L'amarezza della ConfCommercio. La competenza sarebbe delle Regioni
Eppure anche quest’anno il fermo è stato deciso dal Ministero ed in particolare dalla Commissione Consultiva Centrale della pesca ed ancora una volta in pieno periodo estivo.
Il calendario 2007 delle giornate di sospensione delle attività in mare, sia per l’Adriatico che per il Tirreno prevede 26 giorni consecutivi da Trieste ad Ortona (e quindi anche per il comparto marittimo della provincia di Ascoli Piceno) con inizio da lunedì 30 Luglio e fino al 24 Agosto; 26 giorni, consecutivi da Termoli a Bari con inizio dal 6 Agosto (e la possibilità di effettuare lo stop in due tranche); da Brindisi ad Imperia (cioè Mar Tirreno) solo 12 giorni obbligatori a partire dal 9 Settembre. La conferma è del direttore Confcommercio Giorgio Fiori che, con amarezza, aggiunge che “con questa interruzione della pesca da Trieste a Termoli di ben 26 giorni consecutivi, nel clou della stagione turistica, vengono per l’ennesima volta colpiti duramente i commercianti di pesce ed i ristoratori specializzati e purtroppo a nulla è valso il nostro grido d’allarme rivolto sin dai primi di giugno all’assessore Regionale Petrini anche se sul provvedimento adottato la Regione Marche non ha potuto fare molto e si è addirittura anche astenuta insieme alla Toscana ed al direttore generale di Federpesca”. “Anche quest’anno dunque – aggiunge Fiori – si è ripetuto il rito di sempre del compromesso politico, senza tenere conto dei legittimi interessi degli operatori turistici e commerciali ed è mancata l’attesa rivoluzione a causa presumibilmente della non copertura del Fondo Europeo della Pesca, che sarà operativo solo dal prossimo anno” “La nostra – conclude Fiori – non è certo una rassegnazione poiché siamo sempre fermi sulla posizione che lo stop della pesca vada fatto dopo il 15 Agosto o quanto meno che si preveda un fermo per fasce, dividendo le zone costiere via via da quelle più lontane, con ubicazione alternata della pesca, in modo tale da garantire la reperibilità in loco del pesce fresco, anche per l’immagine degli operatori turistici ed a garanzia dell’attrattiva turistica della Riviera Picena, legata alla stessa qualità dell’enogastronomia”.