Sanità, la Provincia aiuta le immigrate

Sanità, la Provincia aiuta le immigrate

Verranno forniti servizi di prevenzione oncologica e contraccezione

L’Assessorato e la Commissione Provinciale alle Pari Opportunità hanno promosso il progetto “Prevenzione oncologica e contraccezione” che ha portato all’approvazione di un protocollo d’intesa tra la Provincia, l’A.S.U.R. – zona territoriale n. 13 e la sezione di Ascoli Piceno dell’A.I.E.D. (associazione italiana per l’educazione demografica).
Il Protocollo d’Intesa, della durata di un anno e rivolto a 120 donne straniere residenti o domiciliate nel territorio, è stato firmato stamane a Palazzo San Filippo dal presidente della Provincia Massimo Rossi, dal direttore generale A.S.U.R. Zona Territoriale n. 13 Michele Carmosino e dal presidente della sezione ascolana A.I.E.D Laura Olimpi, presenti l’assessore alle Politiche Sociali Licia Canigola, il direttore Distretto Asur 13 Maria Teresa Nespeca e il direttore consultorio familiare Asur 12 e 13,  Vincenzo Luciani.
Il protocollo d’intesa si pone l’obiettivo di “intercettare” la richiesta di sostegno proveniente dalle donne straniere che vivono in Provincia fornendo loro gratuitamente, le prestazioni sanitarie riguardanti la prevenzione oncologica e la contraccezione. L’ASUR n. 13 provvederà a fornire gratuitamente all’A.I.E.D. il materiale contraccettivo, oltre a garantire alle 120 donne immigrate destinatarie del progetto di essere seguite dall’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia nel caso in cui dovessero ricevere un referto del pap-test dove vengono richiesti approfondimenti diagnostici. La struttura sanitaria pubblica inoltre offrirà controlli annuali gratuiti presso il Consultorio familiare alle donne che continueranno ad usare contraccettivi. L’A.I.E.D., dal canto suo, provvederà a fornire gratuitamente alle donne immigrate le prestazioni sanitarie di prevenzione oncologica e contraccezione tramite personale sanitario specializzato.
Si tratta una sperimentazione che nasce dalla constatazione le donne immigrate  nella maggior parte dei casi hanno difficoltà di accesso alle informazioni e ai servizi territoriali per quanto riguarda la contraccezione e la prevenzione oncologica. Infatti, il contatto con i servizi socio-sanitari si manifesta, nella maggior parte dei casi, soltanto per chiedere l’interruzione della gravidanza. Poche, invece, le richieste di informazioni o di aiuto sulla contraccezione o per essere sottoposte ad esami preventivi di patologie oncologiche come quelle del collo dell’utero.
“Il progetto intende quindi – ha dichiarato l’assessore Canigola - da una parte, incentivare la prevenzione come unica arma efficace per ridurre il peso delle malattie oncologiche a livello del collo dell’utero e, dall’altra, evitare il ripetersi delle interruzioni volontarie della gravidanza come “soluzione anticoncezionale”. C’è la volontà espressa – ha aggiunto l’assessore – di estendere a tutto il territorio provinciale questo percorso di rilancio della legge 194 nei suoi aspetti di attività volte alla prevenzione” “Si è creata un’ importante sinergia, tra istituzioni - hanno sottolineato all’unisono il presidente Rossi e il direttore Carmosino - volta a dare servizi e creare sensibilizzazione ed integrazione sul piano socio-sanitario”.