Danni alle colture, interventi di abbattimento selettivo dei cinghiali

Danni alle colture, interventi di abbattimento selettivo dei cinghiali

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i danni alle campagne

La decisione è scaturita dal fatto che, in tali zone, la  chiusura dell’attività di caccia ha determinato l’eccessivo proliferare dei cinghiali.
Gli interventi si protrarranno fino all’inizio della stagione venatoria, e dunque fino al mese di agosto, e saranno svolti attraverso l’utilizzo dei 160 “selecontrollori” della Provincia, i cacciatori di selezione formati ed abilitati dall’ente e già impiegati in passato in analoghe azioni secondo le procedure di legge.
“Tutti i dati dimostrano – afferma il presidente D’Agostino – che, nel corso degli ultimi anni, si sono moltiplicati i danni alle colture derivanti dalla eccessiva densità della specie dei cinghiali nel territorio provinciale. Le organizzazioni rappresentative degli agricoltori, inoltre, hanno a loro volta evidenziato l’assoluta necessità di intervenire sia all’interno dell’area protetta, e dunque all’interno del Parco Gran Sasso-Monti della Laga, sia nel territorio aperto all’esercizio venatorio”.
A tale proposito il presidente D’Agostino ha incontrato il commissario dell’Ente Parco, Stefano Allavena, e il direttore, Marcello Maranella, per evidenziare l’urgenza di attuare un piano di contenimento all’interno dell’area protetta, ribadendo la disponibilità della Provincia a collaborare sulla base del protocollo d’intesa già esistente tra i due enti. Allavena ha comunicato che il Parco ha deliberato un piano che è all’esame del Ministero dell’Ambiente per la sua approvazione.
Da tenere presente, infine, che la Provincia ha presentato all’attenzione della Regione Abruzzo la necessità di condividere un prolungamento del periodo di caccia al cinghiale per la prossima stagione venatoria.

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