L’eco della Sibilla a cura di Stefano Papetti Fino al 25 aprile 2024 Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno.
Milano - In occasione della mostra Omar Galliani. L’eco della Sibilla a cura di Stefano Papetti, inaugurata lo scorso 12 gennaio presso Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno, l’Associazione culturale Zoomart presenta il progetto digitale “Omar Galliani Ambasciatore del Piceno”, un viaggio intrapreso dall’artista nell’estate del 2023 per far scoprire le bellezze culturali del territorio. I visitatori della mostra potranno scaricare gratuitamente l'applicazione Sinapsi sul proprio smartphone e inquadrando i QR-code posizionati nelle diverse sale dell'esposizione potranno ripercorrere le varie tappe del viaggio di Omar Galliani nel Piceno, in particolare nei luoghi del sisma del 2016.
“Omar
Galliani Ambasciatore del Piceno” è un viaggio nella bellezza,
raccontato attraverso sei video che testimoniano l’affezione di
Galliani per questo territorio, in cui l’artista fa dialogare in
ogni tappa del percorso una delle sue opere con i luoghi che
racconta. Il percorso inizia nella frazione di Pretare,
nel comune di Arquata
del Tronto
ai piedi dei Monti Sibillini, duramente colpita dal terremoto del
2016. Segue poi un video dedicato alla Sibilla, figura mitologica e
fonte d’ispirazione per Galliani, nonché protagonista dell’attuale
mostra ascolana, la cui storia viene raccontata tra il Lago
di Gerosa e il Comune di Montemonaco,
alle pendici del Monte Sibilla.
terza tappa è dedicata alla
suggestiva Chiesa
di Sant’Emidio alle Grotte ad Ascoli Piceno,
definita una “piccola Petra” perchè scavata nel tufo e dedicata
al santo patrono.
Il viaggio continua sulle colline del Piceno che
degradano verso il mare: a Castignano
Omar Galliani racconta la storia del Popolo dei Piceni, testimoniata
dalla “Stele di Castignano” su cui è riportata un'iscrizione
datata VI sec. a.C., un esempio del linguaggio italico più antico e
di come la memoria storica sia preziosa per l’arte contemporanea.
Omar Galliani e la Stele dei Piceni a Castignano
A
Offida
poi, presso la chiesa di Santa
Maria della Rocca,
nata da un castello longobardo e divenuta poi sede dei monaci
benedettini, l'arte del Maestro Galliani si confronta con il Medioevo
e la Scuola Giottesca, testimoniati all'interno della chiesa dai
dipinti del “Maestro di Offida” attivo tra la metà del XIV
secolo e probabilmente gli inizi del XV secolo.
L'ultima tappa del
percorso è il borgo di Monteprandone;
qui si susseguirono i Longobardi, i seguaci di Carlo Magno e visse la
centrale figura del sacerdote San Giacomo della Marca, nato a
Monteprandone il 1º settembre 1393. Grazie al suo intervento in
veste di pacificatore, le città di Fermo e Ascoli, eterne nemiche,
stipularono una storica pace nel 1446 e poi nel 1463. A suggello di
ciò negli stemmi delle due città è rappresentato anche quello
dell’antica rivale. Un'altra importante testimonianza culturale
sono i suoi codici conservati nel Museo dei Codici di San Giacomo
della Marca.
Omar
Galliani da tempo opera in stretta sinergia con il territorio
ascolano:
risale
infatti al 2004 la prima importante esposizione delle opere di
Galliani realizzata dalla città di Ascoli Piceno nelle sale della
Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini a cui seguì, lo
stesso anno, il palio della Quintana realizzato dall’artista in
occasione delle feste in onore di Sant’Emidio. L’opera di
Galliani è ancora presente nella mostra omaggio a Cecco d’Ascoli,
allestita nel 2021 presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno.
Questo progetto “Omar Galliani Ambasciatore del Piceno” e la sua mostra personale L’eco della Sibilla, visitabile fino al 25 aprile presso Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, conferma ulteriormente l’interesse di Galliani per questi luoghi. In mostra il legame con il territorio è testimoniato dall’inedita sezione realizzata appositamente dall’artista per questa esposizione ascolana – e che da essa prende il titolo – ispirata al mito della Sibilla Picena, anche nota come Sibilla Appenninica, immagine identitaria del territorio: tra le vette dei Monti Sibillini dimorava una donna di straordinaria bellezza, interlocutrice tra il cielo e la terra, tra il divino e l’umano. Sulle tavole in mostra riecheggia la poetica celeste dell’artista, legata a cieli infiniti e a universi di stelle lontane. Le sibille di Galliani sono donne di grafite con occhi serrati, colte nel profondo momento di meditazione. Sul volto di queste enigmatiche figure compare, incisa come un tatuaggio di pigmento rosso, la lettera : l’inizio della profezia, l’origine del tutto.
L’esposizione, che vuole essere un omaggio al Maestro del disegno Omar Galliani, presenta, insieme agli inediti dedicati alla Sibilla Picena, una selezione di oltre quaranta opere suddivise in sette differenti sale tematiche.
L'applicazione “Sinapsi” è stata realizzata da Diesys Informatica Srl e si può scaricare dai playstore Android e Apple. www.diesys.it
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