/Arta, ok alla riapertura della discarica di SantOmero
Arta, ok alla riapertura della discarica di SantOmero
La volumetria autorizzata è di 40 mila metri cubi. La discarica di Atri sarà chiusa definitivamente
L’Arta ha inviato una comunicazione ufficiale alla Provincia e l’assessore all’ambiente, Antonio Assogna, incontrerà nei prossimi giorni il presidente dell’Unione dei Comuni, Emiliano Di Matteo, e il sindaco di Sant’Omero, per discutere termini e modalità di riapertura dell’impianto. La volumetria autorizzata è di 40 mila metri cubi. Secondo i rilievi planoaltometrici effettuati, le volumetrie disponibili sarebbero circa 74 mila ma, per utilizzare la parte eccedente quella autorizzata, occorre presentare un nuovo progetto alla Regione. «Subito dopo il confronto con l’Unione dei Comuni – afferma l’assessore Assogna – provvederemo ad emettere l’ordinanza di riapertura della discarica mentre attendiamo a giorni il parere dell’Arta sull’impianto di Atri dove dovrebbe essere possibile tornare a conferire rifiuti per circa 20 mila metri cubi». Una volta esaurita questa volumetria, la discarica di Atri, a differenza di quella di Sant’Omero, sarà chiusa definitivamente. «Dove ci sono le condizioni per agire e, dove, c’è collaborazione con le amministrazioni locali e i Consorzi, i problemi si affrontano e si risolvono» afferma l’assessore, facendo esplicito riferimento alla posizione assunta dal consorzio “Mote” e dall’amministrazione comunale di Teramo che insistono sulla riapertura della discarica la Torre nonostante il parere negativo del Comitato regionale di valutazione di impatto ambientale. «Al contrario di quanto sta accadendo nel resto della provincia, ci si arrocca su posizioni preordinate e preconcette contro ogni buon senso. Il sito di La Torre è stato bocciato da tutti gli organi tecnici. Perché da un anno e mezzo il Comune non prende in considerazione altre soluzioni, peraltro ampiamente note? Una cosa è certa. Sulla questione rifiuti il Comune di Teramo è l’unico ente rimasto immobile. Se è veramente convinto che Provincia e Regione hanno operato scelte poliche e non tecniche può riaprire La Torre o scegliere un altro sito con un’ordinanza sindacale. Al di là delle polemiche, a questo punto davvero inutili, la Provincia rimane disponibile a lavorare insieme per tornare al più presto ad una situazione di normalità. L’obiettivo più importante, rimane, secondo l’assessore, l’aumento della raccolta differenziata. Se non ci crediamo, non usciremo mai dalle emergenze – continua – diminuire il volume di conferimento dei rifiuti in discarica è l’unico modo per abbassare i costi. Se superiamo il 35% di differenziata l’ecotassa regionale sui rifiuti, che oggi pesa tutta sui cittadini, passerebbe dagli attuali 25 euro a tonnellata e 7 euro. Nonostante i problemi legati al sistema di smaltimento, la provincia di Teramo, rimane, da un punto di vista della differenziata, la più virtuosa: grazie soprattutto all’impegno di alcuni comuni , differenziamo il 22% dei rifiuti». Il presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, Emiliano Di Matteo, dichiara: «Prendo atto con favore del parere dell’Arta, per cui adesso ci metteremo al lavoro per adempiere ad ulteriori prescrizioni di adeguamento che l’Arta stessa ha richiesto e che contiamo di ultimare per la fine di settembre, come già comunicato alle Autorità competenti. Tuttavia non posso che rimarcare, come ho sempre fatto, che l’eventuale riapertura dell’impianto di S.Omero deve essere per il nostro territorio un’opportunità e non una rimedio peggiore del male attuale. A riguardo non voglio entrare in questioni che coinvolgono altri Enti ed altri Comuni ma ricordo a tutti che l’ambito Val Vibrata è il più virtuoso non solo della Provincia di Teramo ma dell’intera Regione Abruzzo in fatto di raccolta differenziata. I nostri Comuni sono da ritenersi in questo settore all’avanguardia. Pertanto, l’unica nostra priorità è quella della riduzione dei costi di conferimento e smaltimento. Ed è solo in quest’ottica che sono disposto a riconsiderare l’apertura della discarica di S.Omero ribadendo altresì la volontà di mantenere comunque l’impegno preso nella Conferenza di Servizi dello scorso 20 luglio 2007 con gli altri Enti per quanto riguarda il bioesiccatore. Solo dopo aver sciolto i nodi del trattamento dei rifiuti e della gestione dell’impianto si potrà sicuramente pensare alla riapertura della discarica. Infatti anche a tutela dell’Amministrazione Comunale di S.Omero e della sua cittadinanza ritengo molto più opportuno seguire la procedura ordinaria e non la strada di un’ordinanza contingibile ed urgente da parte della Provincia che in questo momento finirebbe per creare ulteriori allarmismi e fibrillazioni. In questi ultimi mesi l’Unione ha sempre fatto il proprio dovere pur tenendo chiuso l’impianto, e questo è il significato del parere dell’Arta. Ed è altrettanto vero che la Val Vibrata non può essere sempre lo scarico a terra dei problemi dell’intero territorio provinciale. In conclusione, nel ribadire la massima disponibilità ad ogni forma di incontro e dialogo, anche in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali con la Provincia di Teramo, chiarisco che l’Unione sarà favorevole solo rispetto a quelle soluzioni già individuate e condivise da tutti gli Enti protagonisti, astenendosi da inutili e strumentali forzature politiche».