Rogo di Genga, 200 ettari distrutti

Rogo di Genga, 200 ettari distrutti

In fumo una vasta zona dell'area protetta del parco della Gola della Rossa

Un rogo provocato probabilmente dalle scintille di un blocco ai freni di un treno in transito.   Nonostante il lavoro di 70 uomini, tre mezzi aerei e numerosi mezzi anticendio su gomma, la macchina della Protezione civile regionale non è ancora riuscita ad avere ragione delle fiamme: colpa della morfologia accidentata del terreno, di una vegetazione di conifere, che prende fuoco facilmente, e del forte vento che soffia senza interruzione da due giorni.   Insieme ai vigili del fuoco, ad agenti dei comandi del Corpo forestale dello Stato giunti da Ancona, Macerata e Pesaro, ai volontari, e alle forze di polizia e al personale del Comune e della Comunità montana, sul posto operano un Canadair della Protezione civile, un elicottero Eriksson S64 del Cfs e un elicottero della Regione. Continueranno a gettare acqua e liquido ritardante fino a quando non sarà buio, ma le operazioni di spegnimento e bonifica proseguiranno senza interruzione fino a domani. Anche per evitare che il fronte di fuoco svalichi il versante già bruciato, e si estenda ad altra vegetazione.    Gran parte degli ettari di verde distrutti erano rimboschimenti di conifere risalenti agli anni Sessanta, destinati a consolidare le pendici montane sopra la linea ferroviaria e la Strada statale 76 Ancona-Roma.