Picchiava la sua assistita e la costringeva ad elemosinare. Con quei soldi giocava al bingo
Queste le accuse con le quali i carabinieri di San Benedetto del Tronto hanno tratto in arresto una donna di 64 anni, L. G., originaria della Calabria e residente a Centobuchi di Monteprandone. Lo stesso luogo nel quale vive anche l'anziana vittima. I carabinieri hanno fatto irruzione nell'abitazione della badante dove hanno scoperto l'anziana, 77 anni, chiusa a chiave in una stanza. La vittima era in preda ad una forte agitazione, e continuava a gridare aiuto senza che la sua 'assistente' le prestasse la minima attenzione. L'anziana è subito stata visitata dai sanitari del pronto soccorso. I medici le hanno riscontrato lividi e una lesione a un dito guaribilie in quindici giorni. Secondo il capitano dei carabinieri Giancarlo Vaccarini, l'arrestata accompagnava regolarmente la signora davanti alle chiese di varie località della zona, costringendola a forza di botte e minacce a chiedere la carità. Il tutto all'insaputa dei due figli dell'invalida, che vivono poco lontano, a San Benedetto del Tronto. Già nota alle forze di polizia, la badante aveva in cura la signora da due anni, e nel tempo era riuscita a conquistare la fiducia dei familiari della vittima, al punto che era lei a ritirare la pensione e l'indennidtà di accompagnamento. Stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, l'accattonaggio forzoso sarebbe cominciato qualche mese fa, per soddisfare la passione dell'arrestata per il gioco. Ora L. G. si trova rinchiusa nel carcere di Castrogno (Teramo), con l'accusa di sequestro di persona, circonvenzione di incapace, lesioni personali e riduzione in schiavitù. L'anziana è stata affidata alla figlia.