Fondazione Carisap, è in atto la tecnica del 'divide et impera'?

Fondazione Carisap, è in atto la tecnica del 'divide et impera'?

Sarebbe stato fissato per mercoledi 15 novembre un incontro non per tutti i soci della Fondazione nella sala consiliare del Comune di Amandola alla presenza del Presidente e Vice Presidente appena eletti.

Ascoli - Nella vicenda della Fondazione Carisap, ormai degna di una “soap opera”, giungono rumors spesso difficili da credere.
Ora, dopo l'elezione del nuovo Presidente e del nuovo Cda, sembrerebbe avviato un nuovo iter procedurale per indire mini assemblee parcellizzate secondo logiche territoriali. Li chiamano incontri. E' forse in atto la tecnica del “divide et impera” secoli fa partorito, a quanto pare, da Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno?


Tutto avverrebbe non con inviti formali tramite vie ufficiali, ma con il più veloce e tecnologico messaggio whatsapp.

Questo avverrebbe per un incontro fissato per mercoledì 15 all'interno della sala consiliare del Comune di Amandola alla presenza del Presidente e del Vice Presidente della Fondazione Carisap appena eletti.

Il fatto è che questo invito non sarebbe arrivato a tutti i soci dell'Assemblea della Fondazione Carisap.

Eppure quasi cinquanta soci della Fondazione avevano chiesto la convocazione di un'Assemblea straordinaria prima delle dimissioni del Presidente Mario Tassi, il quale, secondo le regole l'aveva fissata per lo scorso 23 ottobre. Nulla di fatto. Fabio Paci, presidente facente funzioni dopo le dimissioni di Tassi aveva rinviato a data da destinarsi quell'Assemblea già convocata su invito dell'Organo d'indirizzo motivando che sarebbe stata convocata dopo l'elezione della nuova “governance”, si disse allora.

A quel punto i soci dell'Assemblea scrissero al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che è l'organo di vigilanza delle Fondazioni Bancarie, rivendicando il torto subìto.

Per tutta risposta, in un passo di una lettera molto articolata il Direttore Generale del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte scrive:


Come sopra detto, l'Organo di Indirizzo nell'ambito della citata riunione del 12 ottobre scorso ha chiesto al Presidente f.f. di rinviare l'Assemblea dei soci, ad una data successiva a quella in cui saranno ricostituiti gli organi.

Premesso che tale convocazione è stata chiesta, legittimamente, con urgenza da un cospicuo numero di soci ed era già fissata per il 23 ottobre p.v., si ritiene che una siffatta richiesta non sia corrispondente ai poteri previsti dalla legge per l'Organo di Indirizzo, il quale, nel rispetto delle proprie competenze e dei poteri e funzioni assegnati ai vari Organi, è chiamato, insieme agli altri, a garantire flussi informativi trasparenti e collaborativi tra tutti gli Organi della Fondazione.

L'Assemblea dei soci, in quanto organo statutariamente previsto, è "depositaria delle origini e della storia della Fondazione" che "dà voce alla rappresentanza storica degli interessi... "dell'Ente e potrebbe contribuire a favorire un corretto funzionamento dello stesso.

Pertanto, la lettera ai soci, trasmessa con pec a questo Ministero in data 18.10.2023, con la quale il Presidente della Fondazione f.f., rinvia, "in attuazione delle indicazioni dell'Organo di Indirizzo e quale atto dovuto", l'Assemblea calendarizzata, non risulta coerente con quanto sopra indicato”.


Ora la domanda sorge spontanea: visto che cerano tutti i tempi per convocare l'Assemblea straordinaria dei soci che era stata rinviata in modo illegittimo, secondo il Mef, perché non è stata convocata?

In quale angolo remoto è rinchiusa la trasparenza della quale parlano le regole della Fondazione Carisap?