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Petrini, il calendario venatorio prevede limitazioni
Sottolineato il parere positivo dell'Istituto nazionale fauna selvatica
«Il calendario venatorio 2007-2008 approvato dalla giunta regionale delle Marche prevede apposite limitazioni e cautele per le zone di protezione speciale (Zps) e i siti d'interesse comunitario (Sic)». Petrini cita in particolare «il divieto di esercizio in tutti i valichi montani, quello di preapertura dell'attività venatoria, le particolari limitazioni verso le specie migratorie e quelle relative alla caccia al cinghiale». L'assessore ricorda inoltre «il parere sostanzialmente positivo dato dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica» per la tortora. Per quanto concerne i corvidi ed in particolare lo storno, Petrini sottolinea che «si tratta di specie particolarmente dannose per le colture agricole, il cui prelievo viene comunque limitato ad un periodo di tempo ristretto, con maggiore elasticità in corrispondenza della provincia di Pesaro e Urbino, dove si sono registrati i maggiori danni alle colture». Per lo storno sono poi previste apposite limitazioni e prescrizioni, per la tecnica di caccia, per le giornate, per i soggetti abilitati e per il numero di capi. Per quanto riguarda infine la Moretta e il Combattente, Petrini fa notare che «non si tratta di nuove specie introdotte in quanto risultavano cacciabili anche in base al passato calendario venatorio. In sintesi - conclude - le decisioni della giunta regionale hanno avuto come unico obiettivo quello del contemperamento di diverse esigenze: quelle ambientali, quelle agricolo-produttive e quelle di un corretto e controllato esercizio dell'attività venatoria, che caratterizza tradizionalmente il nostro territorio e le associazioni ambientaliste non possono non aver notato i passi in avanti nella tutela faunistica effettuati con il calendario approvato».