L'impianto è stato ritenuto compatibile con le prescrizioni di tipo urbanistico
Il progetto è stato presentato dalla società Team quale soggetto tecnico realizzatore per conto di due Consorzi: Mote Ambiente (ex Corsu) e Città Territorio Val Vibrata.
La localizzazione del bioessiccatore, nell’area artigianale di Villa Pavone, è stata ritenuta compatibile con le prescrizioni di tipo urbanistico e anche con quelle di tipo ambientale. Il progetto ha già ottenuto la VIA – valutazione di impatto ambientale – della Regione Abruzzo e il prossimo 20 luglio dovrà essere approvato in via definitiva nel corso della conferenza di servizi convocata dall’Assessorato regionale all’ambiente.
La seduta è stata presieduta dall’assessore Nicola Di Marco e oltre ai componenti della Sup e al dirigente del settore urbanistico Francesco Antonelli, vi ha preso parte anche il dirigente dell’ambiente, Ferdinando Di Sanza.
“Una risposta concreta alle accuse di inconcludenza e di parzialità politica che il sindaco Gianni Chiodi ci rivolge ormai ogni giorno – commenta il presidente Ernino D’Agostino -; la dimostrazione che la Provincia basa le sue valutazioni solo sugli aspetti squisitamente tecnici e legislativi, nella tutela dell’interesse collettivo. La realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti a Teramo rappresenta un decisivo passo avanti nella risoluzione dei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti. Mi auguro che questo percorso costituisca un esempio da seguire anche per le scelte future”.
“La valutazione è stata unanime” afferma l’assessore Nicola Di Marco. “L’impianto sorgerà in un’area destinata a insediamenti produttivi così come previsto anche dal Piano regolatore del Consorzio Industriale approvato dalla Regione. Il bioessiccatore, proprio per le sue peculiarità, consentirà di abbattere in maniera molto significativa il volume e il peso dei rifiuti da conferire in discarica contribuendo a ridurre i costi dello smaltimento”.
Il progetto, nel dettaglio, prevede la realizzazione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti, con produzione di CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti), localizzato nella zona di Villa Pavone, in adiacenza alla Teramo-Mare, all’interno del Piano regolatore territoriale consortile. L’impianto è costituito da un capannone principale destinato al trattamento dei rifiuti, da due impianti (biofiltri) collegati con la struttura principale, da una palazzina uffici e servizi e da altri impianti minori (trattamento acque prima pioggia; sistemi di filtrazione; ecc.) mentre l’area è attrezzata a parcheggi e a zone di carico e scarico.