I bronzi dorati di cartoceto esposti a Montreal

I bronzi dorati di cartoceto esposti a Montreal

Promuoveranno l'immagine delle Marche fino a dicembre

Si tratta del momento di eccellenza degli eventi per la Giornata delle Marche, organizzata dalla Regione per rinsaldare i legami con gli emigrati all'estero. 
La mostra di Montreal - dove i Bronzi rimarranno fino a dicembre - promuoverà l'immagine delle Marche con uno dei beni archeologici più preziosi del suo territorio, paragonabile ai cavalli di San Marco a Venezia o alla statua di Marco Aurelio a Roma. 
A circa duemila anni dalla loro realizzazione, databile fra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C., i bronzi di Cartoceto rappresentano ancora oggi un enigma: la figura femminile intera, due cavalli di splendida fattura, il torso e la testa della figura equestre maschile, più i resti di altre due statue (una maschile, una femminile) sono quello che resta del complesso originario, riuscito a sfuggire alla 'fame' di metallo dei secoli antichi che ha portato alla scomparsa di tante sculture, fuse per riutilizzarne il bronzo.
Ma a 61 anni dal loro ritrovamento - nel 1946, sottoterra in un campo nei pressi di Cartoceto di Pergola (Pesaro Urbino), a non molta distanza da Fano, davanti al quale riaffiorò dal mare l'Atleta di Lisippo, ora richiesto dall'Italia al Museo Getty - le dame e i cavalieri del complesso, impreziosito dalla doratura, non sono stati ancora identificati con certezza. Si tratta di personaggi di alto rango (la figura femminile dal volto realistico di donna anziana potrebbe essere Livia, moglie di Augusto e madre di Tiberio) caduti in disgrazia dopo una congiura di palazzo, le cui effigi sarebbero state distrutte per una "damnatio memoriae".
Oppure di una famiglia importante di origine locale: la figura maschile sarebbe in questo caso quella di Marco Satrio, luogotenente di Cesare in Gallia, ma poi finito tra i congiurati che lo uccidono. Oppure ancora il complesso potrebbe raffigurare la famiglia dei Domizi Enobardi. E misteriosi restano i motivi della fine del gruppo scultoreo: distrutto intenzionalmente per cancellare il ricordo dei personaggi oppure per un saccheggio in epoca imprecisata.
I Bronzi sono saliti alla ribalta alla fine degli anni '80, quando l'Italia cominciava a capire il valore anche economico dei beni culturali. Al termine di una mostra a Pergola, gli abitanti rifiutarono di farli ripartire per il Museo archeologico di Ancona e li murarono letteralmente dentro la sede espositiva. Dopo anni di pendolarismo (unico caso in Italia) tra Ancona e Pergola, sono stati assegnati a quest'ultima nel 1999. Alla vernice della loro prima trasferta intercontinentale, hanno partecipato l'ambasciatore italiano in Canada Gabriele Sardo, l'ex premier canadese Jean Chretien, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il ministro della cultura del Quebec Christine St.Pierre, il giovanissimo (29 anni) ministro dell'immigrazione del Quebec Jolande James, il sottosegretario agli Affari regionali Pietro Colonnella. "Oggi è una grande festa - ha detto l'ambasciatore Sardo -, prima di tutto per i marchigiani dei due lati dell'oceano che si sono riuniti. Ma è anche un elogio delle Marche, una regione molto particolare, e l'ennesima dimostrazione che l'Italia può essere una e molteplice al tempo stesso".
Per la Regione Marche, invece, si tratta di "rendere omaggio - ha spiegato Spacca - ai marchigiani che hanno contribuito alla costruzione di questo Paese, ma anche una straordinaria occasione di collaborazione tra Italia e Canada".