Catamarano soppresso, il comune spiega

Catamarano soppresso, il comune spiega

La soppressione del servizio dovuta ad un preciso provvedimento del governo croato

rendono necessarie alcune precisazioni. Riteniamo infatti che le accuse mosse alla precedente “giunta Marinelli-Marzetti” siano del tutto strumentali, oltreché infondate. La soppressione per quest’anno del servizio di collegamento via catamarano tra Civitanova e la Croazie è dovuta, come già spiegato, a un preciso provvedimento del governo croato, contro il quale non era in nostro potere opporre alcunchè, e non certo alla volontà dell’Amministrazione comunale. Al di là di questo fatto, che ci auguriamo sia soltanto contingente, destano sconcerto le critiche a un servizio che, a nostro avviso, ha avuto fino a oggi il pregio di ampliare l’offerta turistica della città. Ricordiamo che, grazie anche all’inbarco del catamarano, oggi il nostro porto non è più soltanto uno scalo commerciale, ma un porto di frontiera internazionale, punto di riferimento per molti viaggiatori provenienti non solo da altri comuni delle Marche ma anche da fuori regione. Quanto ai costi, è scorretto affermare che per il catamarano il Comune ha speso 400.000 euro. Se infatti è vero che nei primi quattro anni, per far decollare il servizio, l’Amministrazione comunale si è accollata un onere di circa 150.000 euro, è però altrettanto vero che negli anni successivi i contributi erogati alle agenzie che hanno preso in mano la gestione si sono vistosamente assottigliati, fino a praticamente annullarsi. Quindi i costi si riducono a 150.000 in sette anni, dato che il servizio è partito nel 2000, senza considerare che per il Comune c’è stato anche un ritorno in termini economici grazie alla percentuale ottenuta sui biglietti venduti. A queste cifre deve essere aggiunta, per correttezza di informazione, la spesa, pari a circa 130.000 euro, sostenuta a suo tempo per l’acquisto dell’immobile adibito a stazione marittima. Un investimento per il Comune, se si pensa che si tratta di locali di 180 mq da poter utilizzare anche con finalità diverse. Inoltre, chi sostiene che il catamarano non ha contribuito a incrementare le presenze turistiche a Civitanova dimentica che negli ultimi cinque anni le presenze sono diminuite ovunque, a causa di una crisi generalizzata che non ha risparmiato neanche le località più rinomate. A nostro avviso, tra l’altro, guardando solo ai numeri si rischia di perdere di vista la complessità di un settore come quello turistico che oggi, nella nostra città, è in grado di offrire servizi – quali appunto un porto turistico che, se non sulla carta, di fatto però c’è – in passato inesistenti. L’auspicio è che il prossimo anno la situazione si sblocchi e il catamarano possa essere ripristinato. Non dimentichiamo infatti che, proprio in considerazione delle numerose richieste, quest’estate erano in programma dieci corse, contro le sei dello scorso anno. L’interesse per il servizio è testimoniato tra l’altro dalle moltissime telefonate ricevute dall’Ufficio Turismo comunale da parte di persone interessate a una vacanza in catamarano. Per concludere, è assurdo parlare di fallimento di fronte a un servizio che in questi anni non ha fatto che migliorare la promozione e l’accoglienza turistica della città, pubblicizzando Civitanova sui depliant distribuiti in tutta Italia. Un risultato che non può essere affondato da critiche pretestuose e fuori luogo».

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