"Sequestrati" nel porto di Ancona 600 albanesi

"Sequestrati" nel porto di Ancona 600 albanesi

Ieri notte i primi cento passeggeri dirottati su una nave gemella, altri 95 in pullman verso Bari

Ieri notte si è trovato il modo di dirottare su una motonave gemella i primi 100 passeggeri, quasi tutte persone di ritorno a casa per le ferie. Le partenze degli altri, scaglionate e con vari mezzi, sono cominciate solo alle 14 di oggi, fra vari tira e molla. Dopo l'aut aut del prefetto Giovanni D'Onofrio, che ha
subito preso in mano la situazione, la compagnia Frittelli-Maritime, che opera per conto della nave, ha
faticosamente trovato e messo a disposizione tre voli charter da Falconara per portare le persone a Tirana, da dove poi sono state accompagnate con dei bus a Durazzo. Un quarto volo, previsto per mezzanotte, è invece saltato. Gli ultimi 95 passeggeri sono stati convinti dalla polizia (che ha gestito 72
ore di emergenza con grande attenzione, evitando che il clima degenerasse) a salire su un'autocorriera partita alle 19 per Bari, per essere poi imbarcati su una nave che attraccherà a Durazzo domattina. Non si aspettavano questa nuova doccia fredda, e non erano sicuri che una volta in Puglia, avrebbero
davvero trovato posto su natanti già strapieni. Tutte le loro vetture intanto erano state caricate sulla Filippos, un cargo greco precettato dal prefetto, che le trasporterà a Durazzo nell'arco di 18 ore.   Comprensibile la rabbia, la sfiducia degli albanesi, lasciati dalla compagnia con pochissime informazioni. Dopo le proteste di ieri, stamattina hanno bloccato nuovamente il traffico all'ingresso del porto per tre ore, fino a quando non sono arrivati i bus per l'aeroporto. E nel pomeriggio, nuove tensioni
per il volo annullato. Tante le storie che si sono intrecciate: da chi doveva rimpatriare per il matrimonio del fratello e non ce l'ha fatta, a chi è arrivato dalla Francia, e dopo aver fatto 1.600 km è rimasto fermo per tre giorni in porto. Una signora incinta ha avuto un malore ed ha dovuto rinunciare al viaggio; altri, con mogli e figli al seguito, hanno bruciato già tre degli unici sette giorni di ferie in un anno. Nonostante una prenotazione fatta ad aprile e un biglietto che per chi fa il muratore, l'operaio, la badante, è salatissimo.  L'Adria ferries aveva affittato il 'Toscana' dalla Tirrenia per poter effettuare più corse verso l'Albania nel mese di agosto, ma come altre volte in estate, o a Natale, il viaggio è finito con la nave in panne. "Succede perché siamo albanesi. Se fossimo stati italiani, tedeschi o greci non ci avrebbero
dato una nave 'carretta', o lasciato in porto per tre giorni" hanno ripetuto in tanti, lamentando cuccette sporche, scarsa assistenza e riparazioni lentissime. Elementi sufficienti per aprire un'inchiesta.   Il prefetto, lodando la collaborazione tra istituzioni e forze di polizia, che ha scongiurato incidenti gravi, è stato esplicito: "Si sarebbe potuto agire in maniera più sollecita" se i privati, cui spettava far fronte all'accaduto, non avessero avuto un atteggiamento troppo attendista". Quasi che i 600 immigrati fossero passeggeri di serie B. Altrettanti loro connazionali, che dovevano salpare stasera con il 'Toscana', si
sono visti annullare il biglietto.