"A seguito del fulmineo abbandono dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno da parte della Direttrice Generale, Dottoressa Nicoletta Natalini, concretizzatosi con meno di otto giorni di preavviso, nel momento in cui un semplice operatore socio sanitario ne deve garantire ben 30, si è aperto il toto nomine sul suo successore. Considerato che la stragrande maggioranza dei professionisti sul mercato si è già collocata da diversi mesi nelle migliori aziende sanitarie disponibili, c’è da credere che la Regione Marche non disporrà di un lungo elenco di candidati a cui affidare la guida della Sanità pubblica del nostro territorio.
Il prescelto, tra l’altro, si troverà a gestire una situazione a dir poco esplosiva a partire da alcuni professionisti sanitari i quali, anche pubblicamente, non hanno fatto mistero sulla loro contrarietà ad alcune scelte strategiche operate dalla precedente direzione per non parlare poi della notoria contrapposizione tra alcuni mega dirigenti tecnici amministrativi, ma la situazione più preoccupante appare quella del comparto, composto da ben oltre 2000 dipendenti, contraddistinto da una totale compromissione del clima ambientale e soprattutto da una vertenzialità nei confronti del datore di lavoro pubblico che coinvolge ben oltre il 90% dei dipendenti che stanno rivendicando con iniziative giudiziarie e sindacali i loro diritti violati reiteratamente con i conseguenti risvolti sulla bontà del servizio sanitario pubblico.
Ciò nonostante una parte della dirigenza continua, imperterrita, ad intraprendere iniziative in totale dispregio ai diritti dei lavoratori, negando ferie a chi ne ha maturate oltre 90, riposi compensativi a chi ha centinaia di ore di credito orario e il pagamento a tantissimi operatori di migliaia di ore di lavoro straordinario, nel mentre si continuano a coprire i turni degli OSS mancanti attraverso l’utilizzo di infermieri pagati con prestazioni aggiuntive a 480 euro a turno con conseguente verosimile danno erariale, nonchè stress psico-fisico degli operatori, in particolare sanitari. Di fronte a tale contesto appaiono inaccettabili i continui tagli annuali sulle dotazioni organiche e le razionalizzazioni del personale poste in essere in tutti i servizi. Da ultimo dovrebbe fortemente preoccupare la protesta degli addetti ai due blocchi operatori degli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto che ha comportato il rinvio anche di diverse sedute operatorie.
Dobbiamo rilevare, con profonda amarezza, che di giorno in giorno la Sanità Pubblica sta lasciando spazi sempre più ampi alla sanità privata, senza che alcuno se ne preoccupi se non i poveri malcapitati bisognosi di cure, che spesso non hanno altra scelta che pagare per intero le prestazioni sanitarie garantite dalla Costituzione ovvero migrare al nord con i conseguenti oneri personali con l’aggravio dei costi della mobilità passiva che ricadono sulla Regione Marche.
Dando per scontate le risultanze di un eventuale sondaggio tra i cittadini della nostra provincia in merito alla bontà o meno del servizio sanitario pubblico offerto, restiamo in attesa, seppur tardivamente, di un forte segnale di discontinuità".
Ascoli Piceno, lì 17/02/2025
CISL FP
Igino Giorgio Cipollini