Da quando il centrodestra piceno, per l’ennesima volta, è uscito sconfitto dalle elezioni provinciali, abbiamo assistito ad una serie di dichiarazioni che appaiono non rappresentative dell’interesse dell’istituzione Provincia e, che per onor di verità, mi spingono a non tacere di fronte a critiche fuorvianti e non costruttive.
Le dichiarazioni del Consigliere Provinciale Piunti hanno il sapore di un risentimento dettato più dai risultati elettorali che dalla volontà di esercitare il ruolo istituzionale di competenza. Appaiono particolarmente fuori luogo le affermazioni del Capogruppo che, in questi giorni, ha dissertato sulla presunta incompetenza dell’attuale Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno e dei suoi amministratori, dimenticando che le problematiche finanziarie della Provincia di Ascoli hanno radici e cause ben più profonde e distanti nel tempo da quelle da lui evocate.
La prima è stata sicuramente la separazione con la Provincia di Fermo che comportò una divisione non equa, che ha penalizzato l’attuale Provincia di Ascoli Piceno. La seconda (e più preoccupante, i cui effetti ancora oggi scontiamo) è rintracciabile nell’Amministrazione Celani-Piunti, rispettivamente Presidente e Vicepresidente, durante la quale il deficit raggiunse i 30 milioni di euro. Dopo tale deludente gestione della cosa pubblica, grazie al contributo delle successive Amministrazioni, il deficit è stato ridotto di oltre due terzi. Si è trattato di una impresa non facile di sensibile miglioramento dei conti che continueremo a portare avanti, non arretrando sul piano dei servizi in relazione alle competenze assegnate alle nuove province. L’obiettivo è quello di portare a termine il risanamento finanziario dopo lo squilibrio generato anche con il contributo dell’allora Vicepresidente Piunti.
Il Presidente della Provincia
Sergio Loggi