Gli acquedotti più spreconi : Cosenza (70%), Latina (66%) e Campobasso (65)
e 2400 in media per un chilo di grano prodotto, contro i 600 consumati in Olanda per avere lo stesso prodotto. A ricordarlo è stato Vincenzo Ferrara, coordinatore scientifico della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici che ha avuto a Parma il suo sesto incontro introduttivo in vista dell'appuntamento di settembre, in un convegno sullo stato di salute del Po.
Ferrara ha citato i dati pubblicati a febbraio dal Water Resource Management che ha messo a confronto i consumi di acqua per unità di prodotti agricoli a livello internazionale. "A prescindere da evidenti differenze legate al clima, che non bastano a giustificare questo divario, ne emerge la necessità di un uso efficiente della risorsa idrica in agricoltura - ha aggiunto il coordinatore scientifico - così come in altri settori. I cambiamenti climatici, che stanno portando ad una riduzione delle risorse idriche, renderanno in futuro la situazione ancor più seria".
Da qui la proposta un po' provocatoria di riportare su tutti i prodotti derivati da agricoltura un'etichetta che segnali la quantità d'acqua utilizzata. "Così comprenderemmo l'entità del problema e saremmo spinti ad un uso più efficiente dell'acqua", ha sottolineato Ferrara. Per usi domestici ogni italiano ha a disposizione in media 378 litri al giorno ma quelli utilizzati sono 200 a causa delle frequenti perdite che si registrano nella rete distributiva (40% da parte degli acquedotti). Proseguendo nei calcoli, di questi 200 litri (con range oscillanti fra i 106 di Ascoli Piceno e i 360 di Milano) lo sciacquone ne 'mangia' il 35% seguito da bagno o doccia a quota 30%, 10% lavatrice e 9% lavastoviglie mentre per gli usi alimentari se ne usa solo il 6%. Altri consumi occulti sono poi quello dell'acqua per lavarsi i denti che, a rubinetto aperto, fa consumare in media tre litri mentre lavare l'auto 'costa' quasi 200 litri.
Secondo il Water Resource Management, inoltre, gli acquedotti più spreconi sono quello di Cosenza (70%), Latina (66%) e Campobasso (65).