Le mucche del Piceno producono meno latte

Le mucche del Piceno producono meno latte

Boom delle vendite di cocomeri, meloni e pesche

In tal senso la Cia provinciale avverte che la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente se crescerà nei prossimi giorni il grado di umidità che rende più opprimente il caldo per gli animali, i quali mangiano molto meno. E ciò si riscontra soprattutto per le mucche da latte che hanno bisogno di un clima più fresco e secco, infatti, la produzione giornaliera di latte è scesa in maniera evidente nell’ultima settimana, quando l’afa è divenuta più asfissiante. A riguardo ha dichiarato Tonino Cioccolanti, presidente della Cia provinciale «Un problema questo che ha costretto molti allevatori ad un maggior utilizzo di corrente per cercare di refrigerare le stalle e alleviare così lo stato degli animali. Tuttavia, la situazione non è migliorata di molto e le mucche stressate fanno meno latte». Con l'arrivo del caldo record è anche boom negli acquisti di frutta nel nostro territorio: impennate si registrano, in particolare, per cocomeri e meloni che rappresentano larga parte della frutta acquistata in questo periodo dell’anno. Un’impennata nelle vendite, dunque, che non si aveva da anni, il settore, infatti, da tempo continua a fare conti con cali continui nei consumi e con una situazione di completa stagnazione. In testa alle vendite ci sono cocomeri, meloni, pesche, seguono susine, meloni e albicocche. Dunque una nota positiva in quanto questi incrementi dei consumi di frutta rappresentano una salutare boccata d’ossigeno per un settore alle prese con grandi difficoltà, che l’andamento del clima, specialmente nello scorso inverno, ha acuito, causando gravi problemi. Con le temperature elevate, infatti, la maturazione delle produzioni si è concentrata ed accavallata, senza la naturale scalarità che si verifica normalmente. Il clima “tropicale”, in pratica, ha messo in ginocchio migliaia di produttori, rimanendo invenduta, conseguentemente, non solo molta produzione orticola, ma anche diversa frutta che non ha trovato sbocco sul mercato. A fronte di questo stato ci crisi gli agricoltori sono stati costretti a distruggere la produzione in campo ed i prezzi all’origine sono crollati.