Clima caldo, in calo la produzione di olio

Clima caldo, in calo la produzione di olio

La siccità di luglio ha provocato importanti fenomeni di cascola

A renderlo noto è la Cia-Confederazione italiana agricoltori della provincia di Ascoli Piceno che ha rielaborato i dati di interesse del territorio, di un'indagine effettuata congiuntamente da Ismea e dalle Unioni dei produttori (Cno e altre organizzazioni professionali nazionali), alla fine di luglio. Oggetto della rilevazione sono state principalmente le prime due fasi dell'intero ciclo produttivo, fioritura ed allegagione. La prima può considerarsi mediamente ottima, mentre un gradino inferiore nella scala qualitativa viene attribuito alla seconda. Come per altre colture agricole, dunque, anche per l'olivicoltura la campagna presenta un netto anticipo rispetto alla norma. Mediamente lo slittamento in avanti si valuta in circa 10-15 giorni considerando complessivamente le due fasi sopra indicate, mentre per la raccolta non è agevole, al momento, azzardare previsioni in quanto il caldo degli ultimi mesi potrebbe, in alcuni casi, determinare addirittura un ritardo. Un inverno relativamente mite, ma con buone riserve idriche, ed un anticipo della primavera hanno favorito una precoce mignolatura. I successivi abbassamenti di temperatura, comunque limitati, hanno arrestato lo sviluppo vegetativo, senza tuttavia comprometterne l'evoluzione. Le piogge ed un clima non sempre ottimale hanno causato, invece, qualche problema in fase di allegagione. Va sottolineato che l'incognita climatica incombe sul risultato produttivo, visto che già la siccità di luglio ha provocato importanti fenomeni di cascola. Questa campagna, quindi, sarà molto dipendente dai capricci del tempo, mentre assume meno rilevanza del solito l'alternanza produttiva. Tale fenomeno, sebbene ancora presente, è sempre più attenuato dagli interventi di potatura, concimazione e dalle moderne tecniche colturali di gestione degli uliveti. Il clima siccitoso, d'altra parte, dovrebbe allontanare il problema legato agli attacchi patogeni, ed in primo luogo della mosca dell'olivo, tipico parassita che prolifica con l'umidità. «Nel nostro territorio - ha dichiarato Tonino Cioccolanti, presidente della Cia di Ascoli Piceno - è stata molto scarsa l'allegagione. In alcune zone la produzione si dovrebbe ridurre notevolmente rispetto alla scorsa campagna che ha registrato per l'olio extravergine di oliva, solo nella provincia di Ascoli Piceno, oltre 18 mila quintali».