Un deserto nero dopo l'inferno di fuoco

Un deserto nero dopo l'inferno di fuoco

Un ustionato al 20% e cinque intossicati curati al pronto soccorso del Mazzoni

I numeri dell'inferno di fuoco che per due giorni ha tenuto la città col fiato sospeso: un ferito con ustioni sul 20 per cento del corpo e 5 intossicati medicati dal pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. Sono state decine le persone intossicate lievemente, altre sono state colte da crisi di panico e assistite dalla Protezione civile presso un punto medico avanzato. Quasi 500 persone costrette a trascorrere la notte fuori casa, ospiti di parenti o amici (anche se a loro disposizione erano stati messi un hotel e una palestra). E' questo il  bilancio dell'emergenza incendi ad Ascoli Piceno, dove il quartiere residenziale della collina di Monterocco è devastato da un rogo attivo da giorni, che ha già divorato 200 ettari di verde. Sul posto è atteso per un sopralluogo anche il capo dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso. Sono stati spenti invece fra le tre e le quattro del mattino gli altri due incendi divampati a pochi chilometri di distanza. A Ripatransone (dove quindici anziani, ospiti di una casa di riposo sono stati sistemati temporaneamente in albergo) e a  Cupra Marittima. Stamani, con le previsioni meteorologiche che annunciano   qualche piovasco, la situazione a Monterocco appare abbastanza sotto controllo. Sul posto è all'opera un elicottero della Protezione civile regionale, attrezzato con vasche mobili, mentre un aereo Canadair ha avuto un guasto tecnico, ed è
dovuto rientrare alla base, e un elicottero Erikson del Corpo forestale dello Stato è stato dirottato sul Gargano per un altro incendio. Via terra, proseguono le operazioni di spegnimento condotte da squadre di vigili del fuoco di Ascoli e provincia Piceno (188 unità), Ancona, Macerata, Siena, Arezzo e Bologna, Ravenna e Rimini-Forlì, con il supporto di forestali e volontari della protezione civile. L'orografia del terreno ostacola non poco il lavoro dei soccorritori, perché la zona è impervia, attraversata da calanchi e terreni incolti, e il fronte dell'incendio - appiccato in più punti da uno o più piromani - si estende per oltre un chilometro.  A complicare il quadro c'é stato il vento di scirocco, anche se stamane le raffiche sono di intensità ridotta. Ingentissimi i danni al patrimonio ambientale, e anche alle abitazioni private: sei le villette danneggiate a Monterocco, una a Ripatransone. E solo per un caso l'esplosione di due bombole di gpl non ha provocato ulteriori devastazioni.