Viene così scongiurato il rischio chiusura e trasferimento per i dodici dipendenti
Iinsieme alle città di Andria e Potenza, queste per il sud, mentre al nord le sedi di riferimento saranno San Donato Milanese e Mestre. Viene così scongiurato il rischio chiusura e trasferimento per i dodici dipendenti dell’ufficio, che tuttavia, come tutte le sedi Italgas d’Italia, non effettua più, dal 2 luglio, il servizio di apertura al pubblico, per il quale è invece attiva da alcuni mesi a San Benedetto una sede in franchising in via Campania. Per la clientela è inoltre sempre attivo il numero verde 800900700. È questo il contenuto dell’accordo per la riorganizzazione aziendale raggiunto a Roma mercoledì 27 giugno tra Eni spa, Eni divisione Gas and Power, segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali Filcem/Cgil, Femca/Cisl, Uilcem/Uil, delegazioni delle strutture territoriali e Rsu.
La sede di San Benedetto sarà dunque riferimento amministrativo anche per Macerata, Montesilvano e Alba Adriatica. I dipendenti di queste sedi (una decina per ognuna delle prime due) avranno facoltà di lavorare in altri uffici del gruppo Eni, onde ridurre i disagi.
Si ricorderà che nei giorni scorsi il sindaco Gaspari e il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi avevano inviato una lettera di protesta ai vertici aziendali per scongiurare il rischio chiusura, con conseguenti disagi per i lavoratori. Ora il mantenimento dell’esistente e la “promozione”. Nelle prossime settimane l’azienda potrebbe valutare un ampliamento della sede di via Montebello o altre azioni necessarie alla riorganizzazione.