Capi d'alta moda realizzati da clandestini cinesi

Capi d'alta moda realizzati da clandestini cinesi

In manette un imprenditore e un operaio già gravato da decreto d'espulsione

I militari hanno scoperto in un casolare diroccato prodotti tessili d'alta moda non falsificati ma realizzati regolarmente contoterzi da una ditta cinese con sede a Monteroberto (Ancona). Nella struttura lavoravano diversi clandestini. La sede dell'impresa è stata sequestrata, ma non la merce, risultata prodotta su contratto con un terzista. Nel momento della perquisizione nel casolare, gli agenti hanno trovato sei cittadini cinesi, di cui tre clandestini, che vivevano e lavoravano nel laboratorio in precarie condizioni igienico-sanitarie. L'edificio è costituito da due piani: sotto c'erano i macchinari utilizzati per la lavorazione tessile, in quello di sopra locali dormitorio. Uno dei tre cinesi, L.X.Z, 30 anni,è stato arrestato perché già gravato da decreto d'espulsione. Gli altri due sono stati solo denunciati. In manette anche l'imprenditore cinese Zhang Xiaoping, 39 anni. E' accusato di violazione delle leggi sull'immigrazione e sfruttamento di manodopera clandestina. La ditta è la stessa al centro di una precedente inchiesta che il 13 luglio scorso aveva portato all'arresto - da parte dei carabinieri di Moie - della moglie dell'imprenditore, H.J., 30 anni. Al momento dei controlli la donna si trovava in Cina. Già a febbraio, a Cupramontana, la polizia aveva scoperto un altro laboratorio tessile cinese che produceva merce in 'subappalto' da un terzista per un marchio dell'alta moda italiana.