Un laboratorio per i piccoli stranieri

Un laboratorio per i piccoli stranieri

Gli incontri si svolgeranno tutte le mattine dal lunedì al venerdi ore 9-12 a partire dal 27 agosto

 L’iniziativa è curata dall’Ambito Sociale 20 e dai Comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano. Il laboratorio si integra nel complesso sistema di interventi che i Comuni d’intesa con le Scuole, stanno gestendo per elevare il livello di integrazione tra cittadini italiani e stranieri. Questa esperienza parte dal ben collaudato  servizio di sostegno scolastico linguistico istituito dal  Comune di Porto S. Elpidio fin dagli anni 90,  un servizio  che si caratterizza nella Regione Marche per dimensioni e continuità, nonché per il buon livello didattico e organizzativo raggiunto negli anni, per la qualità delle prestazioni erogate e soprattutto per il fatto che viene progettato e coordinato all’interno della programmazione didattica. Per quanto riguarda il Laboratorio di 1° socializzazione, esso sarà gestito da sette Facilitatici linguistiche specializzate,  selezionate tra quelle che da anni lavorano nel servizio. Esso si svolge  in ‘contesto’, cioè dentro una struttura scolastica,  tuttavia non rappresenta una sorta di ‘anticipo’ della scuola in cui questi bambini entreranno di fatto alla metà di Settembre. Si tratta anzi di una sorta di progetto-pilota, una sperimentazione all’avanguardia, che distingue in modo chiaro i due percorsi: il laboratorio sarà centrato sulla lingua italiana che serve al bambino per comunicare, per capire e interagire con coetanei e adulti qui in Italia; il sostegno vero e proprio  invece, come è naturale, è maggiormente connesso alla dimensione della lingua dello studio e al raccordo con la programmazione della scuola. La novità è rappresentata proprio dal fatto che –  seguendo le indicazioni di ambiti scientifici – la fase di primo contatto con l’ambiente scolastico, che tante difficoltà e disagi spesso invisibili provoca in questi bambini, viene svolta in modo sereno e giocoso, attraverso le insegnanti- mediatrici, e condivisa con altri nella stessa situazione, non più ingigantita a costituire un ostacolo insormontabile vissuto in silenziosa solitudine nel primo tempo di scuola. E’ noto dagli studi che per qualunque straniero adulto, non necessariamente un immigrato, che decide di recarsi per un lungo periodo in un altro Paese, l’immersione nel nuovo contesto provoca fisiologicamente uno  ‘shock culturale’, e che questo ha fasi precise di evoluzione. Se il percorso è equilibrato, giunti al bivio tra chiusura, accettazione passiva, e integrazione consapevole, sarà quest’ultima la via che si prenderà, con un beneficio evidente sia per l’individuo che per il Paese ospitante, ma non sempre accade. E’ per questo che ‘dare la parola’ ai bambini è la cosa più importante, un obiettivo prioritario. Ciò può essere fatto bene soprattutto attraverso il gioco, che è il canale di apprendimento naturale dei bambini. Perciò, il laboratorio sarà organizzato su una dimensione ludica, in base a temi giornalieri intorno ai quali ruoteranno le attività; i bambini potranno prendere contatto con lo ‘spazio’ scuola, in modo diretto e efficace, e con i ‘tempi’ della scuola stessa in Italia, abituandosi a una scansione della mattinata che li accompagnerà poi per tutto l’anno. Gli ‘incontri’ – non ‘lezioni’ - si svolgeranno tutte le mattine dal lunedì al venerdi, dalle 9.00 alle 12.00, a partire dal 27 agosto e prevedono che nella mattinata vi sarà una pausa di gioco e relax libero. I bambini impareranno parole e strutture di base per la comunicazione, per ‘esprimere’ quanto più è possibile di se stessi, e contemporaneamente potranno apprendere modi semplici di interagire con l’ambiente scolastico e con i suoi rappresentanti: fare una domanda, rispondere a una domanda semplice; i materiali creati potranno poi essere visionati dalle scuole, è un percorso che renderà più facile per l’istituto scolastico stesso, e per i compagni di classe che accoglieranno questi bambini, guidarli a integrarsi in modo sereno. A essere sempre più bambini e meno stranieri. Il laboratorio è quindi un ‘autentico’ laboratorio di sperimentazione che si propone di realizzare i seguenti obiettivi: migliorare l’accoglienza iniziale degli alunni stranieri e delle loro famiglie; costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni bambino; attuare un valido sostegno nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire l’acquisizione di strumenti linguistici di base, cioè dell’ “italiano per comunicare”, al fine di  consentire al bambino straniero, fin dall’inizio dell’anno scolastico, di partecipare ad alcune attività comunitarie della classe.

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