allora? La successiva delibera di giunta poi approvata in Consiglio, ovviamente con il nostro parere contrario, è che si farà una società partecipata pubblico-privato per il 40 per cento rimettendoci più o meno nelle stesse condizioni di prima dopo aver sborsato o dover sborsare 6 milioni e 300 mila euro per la requisizione dei parcheggi, allora che succede che ci rimettiamo nelle stesse condizioni: non potremmo decidere noi, il comune non potrà decidere con l'assenso al Consiglio dei cittadini se chiudere una strada, aprirne un'altra, fare i parcheggi qua, fare là perché comunque il privato in qualche maniera ci potrà condizionare, farà il suo mestiere per carità, deve avere degli introiti che devono essere riconosciuti quindi questa è una bugia non è vera noi staremo nelle stesse condizioni con un po' di debito in più e con meno capacità per ripagare questo debito.


Fioravanti: Siamo molto contenti perché in questa campagna elettorale non parliamo, facciamo parlare le persone che raccontano tutto quello che è stato fatto in questi cinque anni e sinceramente sono molto contento perché per la prima volta nella storia abbiamo dato l'opportunità agli ascolani di governare la sosta e la viabilità grazie alla possibilità di riscattare i parcheggi. Ora noi, perché dobbiamo avvicinare il desiderabile al possibile quindi abbiamo presentato una convenzione con la possibilità del riscatto dal gennaio 2025, quindi da gennaio 25 Ascoli Parcheggi, a maggioranza pubblica, quindi nel Cda dove la maggioranza è pubblica deciderà il pubblico sia il piano sosta che la viabilità, ma soprattutto la possibilità più o meno di chiudere il centro oppure di aumentare le strutture, basta conoscere ovviamente le aziende municipalizzate pubblico private. E' fondamentale dare lo spazio al privato 1 perché l'expertise non ce l'ha il Comune e 2 perché il Comune può aumentare il proprio bilancio se ovviamente con procedure ad evidenza pubblica troviamo un privato che possa portare valore aggiunto a livello di innovazione e tecnologia.


Parliamo di commercio. per sostenere, rivitalizzare il commercio nel centro storico quale sarà la sua ricetta?


Fioravanti: Il commercio è fondamentale anche per lo sviluppo della città. Noi abbiamo raddoppiato lo spazio pubblico delle attività commerciali, abbiamo dato la possibilità di non pagare il suolo pubblico e portare un dinamismo con 550 eventi fatti in cinque anni, questo ha prodotto un incremento delle aperture dell'attività però il segno fondamentale è l'apertura ad esempio di una libreria in centro storico. Una grande catena che vende libri che apre nel centro storico è un segnale di vivacità e poi con il Pinqua abbiamo finanziato il centro commerciale naturale, una piattaforma digital dove abbiamo la grande opportunità attraverso il digitale di fare una proposta uniforme per quanto riguarda le attività commerciali e il censimento fatto ci garantirà la possibilità di avere una voce unica dentro le diversità commerciali.


Nardini: Allora io quello che voglio dire è che è una cosa nota che il nostro commercio nella città sta morendo perché i cittadini sono sempre meno e il commercio è sempre meno. Tutto questo poi è sbilanciato e se ne sono accorti anche gli amministratori quando al fine mandato hanno fatto un censimento e hanno detto loro che il food è sovraesposto quindi c'è un eccesso di food che fra l'altro finisce per farsi concorrenza ed avere una riduzione degli introiti a discapito di quello che è invece il commercio di alta qualità e non di qualità perché non ce n'abbiamo più. I negozi storici stanno chiudendo. Se vuoi un prodotto di una certa qualità non lo trovi più ad Ascoli devi andare fuori, quindi un commercio che viene aiutato come? Per aiutare il commercio noi dobbiamo far riabitare soprattutto questa città, dobbiamo renderla viva nel suo centro storico per riportare gli abitanti in città, poi riequilibrare le due cose.

Nardini per fare un focus sui giovani quali sono le iniziative che qualora venisse eletto candidato sindaco metterà in campo per i ragazzi?


Nardini: Sì allora i giovani vanno via perché non hanno lavoro. Fanno il liceo, fanno le medie superiori, vanno all'università e non tornano più. Questo è un cruccio. I giovani hanno bisogno di spazi, hanno bisogno di cultura, hanno bisogno di attenzioni, non hanno bisogno che qualcuno crei delle associazioni. Questa è una limitazione enorme è veramente un danno è qualcosa che io non riesco a concepire perché l'associazionismo deve essere una cosa spontanea dei giovani noi dobbiamo dare solamente gli strumenti, quelli che spettano all'amministrazione. Gli strumenti quali sono gli spazi, luoghi, teatri, posti dove possano fare musica dove possono fare musica amplificata, dove si possano divertire, ma questo deve essere legato a un progetto culturale non può essere fine a se stesso perché se non c'è questo non c'è la crescita umana di queste persone non c'è la capacità di socializzare, non c'è la crescita individuale e questo manca in questa città. Più avanti i ragazzi, i giovani saranno coinvolti nelle scelte della città ci saranno spazi per loro?


Fioravanti: Ci sono i fatti che parlano in questi anni: abbiamo creato tante associazioni giovanili grazie al dinamismo grazie all'attività amministrativa del nostro comune e anche nella composizione delle nostre liste abbiamo messo davanti i giovani tenendo lontani i poteri forti che per troppi anni hanno voluto governare questa città dando un ruolo da protagonisti ai nostri giovani e abbiamo proposto l'apertura della casa dei giovani autogestita dalle associazioni giovanili dove ci sono spazi per la registrazione, per la produzione e anche la possibilità di socialità attraverso le attività culturali. Noi abbiamo dedicato ogni settimana una giornata. io ho dedicato una giornata settimana per ascoltare i giovani perché i giovani non sono il futuro ma sono il presente, come ha detto il candidato avversario non nemico, questa non è la città dei vecchi anche perché gli anziani sono un valore, è la città dei giovani. 


Rilancio dell'area di Colle San Marco e di Monte Piselli. Qual è la sua visione?


Fioravanti: Noi abbiamo portato per la prima volta nella storia 12 milioni di euro per il nuovo impianto di risalita da San Giacomo-Monte Piselli con il nuovo rifugio. Un impianto non per l'inverno e per la neve, un impianto per permettere ai disabili, gli anziani di poter salire sul nuovo e il vecchio rifugio per poter far vivere la montagna a tutti. Un'idea sociale, innovativa, turistica. Quindi è un impianto da far lavorare 365 giorni l'anno. Per fare questo abbiamo deciso di chiudere la strada da Monte Piselli fino a Colle San Giacomo per poter far funzionare la cabinovia e per renderla sostenibile e poter incentivare. A Colle San Marco abbiamo realizzato il più grande parco avventura del centro Italia e solo quest'anno ha registrato oltre 10.000 presenze.


Nardini ha definito un progetto di sviluppo organico di Colle San Marco e Monte Piselli cosa intendeva?


Nardini: Ci si può riferire al progetto Nuova Montagna dei Fiori in realtà l'unica cosa che si è fatta appunto come ricordava il sindaco diciamo quella struttura per cui tra l'altro è stata data in gestione ai privati quindi è una struttura che fa il comune e poi da in gestione ai privati. Parco avventura che non è una novità, a Civitella c'è, ci sta in tutti i paesi qui vicino ma per far veramente utilizzare San Marco, che è un polmone verde, a tutti bisogna avere qualche altra progettualità che è quella di riportarci magari degli impianti sportivi che non ci stanno più, quello di pensare a fare dei circuiti per esempio delle caciare, del travertino o degli eremi. Quello di farci una scuola o un museo della cultura montanara o dell'orticola che c'è nel particolare: la Montagna dei Fiori si chiama dei fiori perché c'è a giugno una fioritura di narcisi che è unica e questo noi non lo consideriamo per niente.

Molte famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese ovviamente la crisi, volevo chiedervi quale sarà la vostra ricetta da Sindaco per sostenere le famiglie in difficoltà?

Nardini: Io rubo 30 secondi per dire una chiusa a quella domanda di prima cioè rifare o fare un nuovo impianto a Monte Piselli è una cosa obbrobriosa, è una cosa che non si deve fare, è solo uno spreco di denaro pubblico che ci peserà sulle spalle per la gestione nei prossimi anni. Rispetto al sociale. Ascoli di fatto per quello che riguarda quello che ho detto all'inizio della situazione di povertà in cui versa il 10% della popolazione, l'unica che si fa carico è la Caritas o altre associazioni che fanno riferimento alla Diocesi.

Un'amministrazione deve cercare di procurare lavoro, al di là dei sussidi che si possono dare che comunque sono sempre molto limitati, che poi possono essere la riduzione dell'Imu oppure anche dei contributi ma sempre molto limitati, deve cercare di dare lavoro alla gente, ci vuole una progettualità nuova per il lavoro e questo si poteva fare invece che investire i soldi del PNRR in altre cose, nell'acquisto di strutture, nel rifacimento di luoghi, di strade eccetera. Fare una filiera di ricerca, di formazione che dia lavoro, pensare a qualche nostra caratteristica nell'agricoltura e per questo fare formazione e ricerca in questo settore che può essere un motivo di lavoro per tanti giovani che potrebbero non andarsene e anche per quelli che sono meno giovani.


Fioravanti: Un settore che ho vissuto in prima persona in questi cinque anni abbiamo dato sostegno agli affitti, alle famiglie più fragili, buoni alimentari e anche alimenti durante il Covid dentro le case per rispettare la dignità delle persone. Sostegno soprattutto alle persone con disabilità, agli anziani, al sostegno l'aiuto agli anziani, ma non solo a livello economico anche come assistenza perché la solitudine è il dramma di questa società e anche una politica sociale attiva perché noi abbiamo due visioni del mondo diverse. Chi propone di dare 1200 euro a un ragazzo di vent'anni in buona salute per stare sul divano e dando 250 euro a una persona con disabilità e chi come comune di Ascoli propone il reddito di civiltà dando dei soldi agli over 50 perché in realtà un imprenditore a volte fa un colloquio solo al giovane e all'over 50 no.

Dandogli questa opportunità il 70% di queste persone hanno mantenuto quel lavoro e quindi pagando il reddito di civiltà abbiamo dato l'opportunità agli over 50 di avere una dignità, una civiltà ed essere utili per la crescita della città.


Ascoli, città bellissima, come intende il candidato promuovere turisticamente il territorio e puntando su cosa? Lei Fioravanti ha parlato spesso di un piano integrato dell'accoglienza?


Fioravanti: Sì perché in questi cinque anni abbiamo lavorato molto sulla promozione, abbiamo iniziato il mandato con un bellissimo video con il maestro Giovanni Allevi dove abbiamo promosso la città in Italia anche all'estero, abbiamo chiuso il mandato proprio con il concerto del maestro Allevi con un docufilm sul diciamo dalla malattia alla rinascita dove si vedrà Ascoli.

Negli ultimi giorni abbiamo annunciato un altro film oltre il film già fatto con il regista Piccioni, l'ombra del giorno, quindi abbiamo lavorato molto sulla promozione. Questa promozione ha portato un incremento importante di presenze turistiche ma anche all'interno dei nostri musei, oltre 10.000 visite. Tra pochi giorni annunceremo le visite nei musei, solo nel mese di maggio, una cosa impressionante, e tra qualche giorno annunceremo anche un investimento grande a livello turistico.

Qui ad Ascoli una catena importante arriverà, se sceglie Ascoli perché ci sono i flussi anche in prospettiva e quindi abbiamo bisogno di un piano integrato dell'accoglienza perché adesso la crescita turistica sarà esponenziale, abbiamo bisogno di fidelizzare i turisti che arrivano in città perché saranno i nostri promotori di Ascoli in giro per l'Italia e per il mondo, quindi abbiamo bisogno di un piano di accoglienza integrato tra pubblico e privato


Nardini, parliamo di promozione turistica, su cosa puntare? Lei ha parlato molto spesso anche di un censimento degli spazi espositivi.

Nardini: Allora, innanzitutto va sfatata una fiaba, il turismo siamo ai minimi termini, siamo dopo città come Camerano, Altidona, Osimo, Mondolfo. Ma che realtà stiamo raccontando? Le presenze, siamo ventiquattresimi, nelle Marche siamo quinti dei capoluoghi di provincia, come arrivi diciannovesimi, un po' meglio. Non è questo, non sono questi eventi che ha citato, spot che possono portare dei turisti e fare un turismo vero, non il mordi e fuggi.

C'è bisogno di un piano, non di inventarsi chi sa che, di fare un piano culturale che deve essere collegato ad altre realtà. Diceva Philippe Daverio che noi abbiamo delle bellezze ad Ascoli uniche, il Piviale di Nicolò IV basterebbe quello, ma nessuno lo sa, nessuno lo va a vedere. Allora, invece creare una filiera per cui si fa il giro delle città simili alle nostre, che sono le città del Medioevo o le città del Romanico o le città romane o le città del Barocco.

Noi potremmo rientrare in tutte queste, saremmo capofila in tutte queste realtà. Questo potrebbe essere fare un turismo diverso, un turismo culturale, un turismo che porta gente che ha interesse, non solo interesse di vedere la città, ma sarebbero un arricchimento per noi stessi.


Ovviamente per fare turismo bisogna che la città sia sicura. Qual è la vostra ricetta, la ricetta della sua coalizione per garantire maggiore sicurezza, migliore vivibilità al territorio di Ascoli Piceno?


Nardini: La sicurezza parte innanzitutto da quella formazione che deve essere di tutti, poi magari la formazione, l'educazione comincia nelle famiglie, poi nelle scuole, ma questa città non ha un minimo di controllo. Io sfido qualsiasi persona a dire quant'è l'ultima volta che ha visto un vigile urbano in città. Io quando ero ragazzetto, avevo 7-8 anni, i vigili urbani stavano dappertutto, li conoscevamo per nome, non esiste più una figura che faccia da, come dire, anche solo con la presenza da deterrente per, che ne so, per atti vandalici eccetera. Quello che è successo poche settimane fa a Sant'Angelo Magno e a quell'abbandonatissima struttura vicina, l'auditorium Montevecchi, che non è stato quasi mai utilizzato, ci dà una cifra di quello che sta succedendo in città.


Fioravanti: Sì, sono i dati che parlano, Ascoli è una delle città più sicure in Italia e questo sicuramente grazie a una grande integrazione tra le forze dell'ordine, i nostri vigili, un grande senso civico prodotto dai cittadini, quindi c'è un grande rispetto. Ovviamente io sono favorevole alla teoria delle finestre rotte, quindi il fatto che stiamo lavorando sul recupero del centro e anche delle periferie porta a diminuire il degrado, porta a migliorare anche le azioni del cittadino e anche avere un senso civico più aumentato.

Abbiamo fatto un grande piano di videosorveglianza, questo consente un presidio costante, un controllo del territorio, poi ci sono eventi individuali come quello di Sant'Angelo Magno, grazie al ministro Sangiuliano abbiamo portato due milioni di euro per restituire alla città Sant'Angelo Magno nuovo. Già il progetto definitivo lo abbiamo fatto.


Fioravanti a Nardini: Al di là del risultato elettorale che si saprà il 10 giugno di 2024 lei garantirà la presenza in Consiglio Comunale per i prossimi cinque anni?


Nardini: Io garantirò di essere presente diciamo sempre e comunque. Ci proverò, ho una certa età, non posso dare una garanzia totale. La garanzia non dipende totalmente da me.

Poi le cose come andranno, ma sai come consigliere d'opposizione e visto quanto ha contato l'opposizione nella sua diciamo sindacatura, cioè non ci ha mai ascoltato, non ha mai una volta accettato una nostra mozione. La mozione e la proposizione di cambio del regolamento presentata cinque anni fa non è stata mai portata in Consiglio. Aspettiamo sempre che il nostro grande segretario che ce l'ha promesso più volte quindi che io ci sia o no è molto relativo.



Nardini a Fioravanti: Ho letto come molti cittadini di una querelle fra il consigliere uscente e purtroppo non candidato Viscione e quella dei Tre saggi. Allora che sta succedendo ad Ascoli? Perché Viscione dice delle cose pesanti, ha preso accordi con lei, poi dice che lei ha tradito questo accordo ma dice qualcosa di più pesante cioè i Tre saggi decidono chi è deve essere candidato ma molto di più?


Fioravanti: Nessun accordo da parte mia, nessuna garanzia, tutti conoscono il mio stile quindi assolutamente nessuna promessa, nessuna garanzia. Una coalizione dove ha scritto delle regole, dove chi vuole venire da fuori dalla coalizione fa una lista, in modo molto legittimo.

Poi ovviamente se ci sono disegni diversi la garanzia è quella di poter fare una coalizione forte anche rinunciando ad alcuni voti però garantendo la lealtà e soprattutto la governabilità e mettendo un freno ai poteri forti che dietro hanno altre logiche. Noi vogliamo il bene di Ascoli e la crescita di questa città.


Parliamo di un tema molto caldo, quello della sanità, della riorganizzazione della sanità nel Piceno. Si continua a discutere spesso di liste d'attesa, di ospedale d'eccellenza, di ospedale unico del primo e secondo livello e le chiediamo insomma, sindaco uscente, qual è la sua posizione al riguardo?


Fioravanti: Sì, noi abbiamo speso tanto tempo per ostacolare una scelta secondo noi scellerata, quella di chiudere l'ospedale Mazzoni per fare un ospedale unico e scongiurando questo abbiamo proposto un disegno diverso, un'azienda sanitaria su due plessi, un disegno sanitario su due plessi con la complessità e poi io da quando sono sindaco ogni settimana sono in ospedale a parlare ovviamente con il direttore generale e quindi condividiamo le problematiche perché sono responsabile della salute pubblica, non organizzo ovviamente l'attività dell'ospedale però costantemente cerchiamo di valorizzare il personale e così nell'ultima distribuzione abbiamo valorizzato il personale, però ci sono molte criticità che dobbiamo affrontare costantemente, ad esempio stiamo lottando per portare la robotica, a breve aprire l'ospedale di comunità, il primo ospedale di comunità nella nostra regione, è stato inaugurato proprio ieri un nuovo mammografo quindi grandi investimenti e poi ho chiesto un appuntamento alla direttrice qualche settimana fa proprio per comprendere e capire diciamo la criticità che c'è all'interno di Nefrologia perché diciamo scarseggiano i medici, l'ultimo nefrologo è andato in malattia qualche giorno fa quindi il concorso che è stato fatto è andato deserto, quindi dobbiamo fare velocemente un altro concorso, abbiamo affrontato il tema degli anestesisti, comunque c'era una interlocuzione, abbiamo garantito anche la stabilità all'interno del reparto di anestesia quindi c'è un lavoro costante ovviamente strumentalizzare il tema della sanità non va a beneficio delle persone ma abbiamo bisogno soprattutto in questo momento di una grande interlocuzione e cercare di anche ridurre i pazienti che vanno in ospedale attraverso la prevenzione.


Emidio Nardini è medico e cardiologo quindi conosce anche la sanità dal di dentro come professionista, a lei chiedo qual è la sua visione per la sanità nel sud delle Marche e ovviamente come la riorganizzerebbe dal suo punto di vista?


Nardini: Allora strumentalizzare la sanità è veramente indegno, cioè il sindaco che cinque anni fa allora candidato si incatenò all'inferriata dell'ospedale per una sua giusta causa cioè non far chiudere l'ospedale, adesso non ne ha più bisogno perché l'ospedale sta sparendo, quello che sta succedendo nella sanità ascolana è gravissimo. Io che ci ho lavorato per quasi 40 anni questa realtà che mi raccontano ma che vedo è veramente incredibile: 9 anestesisti che se ne vogliono andare vuol dire la paralisi del nostro ospedale l'accorpamento che continua di certi reparti, la riduzione delle culle per la patologia neonatale ma il numero di pediatri che non è più sufficiente a fare le guardie a fare l'h24 che è necessaria oppure la riduzione di metà di posti letto per la nefrologia questi sono i grandi successi, ma dice che c'entra il sindaco beh il sindaco? Magari se invece che fare teatrini nella poltroncina rossa avesse seguito da cinque anni a questa parte giorno per giorno, come ha detto che fa nei colloqui, in realtà facendo quello che può fare un sindaco che non è responsabile della sanità ma della salute dei cittadini sicuramente, forse le cose non sarebbero andate così o forse sarebbero comunque andate così perché prima la colpa era del governo della Regione voi sapete la Regione è quella che ha in mano il boccino della sanità adesso la regione è in mano a Fratelli d'Italia e com'è adesso la nazione è in mano alla Meloni e allora certo la Meloni che riduce la spesa per la sanità che destina il 40 per cento per la sanità privata. Quindi la nostra idea di sanità è tutt'altro che questa: la nostra deve essere per me una sanità pubblica inclusiva e gratuita. Si poteva fare qualcosa? Noi nel nostro piccolo abbiamo fatto gli sportelli per le liste d'attesa.


Nardini, sport e impianti sportivi, in questo caso che nel suo programma parla anche del recupero di spazi abbandonati?


Nardini: Allora la storia dell'Ascoli Calcio purtroppo la sappiamo tutti, ma in realtà questo non è specchio di Ascoli Calcio in serie C perché ho avuto modo di dire Ascoli città c'è da tempo ormai in serie C. La vicenda della curva sud è in giro dal 2016 . Ascoli poi questo è il calcio che è quello più attenzionato, gli altri sport non hanno quasi evidenza, stanno costruendo adesso una palazzina per la pallavolo mi dicono senza bagni e senza docce. Speriamo che abbiano altezze sufficienti, altri sport il Circolo Morelli che era un fiore all'occhiello da tanti anni su cui noi abbiamo fatto anche un'interrogazione che Roiati ha portato ad alti livelli sia come giocatori sia come allenatori. L'allenatore di Sinner si è formato lì no? Di fatto è diventato Vagnozzi. No di certo e di fatto è diventato qualcosa che va per il padel e il tennis è quasi sparito noi abbiamo bisogno di fare strutture e di educare, permettere che i ragazzi possano giocare divertirsi fare attività fisica in strutture nuove che abbiano una recettività buona capace per il loro sport per il resto cioè ci vantiamo di Ascoli città dello sport ma questa è una cosa che mi hanno detto che si può comprare.


Marco Fioravanti può rispondere sul tema dello sport e degli impianti sportivi?


Fioravanti: Io credo che lo sport sia fondamentale anche per la prevenzione e anche per la crescita dei ragazzi anche per costruire le competenze trasversali e servono poi nel lavoro nella vita nella famiglia se si crede nella sanità pubblica non si dovrebbe svolgere il ruolo privato da medico però al di là di questo in questi anni abbia fatto 220 sportivi abbiamo investito molto sull'impiantistica sportiva il nuovo campo d'atletica il nuovo palazzetto dello sport, due campi ridati a Monticelli, a Monterocco, stiamo lavorando sul velodromo quindi un grande lavoro impegnativo però anche per dare una risposta anche agli sport minori. Oggi abbiamo presentato la nuova cittadella innovativa del futuro con quattro campi da calcio e una palestra dove attraverso lo sport portiamo anche nuovi turisti perché gli eventi sportivi hanno portato tanti ragazzi e tante ragazze ad Ascoli Piceno attraverso lo sport e quindi un grande lavoro la Città europea dello sport non si compra, questa è una falsità, è un'accusa forse ingenerosa per chi ci lavora anni e anni e soprattutto giorno e notte, quindi solidarietà all'ACES però è riconosciuta Ascoli città europea dello sport grazie al dinamismo e all'impiantistica sportiva.


Fioravanti cosa può fare il Sindaco di un comune come Ascoli Piceno per favorire l'occupazione nel suo territorio?


Fioravanti: Posso raccontare quello che abbiamo fatto noi già dal mese di giugno 2019. Siamo andati dentro le aziende, le abbiamo visitate tutte le aziende, cercando anche di capire cosa il Comune poteva fare per mettere in condizione le aziende a rimanere altrimenti quando già stanno chiudendo è troppo tardi quindi abbiamo portato nuove industrie nuovi insediamenti industriali proprio ad Ascoli Piceno. Qualche settimana fa abbiamo inaugurato una nuova industria che già ha occupato 40 lavoratori nuovi. Abbiamo lavorato anche molto sull'infrastruttura digitale. Il 23 dicembre 2023 ho fatto una riunione con tutti gli ascolani in giro per l'Italia e per il mondo e tutti vogliono tornare, però tutti vogliono la casa e il lavoro. Quindi faremo 220 case nuove a chi porta la residenza ad Ascoli o chi torna ad Ascoli e Comonext, il più grande centro di innovazione europeo che sta a Como, aprirà la prima sede nel centro-sud proprio ad Ascoli Piceno tra qualche mese. Attraverso l'infrastruttura digitale portiamo ad Ascoli gli smartworker. Ci sono un milione di smartworker che stanno decidendo dove andare a vivere e possono essere competitivi alla Carbon, possono competere con Singapore, New York, Londra, Tokyo, Berlino e quindi con questa possibilità anche di far crescere la città perché la città cresce con l'insediamento di cervelli che possono migliorare anche a livello culturale economico e sociale la città.


Nardini cosa può fare un Sindaco di una città come Ascoli Piceno per far crescere il numero di occupati nel suo territorio e far scendere i disoccupati?


Nardini: Sì, allora, lo dicevo un pochino prima, noi abbiamo delle realtà che sono delle realtà importanti, penso per esempio alla plastica, al carbonio, alla farmaceutica, all'agricoltura. Ma queste sono realtà che vanno sostenute non solo vanno ampliate e per esempio in una nostra specificità che è l'agricoltura noi abbiamo fatto un convegno su questo: legare l'agricoltura all'agricoltura biologica che possa essere quindi ricerca, formazione, possibilità di sviluppo con fra l'altro delle strutture già esistenti come l'Istituto d'agraria oppure il centro di ricerca che c'è il CREA, oppure cercando di portare qui in maniera definitiva l'università d'agraria. Questa è possibilità di lavoro, di fare quindi sviluppo per il territorio. Poi abbiamo una grossa multinazionale che è la Pfizer, ma queste si spostano. Occorre legarle al territorio con una ricerca che possa essere quella delle filiere possibili perché sono utili per il packaging eccetera. Questo è un modo per legare quest'industria al territorio. Poi c'è materiale di studio sul terremoto, abbiamo il terremoto allora nella costruzione con quale materiale vogliamo costruire? Come vogliamo costruire?


Parliamo ora di urbanistica, quale è ad oggi la vostra visione per la città di Ascoli entriamo un po' più nel dettaglio se ora oggi doveste rimettere mano al al Piano Regolatore Generale di Ascoli dove andreste ad intervenire? Qual è la vostra visione per l'area ex Carbon?


Nardini: L'ex Carbon, è ovvio per tutti, che può essere un volano per la ricrescita della città. Adesso ci si vanta della bonifica, ma la bonifica la fatta il Generale Vadalà, l'ha fatta con i soldi dello Stato. Vadalà, fra l'altro, è stato nominato a sua volta, dal governo Conte quindi non è come dire un successo dell'attuale amministrazione quello che sta succedendo, che ho letto anche oggi di progetti, 2.500 alberi, poi in realtà di una condivisione, di una partecipazione, cioè come dicevo prima, non hanno accettato la nostra mozione per fare del Comune di Ascoli l'amministrazione partecipata e poi esce fuori questa partecipazione, ma che è già stata fatta perché se c'è già un progetto di mettere una caserma qua, di mettere quattro campi da tennis, 2.500 alberi eccetera, questo secondo me come dire è anch'essa una promessa elettorale perché in realtà se si voleva fare qualcosa, la prima cosa da fare che è cambiare il piano regolatore. Sono sempre previsti 330.000 metri cubi di costruzioni quindi circa 3.000 alloggi e se tu non cambi quello tutta la tua progettualità è fuffa, non è niente e questo deve essere fatto con un atto amministrativo. La Carbon, e noi ci abbiamo fatto un convegno con personalità, con architetti anche con urbanisti locali, è qualcosa che deve vivere nel tessuto deve rientrare nel tessuto della città, deve essere qualcosa che permetta una vita migliore per tutti i cittadini, una fonte di sviluppo non qualcosa in cui uno ci mette una volta la caserma dei carabinieri, una volta ci mettono un pezzo di palazzetto, una volta ci mettono le piante. Dove sta il progetto chi l'ha fatto sto progetto?


Fioravanti: Intanto approfitto per dare una notizia al candidato Nardini, visto che ha detto che ci siamo fatti scappare un'università di Agraria. Sinceramente sono due anni che l'università di Agraria ha riaperto grazie a questa amministrazione però al di là di questo grazie alla partecipazione della scuola agraria e dell'università di agraria abbiamo sviluppato il progetto del Biodigestore, della fabbrica dei materiali e l'utilizzo dei materiali che non andranno in discarica e anche un aspetto culturale per utilizzare i materiali che non vanno in discarica per farci le sculture poi abbiamo lavorato molto sui fiumi quindi la ciclabile che andrà da Acquasanta al mare: abbiamo inaugurato la settimana scorsa, abbiamo riaperto, il ponte sul Lama, quindi il collegamento verso il mare ciclabile Stiamo facendo il parco fluviale dalla Carbon fino a sotto San Filippo. Abbiamo lavorato molto sull'idea urbanistica del consumo di suolo zero e abbiamo fatto un piano regolatore, il biciplan, il piano regolatore di tutte le piste ciclabili. Noi sappiamo quanti bici passano su tutte le piste ciclabili integrate quindi c'è una visione della città ciclabile per incentivare la mobilità sostenibile dolce, un'app per incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici l'utilizzo della bici, il camminare a piedi e anche correre. Questa idea di città è compatibile con l'idea che abbiamo oggi pubblicato dell'Area Carbon. Sicuramente i professori che proponevano in quella mozione sicuramente sono molto più importanti, però io mi fido molto di Legambiente nazionale, ringrazio Enrico Fontana. Abbiamo aperto un forum aperto e sono arrivati idee sia a livello nazionale ma anche a livello europeo e quindi su quelle idee abbiamo costruito un progetto dinamico che abbiamo presentato oggi con la Land, un gruppo di architetti che hanno ideato per la Carbon un progetto aperto dove tutti possono contribuire per portare idee: non per perdere tempo a parlare ma per produrre idee.


Fioravanti qual è , se ce l'ha, il suo sogno per Ascoli Piceno qualcosa che magari non ha mai detto a nessuno, un desiderio nascosto che da sindaco vorrebbe veder realizzato per la sua città?


Fioravanti: Il mio sogno è portare un grande hotel e incrementare il numero di presenze turistiche perché il numero di presenze non viene fatto in base alla bellezza della città, ma in base al numero di camere presenti, quindi aumentare i posti letto per aumentare il turismo. Noi tanti mesi andiamo in overbooking, quindi abbiamo bisogno di uno sviluppo turistico soprattutto per quanto riguarda gli hotel e all'interno di Palazzo Saladini. Il mio sogno è quello di concretizzare quel progetto perché quel modello sociale nazionale può diventare un modello da esportare, dove l'albergo etico diventerà un'esperienza importante, dove i ragazzi con disabilità fanno accoglienza e all'interno del parco tu hai la possibilità di andare in pieno centro storico, isolato con la filodiffusione a leggere un libro e ad ascoltare musica.


Nardini: Il mio sogno è quello di una città che torni a vivere, una città con cittadini che abbiano la passione e la voglia di vivere ad Ascoli, questa si è persa, la gente se ne va, come se ne vanno dagli ospedali i medici, non hanno più voglia di lavorare lì dentro, non hanno più la passione. Si è rotto qualcosa nel tessuto sociale di questa città. Questo vorrei io vedere, che gli ascolani siano contenti, di vederrgli in faccia proprio la contentezza di abitarci, di fare qualcosa per la loro città, di impegnarsi per la loro città e questo lo si può fare tramite quello che noi proponiamo, la partecipazione vera, non quella pilotata, fatta ad hoc, a caso, per qualcosa che poi è sempre una promessa ed è una promessa elettorale. Voglio una città, immagino una città e desidero una città più inclusiva, più partecipata, con attenzione alle donne, al bisogno delle donne, all'esigenza delle donne, dei giovani che devono fare cultura ma la devono fare per conto loro, non inglobati in qualche struttura perché viene creata una struttura associativa. No, ai bambini che non debbono andare a scuola in queste scuole che non sono state messe in sicurezza.


Nardini c'è qualcosa del programma elettorale di Marco Fioravanti che lei condivide?


Guardi, il programma di Fioravanti ripromette certe cose che sono state già ripromesse nel passato. Non mi ha colpito in niente, l'unica cosa in cui mi ha colpito è che la parola che ricorre più spesso è ambizioso. Ambizione basta, no no, amici miei, ci vuole cultura, ci vuole preparazione, ci vuole lavoro, ci vuole veramente pensare i cittadini come portatori di diritti, questo ci vuole. Perché le ambizioni di fare, porteremo, faremo l'albergo più grande del mondo, questo stava già nel passato programma elettorale. Una catena di alberghi allora era, non era un albergo solo, una catena di alberghi. Ecco, le scuole sicure, promessa, però dove stanno le scuole sicure? A detta sua, le scuole sicure solamente il 20%. Nel cratere, qui, l'80% delle scuole sono state messe in sicurezza, ad Ascoli nemmeno il 20%.


Fioravanti c'è qualcosa nel programma elettorale di Emilio Nardini che potrebbe condividere e perché eventualmente?


Quello che ho ascoltato questa sera no, però sinceramente ho letto l'idea di fare la Casa della Musica alla Carbon, secondo me molto interessante, soprattutto un auditorium dove l'acustica può amplificare la produzione della musica, musica da camera, quindi incentivare i nuovi musicisti ascolani a esprimersi qui.


L'appello al voto


Marco Fioravanti perché dovrebbero votare per lei e per la sua coalizione?


Questa è una grande sfida, non solo dei 228 candidati che percorrono con me questa sfida elettorale, ma soprattutto una sfida per tutti i cittadini. In questi cinque anni ho dato la prova a tutte le persone che non sono il primo cittadino, sono un cittadino tra i cittadini, insieme possiamo costruire il futuro, senza andare veloci, andando piano, però senza lasciare nessuno indietro.

Tutti insieme possiamo costruire una città migliore di come l'abbiamo trovata, però con la grande capacità di dedicare tempo all'ascolto, al confronto, agli abbracci e soprattutto agli anziani. Gli anziani sono la grande ricchezza della nostra città e quindi l'appello è quello di continuare a camminare insieme. Non a metà, ancora insieme tutti quanti.



Emidio Nardini perché dovrebbero votare per lei e per la sua coalizione?


Ma perché penso che ormai ci siamo accorti che è ora di cambiare area. È ora di cambiare area per questa città, per i suoi cittadini, 25 anni di governo che bene o male ha rappresentato un continuum. Alcuni assessori ci stanno da 25 anni e si ripropongono per la sesta volta, fanno il record dei 30 anni. Allora cambiare perché come è stata ridotta questa città lo abbiamo ben visto. Siamo ai minimi storici, ai minimi termini. Cambiare perché è possibile, perché c'è una forza nuova che si muove in città, che è quella che rappresento io, ma la rappresento insieme a tanti altri, a tutti.

Ed il nostro motto, che è non io ma noi, è quello che faremo. Perché io non ci sarò a metà, ci sarò per intero. E metà ce l'abbiamo già avuta, metà è di molto poco. Allora cambiare vuol dire veramente riportare l'entusiasmo negli ascolani e questo lo possono fare se faranno questo balzo in avanti, questa cosa di avere non solo il diritto ma il dovere di andare a votare e votare dalla parte giusta.