Male la raccolta differenziata. Servito solo il 78% degli abitanti
Con la loro presenza sui territori interessati e il contatto diretto con gli enti fornitori dei dati, hanno consentito di raccogliere le informazioni richieste. I dati, relativi a 111 comuni capoluogo di provincia, sono disponibili in serie storica dal 2000 e aggiornano al 2006 l’Osservatorio ambientale sulle città. Gli indicatori analizzati evidenziano la costante presenza di fattori di pressione ambientale, ma anche un crescente impegno degli amministratori comunali verso i problemi ecologici. Nelle Marche nel 2006 aumenta il tasso di motorizzazione, il numero di motocicli per mille abitanti: si assiste ad una sempre maggior diffusione dei veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone, aumentati anche nel resto del Paese rispetto al 2000 del 56,7%, con una variazione media annua del 7,8%. Tale crescita è da imputare a fattori diversi: le difficoltà nel parcheggiare, la sempre maggior congestione del traffico urbano, le crescenti limitazioni alla circolazione dei veicoli in zone cittadine. Nella regione crescono anche la domanda di trasporto pubblico e la quantità di rifiuti urbani raccolti. Nel 2006 aumentano le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria, il consumo pro-capite di acqua per uso domestico è leggermente cresciuto. Nel 2006 sono attivi 16 impianti di depurazione, numero rimasto invariato dal 2000. Il capoluogo piceno guida la graduatoria della popolazione servita da impianti di depurazione delle acque reflue urbane: 95% al pari di Ancona, davanti a Pesaro (82%) e Macerata (80%). In Italia nel 2006 la densità di verde urbano nei capoluoghi di provincia (percentuale di verde urbano sulla superficie comunale), si attesta al 4,2% (+1,0% rispetto al 2005). Nelle Marche, Ancona è al 28,1%, Pesaro al 13,8 %, poi Macerata con l'1,5%. Chiude Ascoli che ottiene un misero 0,1% registrando una delle più basse densità di verde a gestione pubblica in tutta Italia. Anche sul piano della disponibiltà delle aree verdi in dotazione la situazione nel capoluogo piceno è critica: solo 3,8 mq per abitante. A fronte di 190,6 mq a Pesaro e 340 mq ad Ancona. Macerata si attesta a 32,4 mq, ottenendo un netto miglioramento dal 2000 (22,6 mq). La quantità della raccolta dei rifiuti urbani ad Ascoli è la più alta nella regione: 763,1 kg per abitante. Segue Pesaro con 742,2 kg, Ancona con 588,4 kg e Macerata con 521,4 kg. La media italiana si attesta intorno a 633,9 kg per abitante (+1,6% rispetto al 2005). Nel 2006 la classifica dei comuni con popolazione totalmente servita dalla raccolta differenziata vede nelle Marche al primo posto Ancona e Pesaro con il 100% davanti a Macerata con il 95%. Fanalino di coda nuovamente Ascoli che, con il 78% di popolazione servita, ottiene il peggior risultato di tutto il Centro Italia dopo Frosinone (50%). Nel 2006 i comuni più rispettosi delle compatibilità ambientali sono stati Trento, Venezia e Modena grazie alla loro attenzione verso tutte le tematiche esaminate. Nelle Marche, Ancona al 43' posto ( -9 dal 2005), Macerata al 69' ( -2 dal 2005). Infine Pesaro al numero 85 ( -3 dal 2005 ) e Ascoli al 94' posto ( -13 posizioni rispetto al 2005 ) su 111 capoluoghi esaminati.