Stadio Del Duca, arrivano lo sfratto e le denunce

Stadio Del Duca, arrivano lo sfratto e le denunce

Incredibile braccio di ferro tra società sportiva e l'Arengo

Doveva presentarsi quanlcuno della società e vista l'assenza dei dirigenti dell'Ascoli, convocati per la restituzione delle chiavi, gli operai del Comune hanno  forzato la serratura della porta carraia e hanno sigillato le serrature dall'interno.  Il sindaco Celani da tempo ha indicato i referenti per le attività inerenti lo stadio: si tratta del dirigente al patrimonio Sergio Laganà e dell'avvocato del Comune Alessandra Cantalamessa.  Questa mattina, dunque, poco prima delle 11 succede l'incredibile: il legale dell'Ascoli Nazario Agostini si è presentato davanti allo stadio non per restituire le chiavi o comunque incontrarsi con i dirigenti del Comune, ma per avvertire i carabinieri a seguito del recupero di forza effettuato dai tecnici municipali. Scattano le reciproche denunce.
L'avvocato Agostini si è simbolicamente piazzato davanti alla porta carraia precedentemente forzata dagli operai dei Comune e ha chiesto l'intervento di carabinieri e polizia a tutela degli interessi della società. «Siamo in un ambito di illegalità», ha detto l'avvocato, minacciando di sdraiarsi per terra. Poi Agostini ha spiegato il punto di vista dell'Ascoli Calcio. «Per quanto ci riguarda la concessione contratto per l'uso dello stadio Del Duca ha scadenza settembre 2008 e non è mai stata disdetta. Ingiustificabile questo atto di forza compiuto dal Comune di Ascoli in assenza di un provvedimento giurisdizionale o di una delibera comunale».   L'Ascoli Calcio, di fatto, è da oggi senza stadio. Sono state cambiate per ben due volte le serrature, dopo che un misterioso fabbro era spuntato dal nulla nell'impianto. Sono state bloccate con catene e lucchetti tutti gli ingressi della recinzione. «Ora faremo l'inventario, così l'Ascoli Calcio potrà ritirare quanto di sua proprieta», ha detto il dirigente Laganà, che ha ancora ricordato il mancato accordo previsto nella conferenza dei servizi del febbraio scorso.

Per il Comune, invece, la convenzione è scaduta il 30 giugno di quest'anno e non rinnovata tacitamente.   Nell'ultimo anno e mezzo il sindaco Piero Celani e il patron dell'Ascoli Roberto Benigni non sono riusciti, al di là delle buone intenzioni, a trovare un punto di incontro, dando vita a polemiche che hanno spesso assunto toni molto aspri, culminati oggi con l'arrivo dei tecnici  e la minaccia di chiamare i Carabinieri.