Non toccate le Comunità Montane!

Non toccate le Comunità Montane!

A morire sarebbero proprio i piccolissimi centri delle vallate

«Con questo criterio contenuto nel Ddl “Costi della Politica”, con cui si ridefinisce la montanità affermando  che per essere montano, un  Comune dovrà avere l’80% del suo territorio ad un’altitudine superiore ai 600 mt. o anche solo il 50%, ma con un dislivello di almeno 600  si avrà il risultato che Casteldelci non sarà più montagna, mentre Amalfi e Sorrento resteranno montani.
Si comprende bene cosa questo può significare per regioni appenniniche come le Marche, che vedrebbero cancellate larghissime parti del proprio territorio attualmente montano, con rilevanti danni per l’economia e per i cittadini che vi abitano.
E’ chiaro che per i centri più importanti, Urbino, Fabriano, Novafeltria, Tolentino ecc, probabilmente non ci sarebbero gravi problemi, ma a morire sarebbero proprio i piccolissimi centri delle vallate circostanti che ora stanno in piedi solo per il fatto che  la gestione dei principali servizi è ora unificata. La montagna, nel suo complesso si regge proprio grazie ad una azione d’insieme. Utilizzare questo criterio solo altimetrico significherebbe che molti piccoli comuni sarebbero lasciati da soli a gestire  le loro difficoltà e senza la capacità di valorizzare su scala più ampia le loro positività.
Non si può decidere  cosa sia e cosa debba essere il territorio  nel chiuso delle stanze di un ministero, senza ascoltare quei territori su cui si va ad incidere.
Molto più serio sarebbe stato lasciare questa ridefinizione  alla nuova legge sulla montagna ,come aveva chiesto l’Uncem, e che è già in parlamento.
Come Uncem  Marche abbiamo già scritto ai parlamentari della nostra regione chiedendo loro un impegno serio contro questa proposta di legge , ed anche al presidente Gianmario Spacca e all’assessore Gianluca Carrabs. Daremo con puntualità conto, dei comportamenti e delle azioni che i vertici regionali e i parlamentari vorranno intraprendere, non solo ai soliti addetti ai lavori, ma anche alla generalità dei cittadini su cui ricadranno le conseguenze di questa scelta».