Sfruttava connazionali, arrestata una cinese trentenne

Sfruttava connazionali, arrestata una cinese trentenne

E' titolare di un laboratorio artigianale per la produzione di indumenti e maglieria

La donna è accusata di aver occupato alle proprie dipendenze cinque connazionali sfruttando il loro stato di clandestini. Uno di questi, Z.G.Z., 31 anni, è stato arrestato per non aver ottemperato al decreto di espulsione e al contestuale ordine di lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni, emessi rispettivamente da prefetto e questore di Reggio Emilia. Nel laboratorio venivano prodotti dei capi di abbigliamento per una nota griffe nazionale. I clandestini lavoravano tutti i giorni della settimana per più di 10 ore al giorno e venivano mediamente retribuiti con un compenso di circa 500 euro mensili, nettamente inferiore rispetto a quanto percepito da atri quattro lavoratori, sempre cinesi, in regola con il permesso di soggiorno. Tutti i dipendenti vivevano all'interno del laboratorio in alloggi fatiscenti e in precarie condizioni igienico sanitarie. Gli arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza
della caserma di Jesi in attesa di comparire davanti al giudice del Tribunale di Ancona per il rito direttissimo. I clandestini sono stati invece condotti in Questura ad Ancona per le procedure di esplulsione.